| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai "Stelle marine". Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Barbara Baroni - Il titolo "Stelle marine" deriva dall'osservazione di queste creature che hanno la facoltà di rigenerarsi anche da un solo raggio in alcune specie e spesso rimangono nelle reti dei pescatori. Portano il pensiero al cielo stellato, indicano l’unione tra terreno e divino nel mistero che avvolge l’Essere. Emerge un parallelismo con “Ossi di Seppia”: “tra sugheri alghe asterie / le inutili macerie del tuo abisso” (Eugenio Montale). La Natura è un Leitmotiv ricorrente nella raccolta, il tempo, per esempio nel dialogo col passeggero (Il camino). Elemento importante risulta il mare, pure paesaggio dell’anima quasi sempre presente. Il nulla (Eclissi di sole).
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Barbara Baroni - Sono vere le vacanze all’Isola d’Elba, trascorse per tanti anni nei periodi estivi ed autunnali, a cui si ispirano alcuni carmi; un viaggio in Sicilia ha dato spunto a visioni poetiche. Spesso trovo idee dalla realtà notando una scena suggestiva, semplici quadri familiari, scorci naturalistici, un particolare che mi resta nel cuore dopo molto tempo. Ma questi elementi del reale sono trasportati in un mondo fantastico.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Barbara Baroni - Ho voluto preservare una Weltanschauung che appare dalla considerazione di bellezze naturali, del mito e sublime. Il vissuto nei suoi momenti belli o magici, l’amore contrapposto all'indifferenza. Queste memorie s’innalzano verso un ideale cosmologico.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro "Stelle marine", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Barbara Baroni - Rammento la meravigliosa visita al Teatro greco di Siracusa quando vidi il famoso Orecchio di Dioniso (Eterno ritorno), le latomie e la tragedia Ecuba di Euripide nel 1998 con Valeria Morriconi. Inoltre una visione apocalittica del cielo di una notte di mezza estate all’Elba, quando le nuvole circondavano la luna, paragonabile all'apparizione a volte chiara della Via Lattea, che è la nostra galassia e sembra una strada orientata nel cielo (Visioni).
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Barbara Baroni - Leopardi, Foscolo, D’Annunzio, Montale e Ungaretti. La filosofia di Martin Heidegger, Paul Sartre e una giovanile lettura di Friedrich Hölderlin.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Barbara Baroni - Seguo l’incanto della Poesia sonora, espressione multidisciplinare, che trova anticipazioni nel Futurismo, il ritmo musicale nello studio di Lieder romantici. Ricordo il lavoro svolto col saggio Echi medioevali nel dramma wagneriano, per quanto riguarda l’immagine del Crepuscolo degli Dei ed il Walhalla. Inoltre ho pensato a Vincent Van Gogh, pittore dell’infinito che cerca nel colore la rappresentazione di sentimenti, alle sue lettere ed in particolare al quadro Notte stellata.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Barbara Baroni - Amo la ricerca di storie da generi disparati. Mi affascinano romanzi, saggi a sfondo filosofico: le novelle sono forme predilette nel mio lavoro radiofonico.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Barbara Baroni - Prediligo l’eBook, ma il libro cartaceo rivela un fascino inimitabile, in certi casi è insostituibile.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Barbara Baroni - La nascita di questo libro è stata felice, nonostante appartenga a periodi di sofferenza. Una voce interiore mi ha sostenuta nei momenti di sconforto per annotare fuggevoli immagini, descrizioni, impressioni, sentimenti. In un secondo momento ho raccolto annotazioni che risalivano fino agli anni 1992-2010 per approfondire riflessioni, particolari, metrica. Spesso ho unito più frammenti sullo stesso tema e di recente trovato parole illuminanti per i componimenti ed ho cercato di sintetizzare esperienze culturali diverse in un linguaggio evocativo. La scrittura mi ha aiutato nei momenti bui, apre al misterioso ed alla concezione di una poesia metafisica rivolta all’essenza delle cose.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "Stelle marine", se non lo avesse scritto.
Barbara Baroni - La consolazione della poesia.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Barbara Baroni - Una nuova raccolta di poesie sul Tempo. Inoltre sto raccogliendo racconti di famiglia e di viaggio.
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