| Non è semplice recensire "Le percezioni del cuore" di Nadia Fiacca al suo debutto come poetessa con una raccolta di una quarantina di versi. La difficoltà sta nel descrivere le sensazioni e le emozioni che la lettura del volumetto suscitano. I temi trattati nel libro toccano profondamente l’animo del lettore, per via della profondità e della delicatezza con cui l’Autrice samaratese tratta argomenti che coinvolgono la vita di ogni essere umano. Libertà, amicizia, amore, maternità, dolore, ma anche la sofferenza per l’assenza della persona desiderata, il coraggio per proseguire nel non sempre facile percorso dell’esistenza e finanche la follia trovano spazio nelle sue liriche. Le parole della Fiacca colpiscono, permeano e in qualche caso turbano il cuore, lo spirito, la mente e talvolta i sensi del pubblico e i suoi componimenti - a volte brevissimi, a volte più articolati - giungono all’essenza più inconfessabile di chi legge, in un mondo, quello attuale, come nota Alessandro Quasimodo nella prefazione, che talora mette al centro del proprio interesse il solo benessere materiale a discapito dei veri valori che forse si stanno perdendo. In alcune circostanze, l’amore, tema universale e trattato dai poeti, dagli scrittori e dai filosofi di ogni tempo e di ogni luogo, è appena accennato, spesso è più una fantasticheria, un incrociarsi di sguardi e di un fuggevole pensiero, che una reale volontà di conoscersi e coltivare un rapporto sentimentale autentico con il soggetto della nostra attenzione e curiosità. Nella sua breve raccolta poetica, che presenta un’acuta riflessione di Jung sul sogno e il risveglio interiori, l’Autrice vuole comunicare il proprio mondo intimo e personale; la dolcezza per un uomo, la tenerezza e la preoccupazione per una figlia, ma anche lo stupore e l’incanto che suscitano la contemplazione della natura e degli elementi. L’armonia, la melodia e il ritmo fanno di questo volume un imperdibile momento di riflessione verso sé stessi e i propri affetti. (Fonte: Ibs)
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