| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai "Le percezioni del cuore". Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Nadia Fiacca - "Le percezioni del cuore" per me sono le sensazioni alle quali il cuore è “sensibile”, ovviamente non il muscolo cardiaco, ma la parte più profonda di noi, il nostro animo che ci dimentichiamo spesso di ascoltare.
È la parte più autentica che non ci mente mai, il “sensore” delle emozioni che sono il vero timone delle nostre scelte; infatti è con il cuore che sentiamo ciò che è giusto per noi, la testa serve solo a capire come attuarlo.
Dunque "Le percezioni del cuore" è la raccolta delle emozioni che hanno inciso il mio animo, sono come le tracce di un disco.
Domanda -Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Nadia Fiacca - La realtà è la matrice delle mie poesie che sono tutte autobiografiche ed è per questo che ho esitato sino ad oggi a pubblicare il mio libro.
Forse non ero abbastanza “cresciuta” per condividerle.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Nadia Fiacca - La scrittura è il mezzo per me più facile, familiare per cercare di chiarire i miei sentimenti, ricordare le emozioni provate sia felici che dolorose e incorniciarle come facciamo spesso con le foto in un album.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito "Le percezioni del cuore", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Nadia Fiacca - Se per esperienza formativa intendiamo la somma dei momenti che hanno portato alla pubblicazione del libro, sono stati tutti unici!
Quando la vostra casa editrice mi ha offerto questa possibilità e ho realizzato che qualcuno poteva leggere le mie emozioni, ho provato l’indecisione in merito alle poesie da includere nel libro, in che ordine poteva gradirle il lettore...
Ma il momento più bello su tutti è stato sicuramente stringere fisicamente tra le mani il mio libro e leggere la bellissima introduzione che il maestro Alessandro Quasimodo ha scritto per me.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Nadia Fiacca - Non ci sono delle fonti precise, circoscrivibili.
Io amo leggere, da sempre, e ho letto tantissimi generi: fumetti, romanzi soprattutto d’avventura o gialli, raccolte di poesie, saggi ma anche libri per bambini (ne ho letti moltissimi alle mie figlie!)
Io credo che tutto possa arricchire i nostri pensieri e la nostra capacità di esprimerli.
Se dovessi citare qualche autore sicuramente Montale, Alda Merini, Prévert, Gibran, Neruda…
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Nadia Fiacca - Sicuramente la musica, soprattutto i testi dei cantautori italiani ma anche il Jazz, la musica classica che ha accompagnato spesso i miei “momenti” di scrittura.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Nadia Fiacca - Come ho già detto, mi piacciono molto i romanzi soprattutto d’avventura, ma sono anche un’appassionata di cinema che ne è spesso un effetto e una più diretta rappresentazione.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Nadia Fiacca - Preferisco il libro cartaceo: toccare con mano le pagine, poter piegare l’angolo di una di loro per ricordarmi dove sono arrivata o risfogliare alcune pagine già lette per rammentare un passaggio, è per me la cosa più bella! Il digitale è sicuramente pratico, soprattutto per chi è avvezzo alla tecnologia nella comunicazione di tutti i giorni. Anche io, per lavoro, per anni ho trascorso intere giornate davanti al computer o perennemente al telefono; per questo è sempre stato per me un vero piacere prendere una pausa da tutto ciò, stringendo un libro fisico tra le mani.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Nadia Fiacca - La scrittura per me è l’arte di riuscire a rappresentare con le parole l’evanescente, “l’astratto pensiero” e sono del parere che uno scrittore non dovrebbe mai modificare, a distanza di tempo, i termini che ha utilizzato perché significherebbe “tradire” l’espressione calzante quel preciso istante.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "Le percezioni del cuore ", se non lo avesse scritto.
Nadia Fiacca - Comprerei "Le percezioni del cuore" per curiosità, per soddisfare l’esigenza di identificarmi con le emozioni vissute dall’altro, per riconoscermi come spesso avviene ascoltando una canzone.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Nadia Fiacca - La poesia è la mia compagna di viaggio ma ho in progetto anche di mettere su carta le esperienze, il percorso personale che ha dettato un cambio di passo nella mia vita e grazie al quale ho scelto di dedicare, ai miei affetti e alle attività che amo, lo spazio e il tempo che meritano.
Collana "Poeti in Transito"
pp. 60 €12.00
ISBN 978-88-591-6175-2
Il libro è disponibile anche in versione e-book
Seguici su Facebook
www.facebook.com/alettieditore
e su Twitter
www.twitter.com/alettieditore
Visita il nostro Canale Youtube
www.youtube.com/alettieditorechannel
|