| "Radici al vento", una bella storia d'amore scritta da ANTONIO DI GIAMMICHELE (RIP - alias ANTONIO DI MICHELIS). Ce la presenta la curatrice del libro: DUILIA DI GIAMMICHELE.
Il libro è editato dalla Aletti Editore.
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Radici al vento”? Quali sono gli argomenti ricorrenti in questo volume?
Nel titolo di quest’opera: Radici al vento - metafora di una società modernista priva di certezze e dai valori capovolti – in cui visualizziamo un grande albero rovesciato, con le fronde poggiate sulla nuda terra e le radici, mosse dal vento, svolazzanti nella vana ricerca di un appiglio, di un sostegno, recuperiamo la consapevolezza di dover individuare, nelle nostre radici cattoliche, la speranza nel futuro.
Gli argomenti ricorrenti sono molti: quest’opera è nata per soddisfare un nostro innato bisogno: quello di salvaguardare, tener viva e trasmettere di generazione in generazione la memoria storica; e, in Radici al vento, i protagonisti ricordano non solo le difficoltà della guerra, ma soprattutto raccontano di come essi, grazie alle “cose belle” della vita e ai veri valori, siano riusciti a sopravvivere.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo libro?
Domanda molto interessante: ho voluto salvaguardare, in primis, una lettera, con allegato un manifestino. Una lettera commovente, reale, sofferta... chissà quanti aggettivi qualificativi potrei aggiungere!
È datata: Cao Bang 13 – 2 – 1948. E inizia così: Carissimo Gigetto, dopo più d’un anno dalla mia partenza avendo un momento di tempo libero penso che è mio dovere d’inviarti mie notizie.
Ora io mi trovo al Tonkino e precisamente a Cao Bang a 435 Km dalla frontiera Cino – Indocinese, sto benissimo ma molte cose che qui vedo sta facendo di me un uomo serio e mi dà tutta un’altra direzione politica [...]
In sintesi, l’epistola termina con le seguenti parole: - La copia autentica dell’originale trovasi depositata in Cingoli presso il Notaio Dott. Raul Borioni. Chiunque può prenderne visione.
Ebbene, ammetto di essere stato contagiato dall’ansia e dall’apprensione dell’autore: per me è diventato un “dovere” pubblicarla, per sentirmi libero di continuare a vivere con serenità.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Radici al vento”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Emozionante la ricerca e la verifica degli episodi storici... Unica, la sensazione piacevole di tradurre i propri pensieri, desideri, principi, in parole... così come la scelta dei nomi... e infine, senza fretta, dopo tre anni, l’invio all’editore dell’opera con la parola “fine”.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Sì. L’arte musicale, l’amore per la musica.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Il cartaceo, senza dubbio: il digitale è ad hoc per le nuove generazioni.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Radici al vento”.
Lo comprerei perché amo i bei romanzi, e Radici al vento è un bel romanzo d’amore.
Pubblicato dalla Casa editrice Aletti, con una interessante copertina ed ha dietro di sé un vero storico “allestimento scenico.”
Domanda - Ha in progetto opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Sicuramente, sarà un romanzo avveniristico... sarà un viaggio su un altro pianeta!
La copertina del libro "Radici al vento" di Antonio Di Michelis
pp.208 €12.00
ISBN 978-88-591-6627-6
Il libro è disponibile anche in versione e-book
Collana "Gli Emersi - Narrativa"
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