| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai "Sole bambino"? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
☑️Tere Rossignoli - La lirica omonima, che dà il titolo alla raccolta, è ispirata a Carlo Giuliani, il giovane manifestante no-global rimasto vittima degli scontri di piazza durante il G8 del 2001 a Genova. Io non credo, forse a differenza di Carlo, nell'insurrezione violenta. Ho visto in seguito una fotografia in cui Carlo si tuffa da uno scoglio molto alto. Forse non ho capito molto della sua vita, per me è difficile spiegare come il desiderio di giustizia possa portare a manifestazioni non pacifiche; ma ho cercato di capire qualcosa della sua anima. Il sole che aveva dentro scaldava e bruciava. Quel sole era una singolare miscela di principi, entusiasmo non ben governato, generosità, ingenuità.
La poesia è un canale misterioso attraverso il quale si parla e "si è parlati": Margherita Guidacci ha scritto che la voce dei poeti è intesa sia dai viventi che da quelli che non vivono più in questa dimensione, perché il poeta grida da un alto spartiacque.
Altre liriche sparse nella raccolta sono dedicate a forme di protesta sociale non violenta. Ho anche trattato temi tendenzialmente narrativi, brevi storie in poesia. Alcune liriche sono invece statiche e contemplative, quadri intimi quotidiani. L'ultima poesia è dedicata a un dinosauro, un animale preistorico che ho amato al di là dello spazio e soprattutto del tempo. Non credo che molti comprendano un sentimento del genere, la mia commozione... ma è quasi divertente questa situazione in cui un moto affettivo inusuale si scontra con lo stupore degli altri.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
☑️Tere Rossignoli - Immagino che la domanda voglia intendere per realtà quella più esterna all'io, ma in poesia la materia subisce comunque un processo di interiorizzazione, l'io è permeabile secondo criteri sensibili, credo rispondenti ad archetipi assimilati e ricreati. Se la domanda intende mettere in luce le occasioni della scrittura, se è arduo classificarle in più esterne o più intime forse non è nemmeno così interessante definirne alcune reali e altre immaginarie.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale: cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
☑️Tere Rossignoli - Non ho scritto per consegnare al ricordo, a parte forse qualche accenno alla mia infanzia. Il tentativo di consegnare alla durata non è al centro della mia ispirazione; forse ne è un effetto secondario, ma io non ho scritto con tale intento nemmeno le poesie dedicate a precisi fatti e personaggi.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro "Sole bambino", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
☑️Tere Rossignoli - Vorrei solo precisare che la poesia IL MAGO è ispirata alla figura di Gustavo Rol e fa riferimento a un episodio di cui fu protagonista Federico Fellini. Non riuscendo a resistere alla curiosità, Fellini girò in anticipo la carta da gioco su cui Rol stava operando con le sue incredibili, inquietanti facoltà, e vide sulla carta qualcosa di così raccapricciante che si sentì male.
Le poesie dedicate a MATELDA sono libere interpretazioni (con influsso psicoanalitico) della figura della Matelda dantesca sulla sommità del Purgatorio.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione, altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
☑️Tere Rossignoli - La tendenza al verso lungo non rimato, presente in alcune poesie, mi viene dagli studi universitari su Margherita Guidacci. Però a differenza di questa poetessa io apprezzo anche la poesia criptica e poco comunicativa, post-post ermetica. Mi piace Sandro Penna, la sua semplicità apparente; l'Ottocento più in prosa che in poesia, soprattutto il secondo Ottocento; trovo a volte divino Maiakovskij; il mio narratore di elezione è Dostevskij, la letteratura russa è davvero grande. Amo anche le fiabe russe. Ho trovato un andamento estenuante, che esaurisce il fiato, nelle cattedrali psicologiche e sintattiche di Proust, un autore che non consente la contemporanea lettura di altre cose. Non vorrei però dilungarmi in una specie di elenco: insegnando letteratura ho spesso sottomano produzioni di un valore, e questo forma il gusto. In generale amo la prosa poetica. Adoro molti racconti di Buzzati. Cerco anche di leggere poeti contemporanei, ma per trovare qualcosa di buono bisogna ancora affidarsi più all'editoria che ai blog, oppure esplorare con occhio formato e selettivo, sensibile. Nella concezione popolare corrente la poesia non è colta nella sua dimensione conoscitiva, di ricerca, viene scambiata per una pagina di diario emozionale in cui improvvisamente, chissà perché, si va a capo.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
☑️Tere Rossignoli - Anche questa domanda è troppo ampia e mi costringe a toccare pochi elementi che potrebbero sembrare slegati. Alcune poesie di SOLE BAMBINO traggono ispirazione da quadri (per esempio di Ensor, in quanto amo molto il simbolismo in arte) o da fotografie. Altre dalla voce e dalle performances in concerto di alcuni importanti autori e interpreti, come Freddie Mercury. Ho due figlie fumettiste e a casa mia si parla spesso dell'ottava arte, ma io non sento in ciò che faccio l'influsso del fumetto, della poesia grafica, né della pop Art o di forme multimediali, non pratico contaminazioni, probabilmente ho un concetto puro della parola poetica. Alcune canzoni rock, pop o cantautorali sono artisticamente ammirevoli, ma il supporto della musica ne fa un'arte sostanzialmente diversa dalla poesia: la parola in musica è trattata in modo differente, è sostenuta, vola sulla nota e non è costretta a sollevarsi sulla propria interna leggerezza.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
☑️Tere Rossignoli - Ho scritto un romanzo pubblicato nel 2017 (DA PARTE DI PADRE), una fiaba uscita in e-book (IL GATTO SANDALO) e diversi racconti, alcuni pubblicati anni fa ma la maggior parte in attesa della loro occasione. Quindi amo il racconto breve, la fiaba, il romanzo - purché il meno neorealistico possibile (senza nulla togliere ai grandi autori del neorealismo in letteratura), cioè simbolico, visionario, lirico; mi interessano i saggi letterari; la poesia lirica e quella che tende al poema (genere poco usuale oggi); i romanzi fantastici o surreali; per quanto riguarda gli altri generi, il mio criterio di selezione resta la qualità della scrittura e la forza visionaria della creazione.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
☑️Tere Rossignoli - Non ho alcuna preferenza al riguardo, si tratta di un fattore tecnico non così decisivo per le mie abitudini di lettura e nel rapporto con i testi.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
☑️Tere Rossignoli - È sempre un rapporto intimo, amoroso, talvolta spirituale, tanto che per me è quasi contro natura vedermi pubblicata e soprattutto letta; questo probabilmente riguarda la mia particolare timidezza e difficoltà ad espormi, bilanciata però dal desiderio opposto; un contrasto che non risolve il mio imbarazzo. Per tornare alla domanda, in parte la scrittura è anche una specie di costrizione, di impegno al quale non avrei voglia di sottopormi, perché questo sguardo speciale, che è la poesia, ha nel suo processo un che di tentato, ritentato e faticoso, a parte i momenti baciati dalla Musa. Questo riguarda anche la scrittura in prosa, che pur essendo nelle mie corde nelle forme narrative brevi, è in fase compositiva meno gratificante. In poesia i momenti di rivelazione sembrano, per così dire, più spalancati e generosi.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "Sole bambino", se non lo avesse scritto.
☑️Tere Rossignoli - La curiosità di esplorare mondi.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
☑️Tere Rossignoli - Sto scrivendo un romanzo di formazione che tende a una destrutturazione dei contenuti e a una concentrazione sull'io narrante che rischiano l'effetto di un buco nero, quindi per risollevarmi avrei intenzione di scrivere racconti di genere, che non vuol dire superficiali o di maniera ma alleggeriti e preformati dal contenitore del genere. In poesia invece ho in mente dei poemetti narrativi su materiale dato (tradizionale ma poco noto); ho visto qualche tentativo poetico in tal senso in questi anni, ma il problema del tono, del registro è molto rischioso.
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