| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai "Versi e... Lettere al cielo".
Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Domenica Milena Arcuri Rossi - Si tratta di un’opera particolare che propone versi schietti, cadenzati, senza alchimie stilistiche e intrecci verbali, sono semplici versi dedicati alla natura, ai sentimenti, alle emozioni e, in più, corredati da delle “Lettere” indirizzate a vari personaggi della storia e della letteratura, ai quali mi piacerebbe rivolgere alcuni quesiti. Anche le “Lettere” sono in rima.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Domenica Milena Arcuri Rossi - La realtà e la scrittura costituiscono un connubio straordinario, poiché la realtà è fonte ispiratrice con i suoi simboli, con la natura, il cielo, il mare e tutti gli elementi del creato che destano meraviglia. Anche le parole sono un mondo che può apparire colorato e ricco e donare stupore, suscitando incanto.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Domenica Milena Arcuri Rossi - Ciò che il mio cuore conserva, questo libro rivela! Il ricordo di un papà dipartito prematuramente, i ricordi di fanciulla, la curiosità che ha suscitato nel cuore la vita dei bohemien, l’incontro con un grande autore di canzoni come Mogol che ascoltavo, in continuazione, da fanciulla e i riconoscimenti inaspettati, gli affetti e le passioni per persone e natura, episodi magari banali, divenuti importanti nel tempo. La mia introspezione letteraria tanto prillante da essere espressa in “lettere” a personaggi della storia e della letteratura, presentati come granelli di un rosario: saldi con la catenella, rassicuranti per la rotondità, lucidi per il ricordo vivido.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito "Versi e... Lettere al cielo", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Domenica Milena Arcuri Rossi - Il borgo dei miei avi, un paese che m’è caro al cuore e che ha una collocazione meravigliosa e s’affaccia su una valle verde che sembra fatata, davvero incantevole. Le albe lo illuminano e i tramonti lo vestono di rubino: è fiabesco. Il mio paese, ove sono nata, che sembra una autentica ninfea, scivolata dalle mani di una dea, come recitano i miei versi. La pioggia e la musicalità che sa creare. Un ulivo che appare come un vecchio saggio ed è come un buon genitore che accoglie sempre i figli: le piante più giovani. Immaginare un bohemien, vicino a Sacre-Coeur che vive d’arte e di miseria. Il mare in eterno movimento che non può mai riposare, la sua immensità e la sua magnificenza. Le canzoni di Battisti che ascoltavo da fanciulla, ripetutamente, che mi fanno ritornare ai tempi passati, ai rimproveri del genitore perché le riascoltavo, in continuazione, e che, ancora oggi, mi capita di risentire e ho la sensazione che Battisti ritorni vivo nelle parole e se qualche farfalla mi svolazza intorno voglio pensare che sia lui e, da qui, la grande emozione di avere incontrato Mogol, in occasione del concorso Cet, autori di Mogol.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Domenica Milena Arcuri Rossi - La mia formazione umanistica, con la frequenza di un Liceo classico, lo studio di Lettere e Lingue con le letterature italiana, francese, spagnola, americana e autori come S.Francesco e la semplicità della sua anima, Leopardi, Pascoli, Santa Caterina, Foscolo, Manzoni, Proust, La Martine, Baudelaire, Flaubert, Dickinson, Lorca, José Martí e molti altri hanno formato il nocciolo di quel frutto prelibato che si appella conoscenza. La rima, poi, già “innata” da bambina, da quando verso i 6/7 anni ho iniziato a scrivere versi, accoccolata su un albero di nespole, accompagnava quei raccontini peculiari quotidiani. Non avevo ancora studiato metrica, ma la rima nasceva assieme al pensiero, fluiva con naturalezza e immediatezza, ogni piccola creazione era suggerita da qualche particolare e la natura, il mare, il cielo, i prati mi hanno sempre affascinata.
L’arte fine a se stessa, come sottoscriveva Gautier non appartiene alla mia persona, l’espressione pittorica, musicale o poetica deve albergare nell’animo di chi produce senza forzature, senza albagia né velleità di apparire ciò che non si è: il poeta deve avere i versi nel cuore che sviscera quando una qualsiasi immagine lo spinge a farlo; il pittore deve usare i colori che sono congeniali alla sua anima senza compromessi. Le canzoni, in breve, devono raccontare storie, emozionando con arie orecchiabili.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Domenica Milena Arcuri Rossi - La narrativa e la musica. La narrativa poiché un romanzo apre il cuore alla gente che può non solo carpirne le storie, seguirle, immergersi e sprofondare in quel racconto, in quell’epoca e conoscere i personaggi che stimolano la sua curiosità. La musica è quell’arte che diletta e sa far rivivere storie e situazioni e riportare, magicamente, al passato, al momento in cui, ascoltando quella canzone, è successo qualcosa che ha mesmerizzato il ricordo, fissandolo nel cuore.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Domenica Milena Arcuri Rossi - Il genere è la “Narrativa”, ho letto moltissimo nella mia vita e ho scritto anche diversi romanzi, come “Le Margherite di Mirta”- 1° Premio Kafka-sezione italiana, 2012; Todeschina - Premio speciale Kafka 2011; Il Profumo degli ulivi; Il profumo degli ulivi e…di segreti amori - Premio Speciale internazionale “Un libro nel Borgo” - 2016; Lettere nella polvere; Su quella collina amena. Tutti nati e sviluppatisi da una immagine, da un particolare, da una sensazione, da un personaggio che abbia popolato la mente, eccetto “Il profumo degli ulivi” che è la storia della importante famiglia da cui discendo.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Domenica Milena Arcuri Rossi - Preferisco il libro cartaceo perché, come già affermato, scrivo con la penna, ed è a questa che affido i miei pensieri e quando la ripongo… mi accorgo dell’energia che ha assorbito. Il cartaceo può sembrare di altri tempi, ma è importante poiché si tocca, si annusa e anche perché si sta perdendo ogni valore, in nome della modernità. Un libro è per sempre, un libro dovrebbe essere l’anima del suo autore e la carta dovrebbe riportarne il profumo.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Domenica Milena Arcuri Rossi - Le poesie sono state stilate con la massima naturalezza e sono state trascritte di getto, senza filtri, senza ricerche stilistiche, senza gomitoli ingarbugliati della parola, senza concetti involuti o frasi poco interpretabili, come, spesso, accade di leggere. Se si ha davvero l’esigenza di lasciare un messaggio, secondo me, si ha il dovere di essere chiari, la lettura di un libro di poesie non dovrebbe perdersi nel labirinto dell’interpretazione, ma trasmettere messaggi e deliziare.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "Versi e... Lettere al cielo", se non lo avesse scritto.
Domenica Milena Arcuri Rossi - Per abbandonarmi a un momento tranquillo, dato che le giornate sono frenetiche e affidate alla fretta, per ritrovare sentimenti veri profondi, per sentirmi in armonia col creato e pensare di esserne una parte integrante e importante, poiché ogni essere vivente è un mondo, per sentirmi coccolata ed entrare in quel mondo magico che la parola sa creare. Non si tratta di un semplice libro di versi, inneggianti alla natura; spinge alla riflessione su temi ancestrali, palesando profondità di animo e di pensiero, in questi tempi ove impera la materialità, in questi tempi un po’ strani e bislacchi.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Domenica Milena Arcuri Rossi - Ventidue sono state le opere che fino a questo momento sono apparse sul mercato librario, ma ho ancora molti altri testi da pubblicare: lettere, linguaggi settoriali spagnoli, componimenti poetici e romanzi. Uno l’ho completato proprio in questi giorni e visto che si tratta di una storia che mi coinvolge molto, emotivamente, credo in un prossimo, spero vicino futuro, di poterlo dare alle stampe, tramite il mio attuale, bravissimo editore Giuseppe Aletti, offrendo così altro motivo di riflessione ed emozione.
"Versi e... Lettere al cielo" di Domenica Milena Arcuri Rossi
Collana "Poeti in Transito"
pp. 88 €12.00
ISBN 978-88-591-6164-6
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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