| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai "Pensieri come foglie al vento". Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Giorgio Olori - Ho cercato di fotografare momenti della mia vita, guardandoli come uno “spettatore-protagonista” per non farli svanire nel dimenticatoio delle cose fatte. “Pensieri come foglie al vento” raccoglie le emozioni dell’amore, dell’amicizia, della famiglia, e piccole e umili riflessioni sull'esistenza ed il senso della vita. Il titolo nasce da un ricordo, quello che ho di quando da piccolo con mio padre passavo le ore a parlare sulla panchina del nostro giardino della casa in montagna, e vedevo le foglie degli alberi cadere e a volte fare dei giri strani. Torno spesso su quella panchina a pensare, e i miei pensieri imitano quelle foglie che cambiano il loro percorso in base al vento che in quel momento le attraversa. Il vento è il nostro destino, lo scorrere degli eventi intorno a noi che ci condizionano la vita istante per istante.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Giorgio Olori - Tutto quello che ho scritto è reale, è accaduto veramente. Sono istanti vissuti ed emozioni provate nel tempo. Ho iniziato a scrivere quello che sentivo dentro, un fiume di parole a caso e apparentemente senza senso ma che poi, rileggendole, raccontavano tutto, come se la parte più profonda di me avesse stampato il copione di una scena che avevo già girato e vissuto.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Giorgio Olori - Ho iniziato a scrivere questi pensieri e racconti perché non potevo accettare il fatto di perdere le emozioni di un preciso istante che passava così, in un attimo. Allora a volte ho preso carta e penna, mentre altre ho aperto le note del mio cellulare e ho iniziato a scrivere quello che sentivo dentro per poterlo salvare e custodire, emozione dopo emozione. Ho raccolto queste innumerevoli parole, pensieri a tema che parlavano di una parte importante della mia vita, un periodo vissuto nel cuore e nell’anima oltre che nella realtà di tutti i giorni. Magari chi le leggerà riuscirà a riviverli nella propria vita e nei propri ricordi più cari.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro "Pensieri come foglie al vento", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Giorgio Olori - La prima poesia “pensieri” e l’ultima “foglie al vento”, fanno da cornice al libro, racchiudono un po’ tutto il senso di quello che ho provato a scrivere in queste pagine, il “come” lo lascio giudicare al lettore, con la speranza di avergli regalato un momento di piacevole lettura e riflessione.
Se dovessi scegliere due versi più rappresentativi, quelli che mi appartengono di più citerei questi: “sento il tuo bene invadere il mio” e “sulle spalle il calore dell’estate, sotto i piedi il freddo dell’inverno e nel cuore un autunno di pensieri”.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Giorgio Olori - L’ispirazione per le poesie ed i racconti del libro è arrivata ascoltando il mio io, confrontandomi con me stesso, ascoltandomi come si ascolta un amico e poi immortalando tutto ciò che mi circonda. Amo profondamente la natura, guardarla nelle sue innumerevoli forme e colori, e i paesaggi mi incantano. Potrei passare ore davanti al mare o davanti un orizzonte di colline e montagne. Mi piace vivere l’alba e il tramonto, respirare l’aria di quegli istanti. Da adolescente amavo tutta la letteratura italiana, in particolare Leopardi, Quasimodo e Dante. Poi la mia professoressa di italiano mi ha fatto innamorare di Hermann Hesse, poi è arrivato il momento di Richard Bach. Diciamo che quando mi affascinava un autore poi dovevo leggere tutto di lui, dovevo “viverlo” in tutto e per tutto. Questo mi succede anche con la musica e con i cantautori italiani. Però amo leggere anche romanzi, libri di fantascienza. “L’ombra del vento” di Zafón è il libro che porto sempre con me, se non materialmente lo porto nel cuore e nella mente e lo cito spesso nei momenti di confidenza con le persone più care della mia vita.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Giorgio Olori - Secondo me tutto parte dallo sguardo, da queste due incredibili macchine da presa e fotografiche che sono i nostri occhi. Ho scoperto col tempo di avere una grande memoria visiva. Magari non ricordo una frase, una parola detta, la data di un compleanno, ma non mi sfugge niente di un paesaggio, nessun dettaglio di una scena. Le forme, i colori mi hanno sempre affascinato e ho da sempre una voglia irrefrenabile di riprodurli su un foglio o su una tela. Amo disegnare e dipingere, l’ho sempre fatto sin da piccolo. Lo faccio tuttora quando ho bisogno di rilassarmi.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Giorgio Olori - Amo i romanzi, i libri di fantascienza e di scienza. Adoro gli autori che si perdono nelle descrizioni dei paesaggi e dei personaggi in maniera minuziosa. Che fotografano quello che stanno raccontando. Leggo anche libri di avventura e libri gialli.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Giorgio Olori - Preferisco senza dubbio il libro cartaceo, perché per me esiste un vero e proprio contatto fisico con la carta e l’inchiostro. Prima di iniziare a leggere un libro lo “accarezzo” e lo “annuso”. Diventa un mio amico, un mio amore, un incontro importante della mia vita.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Giorgio Olori - Ho scritto sempre di getto, tutto d’un fiato, per poi tornare sui pensieri scritti con calma, quasi come un lettore distaccato per iniziare poi a commentare e rifinire.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "Pensieri come foglie al vento", se non lo avesse scritto.
Giorgio Olori - Io non scelgo i libri che compro, ma sono loro che scelgono me. In libreria li guardo, li sfoglio, li annuso, li tocco, poi uno e sempre uno soltanto alla volta mi cattura, mi prende, e sento nascere dentro la felicità di “conoscerlo” proprio come un nuovo amico.
Spero che “pensieri come foglie al vento” scelga tanti lettori e quindi si faccia tanti nuovi amici.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Giorgio Olori - Sì mi piacerebbe continuare a scrivere e pubblicare qualcosa di mio. Qualche anno fa ho scritto un romanzo che da qualche mese, grazie anche a questa esperienza con l’Aletti Editore, ho ripreso tra le mani, e ora lo sto rileggendo e sistemando. Una storia d’amore e di amicizia tra vita reale e fantasia, ispirata ad alcuni momenti reali della mia vita ma vestita anche di miei sogni e fantasie. Spero di pubblicarlo presto, il titolo è “Legame di esistenza" ed il sottotitolo “se abbiamo più di cinque cose in comune ci incontreremo”.
Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.72 €12.00
ISBN 978-88-591-6086-1
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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