| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai "A modo mio"? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Antonio Villano - Il titolo è un'idea, venuta riflettendo, su quello che scrivevo e scrivo, appunto “A Modo Mio“. Unendo con occhi attenti di semplicità, realtà, emozioni, sogni e fantasie, con la speranza di poter trasmettere le mie emozioni e arrivare al cuore di tanti.
Gli argomenti ricorrenti in questo volume, sono legati fra loro.
1- Partendo dal bellissimo luogo in cui vivo, Orsomarso, che amo incondizionatamente. La sua gente semplice, accogliente. Le sue case, le sue montagne, i suoi corsi d’acqua cristallina.
2- Gli affetti più cari, l’amore per la famiglia. Lo stare insieme, con amici e parenti. Quell’unione che ancora riusciamo a conservare.
3- L’amore ... L’amore che merita rispetto, l’amore che ti fa soffrire, ma non ha fretta, l’amore fatto di sguardi, di sospiri, di silenzi, l’amore ... dentro il sorriso di una farfalla.
4- I ricordi, sono il bagaglio da portare sempre con sé, custodire, esempio per i giovani.
5- La religione, tra speranza, dubbi e incertezze. La fede, fondamento per non vagare nel nulla.
6- L’indifferenza, basterebbe regalare un sorriso, una parola, un aiuto, un po’ del tuo tempo.
7- Le guerre, strumento di distruzione, destabilizzazione, le guerre che creano illusioni, arricchiscono i potenti.
8- La Legalità e il rispetto per la legalità, la libertà, tenendoci per mano, per essere uniti in una sola bandiera e per non dimenticare.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Antonio Villano - La realtà è stato elemento essenziale e ha inciso tantissimo nell’elaborazione e stesura dei testi. Senza la realtà non c’è emozione, senza il gioire, senza il soffrire non c’è poesia.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Antonio Villano - Ho avuto per anni un sogno, che ho coltivato e custodito nel cassetto. Nel 2018, grazie ad Aletti Editore, al CET Scuola Autori Di Mogol, al Premio Salvatore Quasimodo che hanno premiato i miei testi dandomi fiducia, ho deciso che quello che avevo custodito per anni si poteva salvare portandolo a conoscenza di tanti lettori, con la consapevolezza che raccontarsi, scrivendo il proprio vissuto, le proprie emozioni e sentimenti, non ha limiti d’età.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro "A modo mio", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Antonio Villano - Anche in questo caso ci sarebbe tanto da ricordare e da raccontare. Momenti e tante emozioni a partire dall’età della fanciullezza. Tra le tante voglio ricordare, soltanto due esperienze-simbolo di questo percorso di vita e di crescita culturale. La prima è legata all’immagine di una vecchia e sgangherata chitarra acustica tenuta insieme alla meno peggio da spago e scotch; con delle corde metalliche che tagliavano le dita, anch’esse rattoppate con qualche nodo. Con questo “meraviglioso arnese” ricevuto da un coetaneo delle scuole medie di Orsomarso, Cosimo L., ho iniziato ad imparare da autodidatta a produrre suoni e canzoni, senza più smettere nei giorni e negli anni successivi, meravigliandomi io stesso, sorpreso da quello che riuscivo a creare. Parole e musica, mi davano emozioni.
Il secondo poster riguarda il magico sodalizio musicale con un piccolo gruppo di amici del mio paese, con il quale ho condiviso serate e stagioni magiche indimenticabili. Insieme a loro e anche grazie a loro, ho iniziato ad aggiungere musica alle armonie dei miei primi testi che andavo componendo. Voglio aggiungere l’impegno, la gioia che mettevamo nel programmare canzoni da poter poi presentare nelle serate estive. Impegnandoci sette giorni su sette in modo da poter presentare una scaletta adatta per tutti i gusti. In questa scaletta c’era spazio per i miei componimenti (canzoni) per circa un'ora. Sono stati degli anni dove non sapevamo cosa significasse stare seduti a un muretto e annoiarsi. Approfitto di questo spazio per ricordare il nostro bravissimo fisarmonicista Vincenzo N. (che ci ha lasciato già da qualche anno), scusandomi per averlo dimenticato nell’elencarlo nel gruppo “The Recos“.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Antonio Villano - Sicuramente ho seguito da sempre il grande Mogol e Battisti, musica, parole, fondamenta della musica Italiana, Francesco De Gregori, Max Gazzè, Elisa, Vasco Rossi, Renato Zero, Pierangelo Bertoli, Claudio Baglioni, Cocciante e tanti altri, che mi hanno fatto scuola accompagnandomi con i loro testi e la loro musica fino a qui.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Antonio Villano - Si sono rivelati molto importanti la pittura, la fotografia e la narrativa. E tanti sono stati gli artisti che mi hanno ispirato. Rimanendo nel campo della poesia cito soprattutto il grande Francesco De Gregori cantautore e musicista, artista fra i più importanti della scena musicale italiana.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Antonio Villano - La Narrativa mi affascina, mi affascina il raccontare. La narrativa per una buona lettura.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Antonio Villano - Sono due modi differenti di lettura.
L’Ebook sicuramente, per gli amanti del libro elettronico, è una grande novità.
Personalmente preferisco il libro cartaceo. È vicino a te, ti passa per le mani, lo tocchi, lo sfogli, senti il profumo.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Antonio Villano - È quella sensazione di conflitto creativo, la capacità di tradurre ed esprimere con le parole i linguaggi sconosciuti e misteriosi dell’anima. Quelle “voci di dentro” che cercano prepotentemente di uscire e che, spesso, facciamo tanta fatica a cogliere e a rappresentare. Una grande verità è un attimo da cogliere al volo. Come canta il grande Vasco Rossi, “bisogna scriverle in fretta perché poi svaniscono e non si ricordano più“.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe A modo mio se non lo avesse scritto.
Antonio Villano - Il motivo per il quale comprerei il libro "A Modo Mio", mi viene suggerito già dal titolo che incuriosisce.
Un altro motivo è senz’altro quello di dare spazio a nuovi autori, che sicuramente contribuiscono ad arricchire il patrimonio culturale e letterario a tutti i livelli.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Antonio Villano - Nel 2019, oltre ai tanti testi che ho già nel cassetto, spero di scrivere e raccontare ancora e organizzare un’altra pubblicazione. Progetto che presenterò sicuramente, alla Aletti Editore di Altre Sembianze S.r.L.
Tra i progetti, che stanno diventando realtà, c’è un disco, che ho iniziato a registrare da poco. Porterà lo stesso titolo del libro “A Modo Mio”, che accompagnerà lo stesso appena uscito. Porta questo titolo perché contiene alcuni brani pubblicati nel libro che poi sono diventate delle canzoni.
Sicuramente mi rivolgerò alla Redazione Aletti Editore, per proseguire nella collaborazione avviata e sviluppare un valido progetto.
Qui ho trovato grandi professionisti che mi hanno seguito per tutta la durata di questa esperienza letteraria.
Collana Le Perle
pp.60 €12.00
ISBN 978-88-591-5407-5
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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