| D.- Partiamo proprio dal titolo, come mai "Una rosa d’oro"? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
R.- Il titolo del libro si riferisce ad un oggetto in oro (una spilla) posseduto dalla protagonista della narrazione, ma rappresenta in sintesi il mondo degli oggetti preziosi che sono stati e sono ancora motivo di interesse e di studio per l’io parlante del romanzo.
D.- Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
R.- Sicuramente la realtà è onnipresente in tutto il tessuto della narrazione, anche se la definizione temporale delle azioni rimane vaga ma certamente si articola dai primi decenni del Novecento alla contemporaneità.
D.- La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
R.- Certamente si è voluta salvare l’immagine del tempo passato, delle tradizioni familiari, delle liturgie osservate da una società legata alle convenzioni dell’epoca. Appare evidente l’intolleranza del rapporto formale tra i membri della famiglia che restava costretta tra la necessità di educare rigidamente i giovani costringendoli all'obbedienza oltre la data della maggior età così come la scelta dell’attività professionale particolarmente per le donne. Sono comunque tutti temi che mi sono cari e che ho trattato spesso nei miei libri.
D.-A conclusione di questa esperienza formativa che ha generato il libro "Una rosa d’oro", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
R.- Non credo di avere episodi particolari da ricordare o da descrivere: tutti concorrono a creare il quadro d’insieme da cui emerge l’interesse per gli oggetti preziosi il quale è il “fil rouge” che collega tutta la narrazione.
D.-Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
R.- A questa domanda darò una risposta che non vorrei fosse considerata pretenziosa: non c’è stato nessun autore né alcuna fonte che io ritenga fondamentale nella mia formazione culturale, che ha una solida base classica fondata sulla cultura latina e greca, meno che mai potrei trovare, tra le innumerabili (e non innumerevoli) letture della mia vita un’ispirazione “sentimentale”, che, se esiste, è fondata semmai sulle mie esperienze di vita.
D.- Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
R.- Credo proprio di no, sebbene io riconosca in me una certa predilezione per un filone letterario che, nonostante l’evolversi degli stili e delle mode, è saldamente legato al realismo tanto caro agli scrittori italiani del Novecento.
D.-Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
R.- Se si parla di scegliere ciò che mi è più gradito leggere, la preferenza è determinata dal momento e dall’umore e spazia dalla prosa alla poesia classica e contemporanea.
D.- Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
R.- Sicuramente quello cartaceo: non c’è nulla di più gradito, in una casa, che la presenza dei libri amorosamente custoditi nelle librerie, vecchi amici che hanno condiviso con te il tempo della lettura e che te lo rinnovano se mai vorrai riprenderli tra le mani.
D.-Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
R.-La composizione del libro è stata agli inizi discontinua, perché si incrociava con molti altri scritti che andavo componendo e che mi venivano richiesti con urgenza. Ma poi, quando l’impegno creativo si è reso indispensabile per concretizzare il progetto dell’opera, in tre mesi circa il testo ha preso forma. Il più lungo è stato il “labor limae”, per arrivare alla conclusione dell’opera.
D.- Un motivo per cui lei comprerebbe "Una rosa d’oro", se non lo avesse scritto.
R.-Probabilmente mi intrigherebbe anzitutto il titolo, poi, una volta presolo in mano e vedendo per sommi capi qual è l’argomento trattato, mi piacerebbe immergermi nel tempo passato e in una “tranche de vie” sconosciuta.
D.- Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
R.- Ma certo… sto scrivendo il “sequel” del volume precedente di un romanzo che ho pubblicato due anni or sono, e ne ho in cantiere un altro che ho momentaneamente accantonato per mancanza di tempo. Inoltre ho scritto diversi racconti e “storie brevi” cui vorrei dare forma di raccolta, ma anche questo è solo un progetto. Il materiale per altre opere non manca, è piuttosto il tempo da dedicare alla scrittura che spesso si rivela insufficiente. Ma… chi vivrà, vedrà!
Collana Oro
pp.120 €13.00
ISBN 978-88-591-5895-0
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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