| D: Partiamo proprio dal titolo, come mai "CANTA L’AMURI". Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
R: "CANTA L’AMURI" parla della gente, del mare e della Sicilia, tratta gli argomenti più elementari ma profondi, quelli del sentimento e dell’amore. È una raccolta di circa 250 poesie in italiano e dialetto siciliano e anche storie rimate; al momento ne pubblico una parte. "CANTA L’AMURI" è un inno alla Sicilia antica dove c’era il rispetto, l’amore, dove tutto era fatto del niente e valeva molto, non come oggi. I giovani non hanno lavoro e neanche le prospettive, vivono sì in un'isola dove c’è l’incanto del mare, del sole, della terra, ma rischiano di non avere il pane. È nata questa raccolta da una grande emozione, aver rivisto dopo più di 40 anni degli amici emigrati, poi è continuata nella riflessione dei posti, della gente, e del tempo, del mare. Così io vorrei cantare l’amore per la gente e il desiderio che ho di vedere in tutta la terra la pace.
D: Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
R: La realtà ha inciso credo in tutta la raccolta, anche se l’immaginario ha fatto la sua parte. Anche i ricordi di un tempo passato, lontano, dove il tutto viveva nella pace, nella gioia ma anche di silenzi. Sì, i silenzi, quelli tipici della terra siciliana, dove spesso nessuno sente, nessuno vede, nessuno parla: Iu nun sentu, nun viru e nun parru.
D: La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
R: Con questo mio primo libro vorrei testimoniare il valore dell’amore di una Sicilia antica, della forma dialettale che, seppure ho conosciuto tardi, cioè dopo i 15 anni di età, ho amato ed amo molto. Ho scoperto modi verbali che hanno un loro carisma e che riescono ad esprimere le cose ed i sentimenti meglio dell’italiano. Sono più immediati e più forti, trasmettono con urgenza ciò che hai dentro o la vita di tutti i giorni. Custodire la cultura della terra dove si è nati, credo che sia importante. È la storia della tua terra della tua gente e va, ognuno a modo suo, raccontata.
D: A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito "CANTA L’AMURI", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
R: Quello che ho scritto è spuntato di getto, qualcosa è stata corretta, ma in genere il ricordo o l’immediato l’hanno ispirato. Più che dei ricordi o di un momento isolato, sono tutti scaturiti da momenti consecutivi, perché, per lo più, scrivo quando, in estate, vado al mare nella città in cui vivo.
D: Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
R: Devo dire che non mi sono ispirata a nessun autore e che, pure avendo amato molto la poesia e la letteratura, per questo libro non ho avuto nessuna influenza. Piuttosto sono protesa e incuriosita a conoscere gli autori contemporanei dai più importanti in assoluto come Hafez Haidar fino agli amici che ho conosciuto all’ultimo Federiciano. Certo è comunque che tutti i grandi mi appassionano.
D: Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
R: Mi ripeto, al momento non c’è stata nessuna influenza artistica, ma posso dirvi che amo l’arte in tutte le sue sfumature: dal canto alla pittura al cinema e, avendo vissuto per 40 anni in un negozio dove si vende arte e artigianato, piuttosto, sono influenzata da tutto il bello che ho attorno e in cui vivo. Amo il canto e la musica, in particolare i testi impegnati o di famosi autori italiani e stranieri, pur non avendo una certa cultura nel campo.
D: Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
R: Amo i romanzi i libri dell’infanzia ed ho ancora conservati quasi tutti i testi della scuola. Mi piacciono quelli da cui sono stati estratti i film famosi come il Padrino o come Piccole Donne.
D: Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
R: Preferisco il libro cartaceo pur sapendo che quello sui social è sicuramente il più diretto e veloce.
D: Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
R: Il libro è di 250 poesie e storie rimate in totale. È stato scritto in 8 anni, ovvero durante 8 estati, ed è il risultato dei miei sentimenti intrecciati con i ricordi del passato e l’attuale mondo in cui vivo.
D: Un motivo per cui lei comprerebbe "CANTA L’AMURI", se non lo avesse scritto.
R: Io comprerei il libro che ho scritto prima perché è il risultato di un animo semplice che, conoscendo il limite del dialetto perché non è comprensibile a tutti, vorrebbe almeno che quelli che sono di origine siciliana avessero una malinconia buona per questa terra, la Sicilia, martoriata dal malgoverno e dalle ingiustizie delle istituzioni. E che, quella ragazza di 60 anni, che si chiama Francesca Rita Sciortino, avesse almeno spedito una freccia per ritornare ad essere semplici e umili nell’amore della propria terra.
D: Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
R: Io continuo a scrivere quando posso e quando sono ispirata. Certo non ho molto tempo in quanto svolgo il mestiere di commerciante artigiano. "CANTA L’AMURI" avrà, come vi ho anticipato, la pubblicazione di circa altre 200 poesie, e tutte le altre che verranno, molte anche in lingua italiana. Vorrei, potendo, entrare anche nel mercato estero con le traduzioni in diverse lingue. Questo è un mio sogno: chi vivrà vedrà. Forse è troppo grande ma tutti abbiamo il diritto di sognare e di vivere ogni giorno felici con l’aiuto di Dio e anche sulle ali della fantasia.
Collana "Gli Emersi - Narrativa"
pp.84 €12.00
ISBN 978-88-591-6311-4
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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