| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai PACE ALLA GUERRA - MEMORIE POSTUME DI UN SOLDATO DI PACE.
Maria Pashianti Scalzo - L’umanità vive in una condizione di guerra costante. Liti, contrasti, discussioni nascono da sentimenti di insoddisfazione e di sofferenza egoica che troppo spesso vengono placate colpendo gli “altri” piuttosto che prendendosi la responsabilità delle proprie azioni. Il titolo, Pace alla guerra, è quasi una preghiera, un invito, un’invocazione a portare la pace e l’armonia dentro i nostri cuori affinché questa calamità venga scongiurata prendendo atto della sua inutilità. Il sottotitolo, Memorie postume di un soldato di pace, dichiara che il protagonista, Giuseppe S. (mio padre), racconta le sue memorie da una dimensione diversa da quella in cui ci troviamo noi.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Maria Pashianti Scalzo - Nel mio romanzo si parla della grande Storia, della guerra d’Africa e della seconda guerra mondiale ma anche delle tante vite precedenti rivissute nel sogno dal protagonista. Si parla della piccola storia di tanti uomini andati in guerra per necessità ma anche per convinzione ideologica. Giuseppe S. racconta le sue memorie postume, da un aldilà ipotetico, dove le emozioni sfumano nello sguardo rasserenato del distacco compassionevole che tutti, già qui, sulla terra, dovremmo maturare per vivere in pace. Vorrei che diffondesse un messaggio di speranza, la speranza che sia possibile portare pace alle tante piccole e grandi guerre che incendiano il mondo.
Domanda -Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Maria Pashianti Scalzo - Tre diverse dimensioni della realtà hanno ispirato la storia che racconto:
-la grande Storia, quella raccontata dai libri che fa da sfondo alle vicende narrate
-la piccola storia di un soldato e di tanta piccola gente come lui e come noi, in questa dimensione di esistenza, dalla nascita alla morte, la vita di ogni giorno
-una dimensione “storica” più dilatata, vissuta da una vita a un’altra vita, attraverso le diverse incarnazioni che il protagonista rivive nel dormiveglia e nel sogno.
Ciò che le accomuna è la condizione di sofferenza e di dolore che deriva dall’ignoranza che questo è solo un passaggio, un ponte, un gradino verso l’evoluzione della nostra anima che cambia corpo di vita in vita: ora siamo re, ora siamo servi: il mondo sarebbe davvero diverso se tenessimo conto di questa possibilità. In ogni caso, al di là del fatto che si creda o meno a una vita dopo la morte, è evidenza condivisa che quando ce ne “andiamo” dobbiamo lasciare tutto ciò che abbiamo e che siamo.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Maria Pashianti Scalzo - La scrittura ha una forte valenza di testimonianza, soprattutto storica. “Lo storico deve guardare alla totalità dei fatti collocando il singolo destino in un contesto generale. Il narratore, invece, può concentrarsi sul destino di alcuni personaggi, senza perdere di vista il contesto generale, forse risvegliando anche le coscienze”. Claudio Magris ("Non luogo a procedere” sulla risiera di San Sabba, ed. Garzanti, premio Friuladria.) definisce con queste parole il ruolo della narrativa storica, laddove la Storia è presentata come “raschiamento della coscienza e soprattutto della coscienza di ciò che sparisce.” Elsa Morante lo testimonia pienamente nel suo romanzo "La Storia", recuperando quegli spazi bianchi che i libri non raccontano, il piccolo vissuto quotidiano dei tanti piccoli protagonisti. Con questo romanzo, racconto anche la storia delle anime attraverso il tempo e i tempi: ora animale, ora uomo, ora donna. Vorrei che il mio romanzo preservasse dall’oblio del tempo ciò che si dimentica e ciò che non vediamo o evitiamo di vedere.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro "PACE ALLA GUERRA - MEMORIE POSTUME DI UN SOLDATO DI PACE" - se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore, come li descriverebbe?
Maria Pashianti Scalzo - Il racconto delle vite passate corrispondono a regressioni in ipnosi in cui ho “visto” me stessa come uomo nel deserto, come soldato legionario al tempo dei Romani, come mago alla corte del Re Sole. L’immaginazione ha preso forza e ho immaginato che quelle vite potessero essere di mio padre, nello spazio sconosciuto dei suoi sogni. Immaginare deriva da “in me mago agere”. “La ragione non è nulla senza immaginazione”: diceva Cartesio. Mi sono documentata su libri e Biografie ma una grande suggestione ha operato su di me il romanzo “Orlando” di Virginia Woolf. In particolare, mi ha appassionato l’episodio della vita come legionario romano, nato nella Valle dei Camuni e poi adottato da un grande generale e la ricerca dell’aspirante mago partito per l’India alla ricerca di nuovi trucchi e approdato alla fonte stessa del risveglio.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Maria Pashianti Scalzo - Sono una lettrice accanita e onnivora dei classici (Dante, Shakespeare, Dostoevskij, Tolstoj, Bulgakov, Herman Hesse, William Blake, Gertrude Stein, Virginia Woolf, Ginsberg, Calvino, Buzzati, Pavese, Pasolini, Marquez, i grandi poeti Verlaine, Rimbaud, Baudelaire, Ungaretti, Campana, Quasimodo, Ginsberg…). Direi che la letteratura americana e sudamericana hanno contribuito in gran parte a formarmi sia culturalmente che sentimentalmente. Tra i contemporanei Philip Roth, Ammaniti, Baricco, Camilleri. Ma l’elenco sarebbe infinito.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Maria Pashianti Scalzo - Da quando ho iniziato a meditare, mi sono appassionata alla scrittura e alle testimonianze di tanti maestri come Gurdjieff, Krishnamurti, Helena Blavatsky. Ma soprattutto Osho Shree Rajneesh di cui sono diventata sannyasin col nome iniziatico di Ma Advaita Pashianti (Chiara Visione dell’ultimo stato di Coscienza). Carl Gustav Jung è un riferimento fondamentale insieme a Nietzsche.
Fonte di ispirazione sono anche i tanti pittori alchimisti come Duchamp, Malevic, de Chirico e Picabia, per nominare i moderni. A livello musicale, Ravel e Debussy. E poi c’è la musica pop, rock e blues.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Maria Pashianti Scalzo - Amo il genere “giallo”, fantascienza e noir. Ma i romanzi storici e biografie e autobiografie hanno un grande impatto su di me.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Maria Pashianti Scalzo - Il tradizionale libro cartaceo resta un punto fermo col profumo della pagina scritta, l’aura che emana e la sottile nostalgia a lettura finita, quella sensazione di aver congedato un amico prezioso. Ma non disdegno l’E-book per praticità.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Maria Pashianti Scalzo - La scrittura è alchimia, Trasformazione: dalla nigredo alla albedo, dalla materia grezza all’Aurum. Quando scrivo mi scindo in due diverse entità che si manifestano come voci: una detta e l’altra scrive. Talora discutono ed è un momento davvero spassoso.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "PACE ALLA GUERRA - MEMORIE POSTUME DI UN SOLDATO DI PACE" - se non lo avesse scritto.
Maria Pashianti Scalzo - Mi incuriosirebbero le vecchie foto, nella copertina e all’interno ma, soprattutto, il titolo che rappresenta due opposti, un po’ come paradiso e inferno: l’essenza della dualità dicotomica di questo mondo. Amo gli ossimori.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Maria Pashianti Scalzo - Ho tante cose nel cassetto, un romanzo già scritto, racconti, poesie e tante idee, soprattutto quella di trasformare in racconto il mio percorso di Trasformazione alchemica, la storia di una donna alchimista nel meraviglioso medioevo, con incursioni nel mondo delle streghe e della “Santa” Inquisizione. Una donna dotata di poteri incredibili, finita sul rogo ma amante del fuoco… e poi a cavallo nel tempo fino ad arrivare a me.
Collana "Gli emersi - Narrativa"
pp.96 €12.00
ISBN 978-88-591-5893-6
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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