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Nasce a Palermo, dove risiede tutt'ora, il 21 settembre del 1960. Ha maturato, nel corso degli studi, una formazione prevalentemente umanistica con, altresì, talune conoscenze giuridiche, in ambito universitario. Di indole spiccatamente analitica quanto introspettiva, cede, spesso, a momenti di intimistica, melanconica esaltazione dell'anima, nel soffermarsi, in particolar modo, a contemplare il dogma ancestrale del senso della vita, energia creatrice, creata al contempo, nella sostanza, dunque, energia stessa d'amore, puro in principio, quanto incondizionato, ben altra cosa, che il narcisistico traguardo nel riuscire a possedere ciò che contempla il nostro desiderio, dove tangibile, per approdare, infine, al solo, mero appagamento dei sensi, unicamente rivolto a sé stessi.
Dall'intimistica contemplazione, al pragmatismo più razionale del vivere quotidiano, la linea di confine, per la Stessa, è, paradossalmente, estremamente sottile.
Finiti gli studi, inizia ad insegnare presso le scuole primarie, ricordando, in particolare, il non facile approccio empatico, con taluni bambini, portatori di importanti disagi familiari.
Nei successivi anni '90, a seguito di pubblici concorsi, entra, di ruolo, nel settore dei beni culturali di Sicilia, interrompendo, così, il percorso di insegnante.
Fanno, in questo, capolino, la passione artistica per il teatro, il canto, la pittura metafisica e, appunto, la poesia. Non manca, poi, nella sua personale esperienza di vita, l'incontro diretto con la dimensione della malattia, quella stessa che costringe a dover imboccare quel tunnel di angosciose incertezze, le più tetre; le umiliazioni e le compassioni del caso, insostenibili se, solo, non fosse per quel provvidenziale irrompere e inondare, dentro, di quella luce di speranza, in uno stravolgimento dei sensi, sospesi, così, tra cielo e terra, in una sorta di serenità celeste ritrovata che, persino, induce ad accogliere, col sorriso sul cuore prima che sulle labbra, le stesse, contingenti sofferenze corporali.
Il fallimento, poi, per taluni obiettivi mancati, come nell'ordine naturale di esperienza vissuta, è spunto quanto mai prezioso per la Stessa, per tirar fuori, puntualmente, energie altre, ancora inesplorate, in una sorta di sfida a sé stessi.
Da genitore, per altro aspetto di cose, la Stessa ritiene sostanzialmente importante far capire ai figli, ormai adulti, che l'imperfezione, nel ruolo, costa, invero, diretto disagio, e che la libertà loro offerta, è, anche questo, atto d'amore, perché possano gustare sé stessi, senza alcuna, esterna oppressione mentale, nella possibilità, così, di costruirsi a loro immagine, ciascuno, dunque, secondo le proprie passioni, fonte prima, di rispetto per la propria persona, imprescindibile nel saper rispettare l'altro. Passione, piacere e dolore, insieme, è quell'energia che ci connette con la profondità del centro di noi stessi, fino al sentire autentico, di quello stato dell'anima di chi è approdato nelle placide acque di quel porto tranquillo.
È probabile, infine, per la Stessa, che il male peggiore risieda nella mediocrità del sentire umano.
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