| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai "Libero"? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Cassidy - Beh … non potevate optare per domanda più appropriata di questa. Allora, l’idea di intitolare questo mio primo libro “Libero”, è nata dal fatto che il mio obiettivo era quello di raccontare in maniera “libera” tutto ciò che mi passava per la mente e che mi andava di raccontare, in cui poi allo stesso tempo accadeva.
Poi, io son paladino dell’idea che i titoli delle canzoni e dei libri debbano essere semplici ed effetto; le persone devono ricordarsi quel titolo di quel libro oppure di quella canzone e penso che un “mezzo” per far sì di far vigere questo principio sia proprio la sinteticità e la semplicità.
Cercare di “identificare” tutti i temi trattati all’interno del libro non è affatto semplice, perché son svariati e di varia natura; posso solamente dire che riguardano tutti, ovvero che ogni essere umano ha oppure ha avuto a che fare con quanto detto: diciamo che molti si rispecchieranno con quanto espresso.
Il tema più ricorrente è l’amore, infatti questo libro è stato scritto nel bel mezzo della relazione con l’ultima ragazza con cui ero fidanzato; dico “ero”, perché ora non lo sono più e non mi va di citare le cause di quella rottura, affermo solamente che ora sto veramente bene ed ho capito che la mia felicità deve venire prima di tutto, al fine di sentirmi veramente “Libero”.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Cassidy - Molto, perché tutto ciò che ho raccontato è molto autentico ed alla fin fine la rispecchia parecchio; a volte, raccontare e “rappresentare” la realtà, può far bene, perché ti rendi veramente conto di moltissime cose, addirittura in alcuni contesti, la dipingeresti con colori diversi, tramutando così di colpo la “raffigurazione” ed il “messaggio” del dipinto: la vera realtà.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Cassidy - La mia capacità di raccontare prima di tutto, perché personalmente amo come scrivo, la passione, il modo, l’ordine e la dedizione che inserisco nel farlo, mi dà molto orgoglio, quindi, morale della favola, preservare il mio modo di scrivere penso sia il regalo più bello che conserverò e che questo primo libro m’ha conferito.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro "Libero", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Cassidy - Beh … dipende. Il verbo “isolare”, per quel che mi riguarda, possiede ben due significati: uno positivo ed uno negativo, e che lo vogliate o meno, possiedo tranquillamente un esempio, sia per uno che per l’altro.
Per ciò che riguarda lo “scomparto” negativo, ci son una serie di momenti che eliminerei proprio, nel senso che, a distanza di mesi, ho recepito che il mio modo di agire in generale è stato scorretto, avrei dovuto subito “impugnare” la situazione e ribadire le mie idee per bene e farmi sentire, ma vabbè, ho imparato molto da tutto ciò.
Invece, per ciò che riguarda lo “scomparto” positivo, conservo, con felicità, il momento in cui ho iniziato a scrivere la prima pagina e devo dire che mi son cimentato subito con tutto me stesso, ed anche se a volte non è stato facile, alla fin fine ne sono uscito indenne.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Cassidy - Cavolo, davvero bella domanda! Beh … penso che già parlare di “formazione”, sia un qualche cosa di più grande di me, nel senso che io recepisco quel termine come un qualche cosa di “importante”, ovvero che, essendo appena approdato in questo pianeta, quello della letteratura, mi sento un “pesce fuor d’acqua” in questo.
Infatti, io non ho dei poeti ben precisi che ammiro; rispetto molto Mauro Corona, perché rispecchia la persona normale, semplice e lavoratrice e diffonde così dei valori che, al mondo d’oggi, non è mica da poco.
Poi, io sono una persona a cui leggere non è mai interessato, è da qualche anno che mi son avvicinato a questo “pianeta”, e poi, io preferisco scrivere, perché io devo sfogarmi, e non mi sfogo di certo leggendo … comunque ritengo che leggere sia molto importante, infatti da quando ho iniziato, ho cominciato a sviluppare dei miei personalissimi pensieri e ad acquisire maggiore spirito critico sulle cose.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Cassidy - Ho già accennato, all’interno di questa mia prima opera, che io, oltre ad esser uno scrittore emergente, sono anche un musicista, son pure un paroliere, un “arrangiatore” ed un polistrumentista, perché suono sia i bassi elettrici che le chitarre, acustiche ed elettriche prevalentemente.
Quindi, diciamo che un’altra disciplina artistica che m’ha catturato letteralmente è la musica, facendomi suo ostaggio, ecco; infatti è in “cantiere” pure un album discografico, ma diamo tempo al tempo …
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Cassidy - Adoro le biografie; amo ascoltare, leggere ed essere partecipe attraverso dei bellissimi “cortometraggi”, della vita degli altri, e sapete perché? Si può trarre ispirazione e soprattutto cogliere tutti quegli insegnamenti che solamente gli sbagli che si commettono nella propria vita possono fruire. Poi, i gialli, perché si “collegano” per la dinamica in qualche modo, con i film polizieschi, di cui io ne vado pazzo.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Cassidy - Penso che entrambi siano ottimi, anche se il libro cartaceo è sinonimo di tradizione; l’importante è che la cultura non smetta di essere diffusa…
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Cassidy - Tormentato, nel senso che, come si sa, l’ispirazione è come la primavera, “balzerina”, di conseguenza non è stato affatto facile scriverlo, però sacrificio è sinonimo di vincita, ed io ho vinto, perché pubblicare un libro, che tutta Italia può acquistarlo e leggerlo, è un qualcosa che in pochi fanno e riescono…
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "Libero", se non lo avesse scritto.
Cassidy - Tre motivi: è semplice, sincero ed autentico.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Cassidy - A parte l’album discografico, dal nome… lo saprete, ho in cantiere altre due opere: il secondo libro è quasi giunto al termine, e si intitolerà “Pensieri”, e sarà strutturato in maniera diversa dal primo; poi, il terzo è il mio “asso nella manica”, perché sarà un omaggio alla mia bisnonna, in cui andrò a raccontare la sua vita, attraverso i racconti di mia nonna materna, ovvero sua figlia, dal titolo: “La mia vita”, sarà una biografia sulla sua vita ecco.
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