| Il titolo di questo racconto nasce dal desiderio di fornire in forma interlocutoria e discorsiva alcuni elementi di riflessione su un fenomeno che non dipende da una prescritta chiave di lettura istituzionale. La burocrazia non ha un’identità espressamente politica: la sua anima è del tutto autoreferenziale, perennemente agghindata, per rimanere tale, con un apparente e imprescindibile neutralità.
I modi, le forme e la diffusione territoriale dove questo servizio viene svolto sono infiniti, come costante rimane la caratteristica della moltitudine di soggetti che lo dirigono. Salvo lodevoli eccezioni non ha confini la loro mancanza di fantasia, di immaginazione e di scarso realismo contingente. Si tratta di una matrice culturale resa cronica, oltre che da interessi corporativi di categoria, soprattutto dalla scarsità di senso civico di gran parte dei cittadini italici di ogni censo.
Consapevole che la semplice descrizione di un fenomeno cosi arido e astratto farebbe addormentare sul divano anche il più volonteroso lettore, ho voluto che le esemplificazioni da me vissute realmente fossero raccontate come la cronaca di un percorso turistico descritto da un cicerone che vuole strattonare un periodo di vita trascorso nella città più bella del mondo, malgrado l’analfabetismo funzionale di chi l’ha governata negli ultimi anni.
Giancarlo Ciullini (Milano, 1931), laureato in architettura e urbanistica. Per circa 15 anni ha esercitato la professione e l’insegnamento di Tecnologia delle costruzioni e impianti di cantiere negli istituti tecnici e professionali.
Vincitore di un concorso nazionale per svolgere il ruolo di ispettore centrale del Ministero della Pubblica Istruzione per l’edilizia scolastica, ha esercitato l’incarico nella sede romana di questo dicastero alternandolo con lunghi periodi di distaccato alla Regione Lombardia e al Ministero dell’Ambiente per la sue specifiche doti di ambientalista specializzato in valutazione di impatto ambientale.
Il maggiore impegno di superburocrate dello Stato è stato quello svolto negli anni ’90, vissuti da pendolare tra Roma e Milano come referente ministeriale di un ipotetico progetto green belt (cintura verde) per la fascia periferica della metropoli lombarda. Iscritto dal ‘92 a Legambiente Onlus, l’anno successivo ha fondato e coordinato fino al 2016 l’attività del Circolo di Bormio di quell’Associazione.
Il testo è stato scritto a Roma alla fine del ’98, prima di ottenere il trasferimento richiesto nella sede regionale di Torino, dove abita tuttora dal termine della sua carriera ministeriale alla scadenza del 2001.
Collana "Gli emersi - Narrativa"
pp.188 €14.00
ISBN 978-88-591-5870-7
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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