| Il plot del romanzo trova il suo filo conduttore e si riassume comprensibilmente nel titolo “Dies ad Quem”, locuzione mutuata dal diritto romano, che indica un termine finale, una scadenza a conclusione di un countdown al termine del quale ci dovrebbe essere l’epilogo di qualcosa e l’inizio di qualcos’altro.
Lo scenario principale del romanzo è ambientato nella redazione di un giornale, dove due cronisti (un uomo e una donna), inizialmente incaricati dal loro direttore per una inchiesta di tipo scientifico, vengono ben presto coinvolti in situazioni pericolose che minacciano la loro stessa esistenza.
I fatti si svolgono tra Italia (Roma) e altri paesi europei e sono ricchi di sorprese sconvolgenti a causa della inarrestabile avidità e conseguente malvagità di alcuni soggetti.
Naturalmente tutti i fatti e i personaggi citati nel romanzo sono frutto della fantasia dello scrittore, senza, pertanto, specifici riferimenti.
Francesco Maria Costa presenta il suo “secondo” avvincente romanzo giallo (il primo, “Delitto alla scuola d’inglese”, risulta pubblicato, sempre da Aletti, a fine 2012).
Anche in questo secondo romanzo la realtà si intreccia col mistero, nonostante la trama si svolga tra eventi del periodo considerato e luoghi assolutamente reali, personalmente conosciuti dallo scrittore.
Lo sforzo maggiore di quest’ultimo è stato, come nel suo primo romanzo, quello di immedesimarsi in comportamenti di personaggi diversi da lui per età e attività.
Un particolare ringraziamento dell’autore va doverosamente alle sue figlie, Laura e Anna, per la collaborazione da esse fornita per l’originale idea della copertina del libro e per la revisione finale del testo.
Collana "GialloNotte"
pp.212 €12.00
ISBN 978-88-591-5712-0
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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