| La domanda ‘‘Dio esiste?’’ può trovare una risposta risolutiva capace di dare un quadro oggettivo al senso della esistenza umana?
Secondo Alessandro Matteucci sì.
Egli cerca, fra prosa metrica e poesia, di distruggere per ricostruire il significato profondo di ogni concetto umano.
L'arcaico e il futuribile si fondono in una forma letteraria che ha poco di divulgativo, ma è ricca di "giochi" (allitterazioni onomatopeiche, chiasmi, arcaismi provocatori e, dulcis in fundo, un acrostico). Come a dire: la Storia ci ha insegnato che la divulgazione serve a fare proseliti e i proseliti servono ai dominatori che verranno. Come a dire: meglio un lupo istruito che mille pecore obbedienti.
L'autore ci invita a guardare il mondo con occhi ripuliti per vederlo come avrebbe potuto essere. Come sarebbe oggi se quelli che ce l'hanno affibbiato così goffamente abusato, prima di scolpirlo senza perizia e ad occhi bendati, avessero dovuto chiedere il permesso a quelli che non possono fare a meno di Amare.
Così Amore e Intelligenza si fondono nell'unica risposta possibile. Così viene scarcerato l'Egoismo, che si fa intelligente, e lanciata l'accusa alla supercompensazione esterna, che l'uomo vorace chiama progresso.
Dalla fisica delle cose alla fisica dell'Anima: Esistere = morire in consapevole coscienza (E=mc²).
Collana "Gli emersi - Narrativa"
pp.180 €13.00
ISBN 978-88-591-5560-7
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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