| Non esiste un modo di essere e di vivere che sia il migliore di tutti [...] La famiglia di oggi non è né più né meno perfetta di quella di una volta: è diversa, perché le circostanza sono diverse.
Émile Durkheim (1888)
Ognuno di noi vede il mondo dal proprio punto di vista.
Affermare ciò vuol dire anche porre le basi del conflitto, infatti, dal momento in cui cerco di imporre o proporre il mio punto di vista confliggo con il punto di vista del mio interlocutore.
Nel momento in cui sono parte in causa divento un “negoziatore di realtà”.
Molto è stato scritto sulle tecniche di negoziazione, e si suol dire che anche in una negoziazione riuscita devo cedere parte di ciò che vorrei per me.
La mediazione famigliare cerca di superare questo stallo della negoziazione (che non è, di per sé un errore, a volte, la negoziazione è inevitabilmente sana e produttiva) cercando una terza via, ossia un superamento dei punti vista creando un percorso che ci faccia interpretare una realtà nuova ricostruendo i parametri del nostro vivere rispetto a un quadro generale diverso e condiviso.
Ciò comporta impostare uno stile comunicativo e d’interpretazione della realtà, completamente nuovo e impegnativo.
Si tratta da parte del mediatore di sospendere il giudizio:
“L’individuo si sforza di applicare un’operazione di espansione semantica che rende nozioni, concetti categorie, strumenti concettuali e linguistici inclusi, anche se differenti nelle proprie nozioni, configura un’operazione di espansione del senso delle proprie convinzioni, sospende il giudizio”.
Questo libro si pone l’obiettivo di essere una guida per i mediatori formati, che vogliono riflettere sulla loro professione, e a chi, a questa professione comincia ad affacciarsi.
Collana Saggistica Aletti
pp.216 €13.00
ISBN 978-88-591-6485-2
Il libro è disponibile anche in versione e-book
Seguici su Facebook
www.facebook.com/alettieditore
e su Twitter
www.twitter.com/alettieditore
Visita il nostro Canale Youtube
www.youtube.com/alettieditorechannel
|