| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai "Il giardino del sognatore".
Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Domenica Milena Arcuri Rossi - La creazione del titolo è scaturita dalla concezione che ogni poesia è come un fiore che con la sua essenza emette profumo, proprio come i versi dovrebbero elargire, spontaneamente, i messaggi che albergano nel cuore e nella mente del poeta, sono fiori variopinti e diversi che creano l’armonia di un giardino ideale.
Il sognatore è il poeta, come tutti coloro che amano leggere poesia, quindi, sognare.
Il libro non ha un solo filo conduttore, ma fili d’oro, d’argento e adamantini che si intrecciano, compaiono e riappaiono con la parola.
I fili d’oro costituiscono il tessuto prezioso della memoria;
I fili d’argento luccicano di meraviglia per l’infinita bellezza della natura che affascina con i suoi splendidi colori e gli elementi del creato che suggeriscono versi. Lo spettacolo della natura nasconde sempre significati profondi e recondite verità che il poeta dovrebbe cercare di percepire e di porgere al mondo con il dono della parola;
I fili adamantini nascono dai sentimenti, dalle sensazioni e dalle emozioni che, come i diamanti, non si scalfiscono, sta al poeta saperli descrivere e tinteggiare, come i colori di un quadro.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Domenica Milena Arcuri Rossi - La stesura dei versi non è mai avulsa dalla realtà, non è mai solo mera fantasia, in quanto una foglia con il suo aureo colore può suggerire rime, il mare con il suo eterno dondolio, il cielo che se si osserva attentamente quasi lascia trasparire le risposte alle domande umane, attraverso le immagini che le nuvole creano, poi, ancora uno sguardo, una carezza, una parola ben appropriata, ogni accento può cambiare la giornata e, letteralmente, dettare poesia.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Domenica Milena Arcuri Rossi - Ho affidato alla penna ogni ricordo del mio passato: ho raccontato nella poesia “L’Albero delle nespole” come nasce la mia poesia, quando, da bambina, mi arrampicavo su un albero di nespole e stilavo versi e rime, legate alla quotidianità e alle sensazioni provate. Avevo sei/sette anni, quando ho iniziato a scrivere poesie in rima e lo facevo quasi tutti i giorni, spinta dall’impulso creativo mi rifugiavo nel mio cuore e, lì, trovavo già le rime baciate pronte (senza essere filastrocche) e quel modo particolare di incatenare al foglio un insolito raccontino.
L’oblio del passato non esiste per me perché, nel mio cuore e nella mia memoria, tutto è fotografato, è come un album segreto che, ogni tanto, vado a sfogliare solo per il gusto di ricordare.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito "Il giardino del sognatore", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe
Domenica Milena Arcuri Rossi - Il cambiamento del mio paese natio, di cui la memoria ha ricordo migliore; l’arcobaleno che credo possa armonizzare l’universo come un semplice verso; l’amore all’improvviso che cambia la vita, il monito di scrivere rime, solo se le si custodisce nel cuore e non per apparire, così come recita un mio verso, in questa opera: «Verseggia poeta, scrivi scrittore, solo se te lo sussurra il core»; il ringraziamento rivolto al Cielo, da cui ogni dono proviene e a cui ho dedicato la poesia ”Grazie”.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Domenica Milena Arcuri Rossi - Io ho una formazione classica, ho frequentato il Liceo classico e, all’Università, ho studiato lettere e lingue e le letterature italiana, francese, spagnola, americana sono state fondamentali e anche autori come S. Francesco, Leopardi, Pascoli, Foscolo, Verga, Manzoni, Proust, Baudelaire, La Martine, Verlaine, Flaubert, Emily Dickinson, José Martí, Lorca hanno nutrito la mia preparazione, hanno costituito quel companatico straordinario che, assieme al pane appena sfornato e lievitato con emozioni e sentimenti profondi, hanno dato vita al mio pensiero poetico e umano. Ho sempre agito d’istinto, ho provato un colpo di fulmine che ho descritto, anche in questo libro, ho operato, sempre, seguendo il cuore e fino a questo momento non ho mai sbagliato, così come quando stilo versi, brandisco la penna, il cuore si apre da solo e il foglio incatena il messaggio.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Domenica Milena Arcuri Rossi - L’arte per l’arte, fine a se stessa, di cui parlava tanto Gautier non mi interessa, non scrivo per sentirmi definire “artista” o “poeta”, sono un semplice facitore di versi che lascia spazio al cuore.
La musica ha molto valore per me perché se il testo è emozionante e appropriato ha il potere di far volare a tempi passati, a luoghi mai dimenticati a far rivedere persone che si hanno nel cuore. È magica e si avvale, però, dell’efficacia delle parole. Scrivere, per me, è un’esigenza dell’anima.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Domenica Milena Arcuri Rossi - Il genere è la “Narrativa”, ho letto moltissimo nella mia vita e ho scritto anche diversi romanzi, come “Le Margherite di Mirta”- 1° Premio Kafka-sezione italiana, 2012; Todeschina - Premio speciale Kafka 2011; Il Profumo degli ulivi; Il profumo degli ulivi e…di segreti amori - Premio Speciale internazionale “Un libro nel Borgo” - 2016; lettere nella polvere; Su quella collina amena. Tutti nati e sviluppatisi da una immagine, da un particolare, da una sensazione, da un personaggio che abbia popolato la mente, eccetto “Il profumo degli ulivi” che è la storia della nobile Famiglia da cui discendo.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Domenica Milena Arcuri Rossi - Preferisco il libro cartaceo perché, come già affermato, scrivo con la penna, ed è a questa che affido i miei pensieri e quando la ripongo… mi accorgo dell’energia che ha assorbito. Il cartaceo può sembrare di altri tempi, ma è importante poiché si tocca, si annusa e anche perché si sta perdendo ogni valore, in nome della modernità. Un libro è per sempre, un libro dovrebbe essere l’anima del suo autore e la carta dovrebbe riportarne il profumo.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Domenica Milena Arcuri Rossi - Le poesie sono state stilate con la massima naturalezza e sono state trascritte di getto, senza filtri, senza ricerche stilistiche, senza gomitoli ingarbugliati della parola, senza concetti involuti o frasi poco interpretabili, come, spesso, accade di leggere. Se si ha davvero l’esigenza di lasciare un messaggio, secondo me, si ha il dovere di essere chiari, la lettura di un libro di poesie non dovrebbe perdersi nel labirinto dell’interpretazione, ma trasmettere e deliziare.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "Il giardino del sognatore", se non lo avesse scritto.
Domenica Milena Arcuri Rossi - Per abbandonarmi a un momento tranquillo, dato che le giornate sono frenetiche e affidate alla fretta, per ritrovare sentimenti veri profondi, per sentirmi in armonia col creato e pensare di esserne una parte integrante e importante, poiché ogni essere vivente è un mondo, per sentirmi coccolata ed entrare in quel mondo magico che la parola sa creare.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Domenica Milena Arcuri Rossi - Ventidue sono state le opere che fino a questo momento sono apparse sul mercato librario, ma ho ancora molte altri testi da pubblicare: lettere, linguaggi settoriali spagnoli, componimenti poetici e romanzi. Uno l’ho completato proprio in questi giorni e visto che si tratta di una storia che mi coinvolge molto, emotivamente, credo in un prossimo, spero vicino futuro, di poterlo dare alle stampe, tramite il mio attuale, bravissimo editore Giuseppe Aletti, offrendo così altro motivo di riflessione ed emozione.
Collana "Poeti in Transito"
pp. 88 €12.00
ISBN 978-88-591-6164-6
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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