| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai "Riflessi"? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Grazia Focardi - “Riflessi”… una sensazione provata in una occasione particolare che ha dato il titolo alla raccolta, ma anche e soprattutto ad una poesia scritta in occasione della morte di mio padre avvenuta il giorno precedente.
Riflessi di luce che ho osservato su una parete della Basilica di Santa Maria Novella a Firenze, la mia città, che mi hanno suscitato una forte emozione nonostante il dolore che stavo provando in quel momento.
Gli argomenti ricorrenti nelle mie poesie sono le sensazioni che ognuno di noi prova nella vita: amore, felicità, delusione, gioia e dolore ed anche ammirazione verso paesaggi che rimangono impressi nella mente.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Grazia Focardi - Il vissuto di tutti i giorni incide nel mio scrivere.
Capire che nel mio intimo era “nascosta” questa capacità è scaturito nel momento in cui, nella mia carriera di docente di scuola media superiore, ho vissuto, insieme alla sua famiglia, la perdita di un’alunna di diciassette anni: Margherita.
In quel momento mi sono sentita sgorgare dal cuore delle parole che ho donato alla madre.
Da quel momento (era l’anno 2006), ho iniziato a capire che era importante per me mettere su carta, senza mai ritoccare, modificare o perfezionare emozioni e sensazioni che era indispensabile “non dimenticare”.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Grazia Focardi - La mente, meraviglioso dono della natura, porta, anche come difesa verso dolori e dispiaceri che altrimenti non sarebbero sopportabili, a far dimenticare e a “sfumare” momenti ed emozioni nel tempo.
Con le mie poesie penso di riuscire a mantenere vivi colori, sfumature, odori e sentimenti fissandoli nel momento in cui vengono avvertiti.
Esperienza molto sentita e partecipata che mi ha dato conferma di quanto è il mio desiderio è stata l’emozione provata dalle persone che hanno partecipato alla presentazione del libro (Fucecchio 26 gennaio 2019) che si sono riconosciute in alcune poesie facendosele proprie e chiedendomi di poterle dedicare alle persone a loro care.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro "Riflessi", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Grazia Focardi - Profondamente emozionanti, indimenticabili, meravigliosi, che lasciano senza fiato per il loro forte impatto nella vita, coinvolgenti e senza tempo.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Grazia Focardi - Accanita lettrice, ritengo che qualsiasi autore, dagli scrittori classici a quelli contemporanei, arricchiscano il bagaglio culturale che ognuno di noi porta dentro di sé.
Nessun autore in particolare ha influenzato la mia scrittura in quanto difficilmente ho letto poesie escludendo autori quali Pablo Neruda e Jacques Prévert.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Grazia Focardi - Docente di Scienze Tessili e Sartoriali sono molto portata all’osservazione, alla ricerca di particolari.
Un abito, un abbinamento di colori, sono per me poesia pura.
Il creare dal niente forme e disegni mi affascina, così come il poter abbinare le mie emozioni a foto o ispirare le mie emozioni ad immagini che rimangono impresse nella mente perché particolari.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Grazia Focardi - Leggo molto volentieri romanzi storici, libri di avventure, biografie e soprattutto libri di moda.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Grazia Focardi - Preferisco il libro cartaceo perché il profumo della carta, il piacere di sfogliare le pagine, il poter appoggiare un libro sul comodino e vederne la copertina non ha prezzo.
Solitamente le mie poesie vengono scritte a mano, la scrittura manuale ha un sapore speciale e rileggere le parole che vengono tracciate con la penna su un foglio bianco fanno rivivere, a me che ne sono l’autrice, il senso dei miei sentimenti e delle mie emozioni.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Grazia Focardi - Questa pubblicazione “Riflessi” non è la mia prima opera monografica, ma la seconda.
A differenza di qualche anno fa e delle poesie che mi sono state pubblicate dalla Vostra Casa Editrice su varie raccolte, sento che i componimenti presenti in questo libro hanno “bussato” con insistenza nella mia testa e nel mio cuore per essere scritti.
Non è raro che durante la notte, nel dormiveglia, debba prendere in mano carta e penna perché nella testa “si affacciano” parole che non vogliono rimanere dentro di me ma che necessitano di essere conosciute anche da altre persone che potranno riconoscersi in ciò che scrivo.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "Riflessi", se non lo avesse scritto.
Grazia Focardi - Comprerei il libro “Riflessi” perché mi riconoscerei nelle parole e nelle sensazioni che ogni poesia suscita.
Una mia allieva, giovanissima, mi ha chiamato dopo aver letto le poesie del mio libro e mi ha detto: “Lei tratta argomenti senza tempo, nei quali ci possiamo riconoscere anche noi adolescenti, perché ciò che scrive non ha età.
E poi le sue poesie sono come le ciliegie, una tira l’altra“.
È per me la più bella critica che potessi mai ricevere.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Grazia Focardi - Penso di continuare a scrivere le emozioni di ogni giorno, momenti di vita.
Vorrei però cimentarmi a scrivere un romanzo d’amore che possa coinvolgere il lettore e farlo appassionare come se leggendo vivesse in prima persona la storia riconoscendosi nei protagonisti.
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