| Finora ho detto folli, ma avrei potuto dire poeti. L’invenzione del punto, della retta e del piano è un atto poetico. La costruzione delle coordinate cartesiane è un gesto poetico. È compito e condanna della poesia arare lo spazio, produrre forme nel e dall’informe, creare mappe capaci di dire con parole frammenti di quella totalità altrimenti inanalizzabile che è un territorio. A questo ho pensato leggendo le poesie di Ortogonali.
La realtà, soprattutto quella dentro di noi, è come il piano di Euclide, inafferrabile, impensabile, informe. Un blob o magma al tempo stesso attraente e minaccioso. Carica di speranze, desideri inconfessabili, ambiguità tanto attraenti quanto repellenti, sogni che invece di alleviare aprono brecce pericolose nelle nostre difese e nelle routines riposanti: le abitudini degli affetti, dei corpi, dei legami.
Così com’è, cosa se ne può dire o conoscere? Occorrono la poesia, e il gesto di Cartesio. Appunto un insieme di versi intitolato Ortogonali. Non per mettere ordine, ma per riconoscere e rendere in qualche modo pensabile il disordine collegato agli aspetti e alle dinamiche-chiave dell’esistenza: l’origine (Esordio); la trappola (Trapped) di cui l’utero materno è figura primaria carica di soffocamento ma anche di attesa della nascita e della libertà; il Black&Noir delle antinomie e polarità della nostra vita profonda; e poi l’Amore, la Solitudine, la fine dell’Epilogo. Fino alle Poleis, le molte città-stato presenti nelle poesie, e che sono i riferimenti delle nostre identità multiple. Tutto questo riassunto in due versi che condensano la contraddittorietà delle coordinate cartesiane “ortogonali”: Non puoi intersecare due poli / Lascia che io rimanga altrove. Le rette incrociate dicono sempre dove sto, ma lasciatemi fuggire da dove sto ed essere sempre anche altrove, fuori dalla mappa e dai suoi confini, nello spazio ancora vergine e aperto del territorio.
Il Professor Enrico Pozzi è Docente di Psicologia sociale presso l’Università “La Sapienza” di Roma.
Eugenia Berti Lindblad è italiana e vive a Stoccolma. Dopo studi classici, laurea in Giurisprudenza e dirigenza nella pubblica amministrazione, inizia l’esperienza cosmopolita in Svezia, la continua in Turchia, Emirati Arabi e Gran Bretagna.
Esordisce in poesia fotografica nel 2016 con Parole intrappolate nelle icone www.blurb.com/b/7323580-words-trapped-into-icons
Ha pubblicato con Aletti editore Ortogonali I, Segmenti di haiku fotogrammatici in Alizè, Cammino in Premio Internazionale Salvatore Quasimodo volume 1°, Sera in Verrà il mattino e avrà un tuo verso, Antropomorfiche in La poesia è un eco, che chiede all’ombra di ballare, Allegorie dell’anima in Enciclopedia dei Poeti Italiani Contemporanei e una breve raccolta in Poesie per ricordare.
Tre poesie pubblicate in Enciclopedia della Poesia Contemporanea 2017 edita da Fondazione Mario Luzi.
Regista e autrice del poetry-film Eclipse, è co-fondatrice del manifesto culturale Eclissi9 www.eclissi9.com
Collana Gli Emersi - Poesia
pp.64
ISBN 978-88-591-4221-8
Il libro è disponibile in versione e-book a Euro 4,99
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