| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai L’altalena dei sogni. Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Maria Antonia Matilde Zambelli - L’altalena dei sogni, mi è sembrato, fin da subito, il titolo più adatto per questo mio secondo romanzo, un titolo che abbraccia completamente il significato del libro. L’altalena mi ha trasmesso un senso di libertà, con il suo oscillare dal basso verso l’alto proietta il corpo e la mente laddove i nostri sogni e desideri riescono a trovare il loro compimento e la fantasia, ingrediente fondamentale, ne completa la realizzazione. La libertà che ho voluto sottolineare in questo mio romanzo è la libertà del cuore e della mente.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Maria Antonia Matilde Zambelli - Devo affermare che la realtà ha inciso in modo significativo; mi capita spesso di sognare, talvolta anche ad occhi aperti, e questo mi succede sin da piccola quando, in particolare, ascoltavo la favola del Principe Azzurro. Ho sempre ritenuto che, talvolta, il sogno non sia la trasposizione di chissà quale desiderio oppure preoccupazione della vita, bensì pura fantasia anche se, devo convenire che, in taluni casi, i sogni che ci cullano durante il riposo si possono poi rivelare come fonte di ispirazione e premonizione rivolta al nostro quotidiano.
In ultimo, aggiungo che la mente possiede delle capacità impressionanti di immagazzinare immagini, suoni, colori e profumi senza dimenticare visi ed atteggiamenti di persone che possono essere dei soggetti qualunque e questa resta la forza e la miglior bellezza: riuscire a ricordare un sogno.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Maria Antonia Matilde Zambelli - Scrivo esclusivamente guidata dal cuore, ascoltando ogni mia singola emozione interiore, comunque ben consapevole che la percezione e la comprensione sono assolutamente soggettive.
Ogni emozione fa capolino nella mente durante la lettura di un brano e se questo riesce a divenire uno spunto di riflessione oppure un piccolo aiuto, fosse anche solo per un’unica persona, il mio cuore non avrà che a gioirne. Riuscire a trasportare il lettore in una dimensione di presenza in un luogo, in ogni singolo attimo di narrazione rappresenta per me, come autrice, una grande felicità in quanto sento di avere dato dell’aiuto al mio prossimo.
È di vitale importanza, nel corso dell’esistenza, riuscire a mantenere un cuore pulito perché questa condizione rende una persona libera; esattamente come è per la verità che libera da ogni costrizione interiore non desiderata, ovviamente questo è il mio personale pensiero.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro L’altalena dei sogni, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Maria Antonia Matilde Zambelli - Descrivere un episodio in particolare mi risulta abbastanza difficile, poiché ogni singolo attimo narrato in questo mio romanzo rappresenta qualcosa di molto importante e fortemente sentito.
Sicuramente il ricordo della mia adorata mamma, che è volata in cielo tre anni fa, è motivo per me di dolce malinconia e di accettazione della sua assenza fisica. Ho sentito, come ho già detto, nel profondo del cuore, ogni singolo momento narrato, e questo è il motivo per cui non scelgo un particolare brano.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Maria Antonia Matilde Zambelli - Il libro dei libri per me è rappresentato dalla Sacra Bibbia, poi ogni autore che ho, nel corso della mia esistenza, avuto modo di conoscere mi ha arricchita sia a livello culturale sia a livello sentimentale.
Personalmente trovo sia molto umano amare autori che ci somigliano, ma, nel mio caso, ci sono stati anche degli autori che ho cercato di conoscere pur non allineando il mio pensiero al loro.
Ho quasi cinquantacinque anni e, nel corso della vita, le mie letture sono spaziate dalla filosofia (amo in modo particolare Arthur Schopenhauer) alla narrativa di vario genere. Hemingway, T. Mann, Pirandello, M. Fermine e tanti altri. Personalmente ogni periodo mi ha portato a leggere autori di vario genere e molto ha influito nella scelta lo stato d’animo.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Maria Antonia Matilde Zambelli - Mio papà che con il suo talento creativo mi ha spronata ad esprimermi; chiunque, anche non avendo delle circostanze favorevoli, lotti per perseguire il proprio sogno e Gesù che, pur non essendo un’artista come si intende con questo termine, rappresenta un punto fermo e insindacabile nella mia esistenza e al quale devo tutto, inclusa la capacità di trarre dal mio cuore ciò che riesco a scrivere.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Maria Antonia Matilde Zambelli - Amo tutta la letteratura anche se ho una particolare predilezione per la narrativa di autori latini e mi riferisco in particolare a Isabelle Allende, Ildefonso Falcones e Matilde Asensi.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Maria Antonia Matilde Zambelli - Assolutamente il libro in formato cartaceo, semplicemente perché adoro il profumo della carta stampata che compone un libro, inoltre, il contatto con i vari protagonisti mi risulta più concreto e tangibile.
Vedere i libri accatastati mi procura un sentimento di gioia misto a ricordo; i volumi di libri sono lì a ricordarmi i vari periodi di lettura della mia esistenza.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Maria Antonia Matilde Zambelli - Questa è una domanda che mi porta a sorridere perché il mio rapporto con la scrittura, e devo dire non solo durante la stesura di questo romanzo, posso definirlo, senza ombra di dubbio, assolutamente spontaneo, in linea con il mio modo di essere. Scrivere rappresenta per me la possibilità di esprimere al meglio tutto ciò che ho nel cuore e nella mente che, a mio parere, sono un tutt’uno. Mi piace narrare, soprattutto, riguardo al sentimento dell’amore esteso ad ogni sua forma: amore per la vita, per gli affetti cari, per ogni creatura senziente, amore per ogni situazione e mansione che, quotidianamente, ognuno di noi si appresta a compiere.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe L’altalena dei sogni, se non lo avesse scritto.
Maria Antonia Matilde Zambelli - Perché penso che la vita e questa nostra società, a volte, risultano essere difficili da vivere; chi di noi non ha avuto delle forti sofferenze? Ferite che stentano a cicatrizzarsi portando, in alcuni casi, la persona ad uno stato di sopravvivenza anziché di vita? Questo romanzo vuole condurre al sogno, sognare senza limiti e riserve; questo è il messaggio primario e si compie nella realtà, in quanto i sogni, grazie all’intervento di Dio, in taluni casi, si avverano, ovviamente se conformi alla Sua volontà.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Maria Antonia Matilde Zambelli - Sto lavorando alla mia terza opera che ha come punto fondamentale d’ispirazione sempre l’amore che, in questo romanzo breve, verrà avvolto da un particolare mistero.
Posso solo anticipare che i vari protagonisti, avranno modo di toccare, ed in modo molto incisivo, la forza che la vera Fede genera e il compimento di quei disegni che Dio ha disposto per ognuno.
Il messaggio che voglio trasmettere con questo mio nuovo racconto è che chiunque può essere illuminato nelle parole, nelle azioni, poiché non bisogna dimenticare che, come disse Gesù, ciò che chiederete nella preghiera state certi di averlo già ottenuto.
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