| Questa silloge si propone come fusione delle due precedenti pubblicazioni dell’autrice (Giardino Olimpo e Phoenix) e, allo stesso tempo, come superamento delle stesse. Le poesie di “Sine tempore (nostalgie senza patria)” si collocano, come suggerisce il titolo, fuori dal tempo; sono l’urlo strozzato del poeta che piange la perdita di qualcosa che in realtà non ha mai avuto: ecco perché la sua nostalgia non ha patria, diventa una malinconia che tende all’infinito, che ritorna su se stessa, che non può che trasformarsi in una poesia che si sottrae al tempo presente. Così l’animo vagabondo è libero di errare da un ricordo all’altro, da una visione onirica all’altra, senza meta, perdendosi nell’atto contemplativo del dolore che viene cantato nei versi, che viene declinato in simboli nel mondo interiore del poeta, il quale ha come accesso al mondo sensibile soltanto delle fessure di serrande, delle porte “lasciate socchiuse da altri”. Il superamento delle poesie pubblicate in precedenza consiste nella presa di coscienza che l’anima la cui assenza viene pianta è incarnata in un corpo che la tiene ancorata al tempo reale: è un dialogo unidirezionale, quello tra il poeta e la suddetta anima, un “grido in grotte remote” senza risposta.
Flavia Campagna nasce a Palermo nell’anno 1993. Consegue la maturità classica e si laurea in Lingue e Letterature Straniere. Timida e introversa, inizia a scrivere poesie all’età di sedici anni: la poesia è stata ed è tuttora per lei rifugio spirituale e importante codice cui affidare l’espressione del proprio sentire.
Collana "Poeti in Transito"
pp. 72 €12.00
ISBN 978-88-591-6214-8
Il #libro è disponibile anche in versione #ebook
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