| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai "Un Faro nella nebbia". Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Denata Ndreca - C'è dentro l'invisibile eterno, spalle al muro, essenza.
Quell'essenza che si trova in profondità, in semplicità.
C'è dentro la falsità della gente, i finti pranzi di Natale e Pasqua.
C'è buio.
Quel buio profondo
dove vedo bene.
C'è solo buio profondo
che a me appartiene!
Ci sono le virgole dentro le quali si nasconde la felicità,
c'è un faro nella nebbia che è la forza più
grande di questa vita - l'amore.
C'è il bastone di un vecchio che cammina per strada,
il profumo di lavanda, le rughe del volto sublime
di una madre. Tutto questo, nell'unico modo che io conosco -
a modo mio.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Denata Ndreca - La poesia è quel genere letterario che, prima di essere scritta
su carta, si scrive sulla propria pelle.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Denata Ndreca - La poesia ha custodito la testimonianza di una città spogliata, sventrata, sotto acqua e fango intrappolata,
Livorno - durante l'alluvione - una città colpita, ferita, ma una città
sempre piena di vita.
Ha voluto custodire le campane di un paese, l'eco dei ricordi che sbatte ancora più forte, salendo e scendendo dentro le pareti di un cuore.
E, sopratutto, ha voluto custodire l'importanza del verbo raccontare, perché:
"Raccontare"
è un verbo delicato.
Un verbo delicato.
Un verbo che
guarisce,
ferisce,
un verbo che
unisce e tradisce!
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro "Un Faro nella nebbia", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Denata Ndreca - Isolerei questa:
il gioire con poco di una bambina,
il sorriso da donna quando sono a terra,
gli schiaffi sul viso
e le pugnalate di una vita
che colpisce alle spalle
come una iena!
"Vinco io"
Isolerei e conserverei quel attimo di felicità - quando -
"Accade"
brevemente accade
un attimo di felicità.
Un attimo di dimenticanza
di terra
di provenienza
bandiera
e razza.
Quell'attimo di uguaglianza - descriverlo sarebbe superfluo
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Denata Ndreca - Ho sempre avuto due grandi maestri nella mia vita, è a loro che devo tutto: la musica e la natura.
Ritengo fondamentale per la mia formazione Pablo Neruda e Friedrich Nietzsche.
Aggiungo anche tutto quello che un regime sotto dittatura toglie allo sviluppo
emotivo di una persona, sottrazione che ho dovuto ed ho voluto mettere dentro le valenze, dando così - un senso positivo - a tutto quello che di negativo è stato!
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Denata Ndreca - La pittura. A volte vorrei che le mie parole diventassero dei quadri.
Invece sull'influenza, difficile. Continuano a chiamarla poesia di "un cavallo selvatico".
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Denata Ndreca - I saggi - non solo come genere letterario, e la prosa.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Denata Ndreca - Profumo di carta ed inchiostro, sempre.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Denata Ndreca - Abbiamo dialogato tanto e lo facciamo tutt'ora, io e la mia scrittura.
A volte io, a volte lei - scarna.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "Un Faro nella nebbia", se non lo avesse scritto.
Denata Ndreca - Per la fierezza che porta la parola "faro", anche quando c'è nebbia.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Denata Ndreca - Progetti?
Rimanere umana, sempre!
Collana Le Perle
pp.68 €12.00
ISBN 978-88-591-4917-0
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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