| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai "Svegliata con un bacio". Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Lilli A. - Questo titolo è nato insieme all'idea della storia stessa, in quanto la protagonista arriva da un periodo buio e doloroso e come nelle fiabe d'altri tempi sarà proprio un bacio a restituirle la voglia di vivere, amare e rimettersi in gioco. In questo libro ho voluto raccontare l'amore in alcune delle sue tante forme: l'amore che illude, ferisce, abbandona, ma soprattutto quello che guarisce, emoziona e fa rinascere.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Lilli A. - Pur essendo una storia completamente inventata lo spunto è partito dalle dinamiche che ognuno di noi vive quando si innamora, quando viene lasciato e giura a sé stesso di non caderci più…
E poi, puntualmente, si innamora di nuovo.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Lilli A. - Non credo di aver salvato nulla se non la speranza di incontrare qualcuno che ci salvi dalle disillusioni e che si salvi a sua volta insieme a noi. I due protagonisti non hanno nomi, né età, sono anonimi, eppure ognuno vi si può riconoscere attraverso la lettura dei rispettivi stati d'animo. Credo sia un ingrediente fondamentale per far vivere un libro al lettore.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro "Svegliata con un bacio", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Lilli A. - L'episodio della bambina sul treno è probabilmente quello che preferisco. Qui la protagonista non se la sente di intaccare con il suo cinismo le aspettative di una favola a lieto fine della sua giovane interlocutrice e improvvisa il racconto che, involontariamente svelerà il suo destino. Un destino che lei stessa spera di avere anche se a livello conscio non lo ammette. L'unico modo per non far morire del tutto i propri sogni è raccontarli alla bambina ingenua che ha di fronte, ma soprattutto alla bambina che è stata e che ancora è presente in lei stessa.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Lilli A. - Per la realizzazione di questo libro oserei dire che tutte le fiabe lette da piccola siano state fonte di ispirazione. Se parliamo di sentimenti, invece, l'unica vera musa è senz'altro la vita.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Lilli A. - Leggo da sempre montagne di libri di ogni genere e di svariati autori, a seconda dello stato d'animo e della mia curiosità mi appassiono di un argomento piuttosto che di un altro. In questo caso sono stata influenzata da un'altra forma d'arte ovvero la fotografia. L'idea di scrivere una fiaba moderna c'era ed era nata durante una delle innumerevoli conversazioni sull'argomento “amore” avuta con il mio compagno, ma si è concretizzata soltanto quando ho visto per caso una foto scattata da un caro amico, Leonardo Favaretto, il quale, durante il carnevale di Venezia, ha immortalato in uno scatto strepitoso quello che poi è diventato il principe indiscusso della storia. Si tratta di una persona normalissima e molto discreta e cordiale che però, in ambito creativo ha saputo tirar fuori una grinta ed una dolcezza tali da stupire a prima vista con il suo costume. Trattasi del signor Marco Buset che ringrazio per la splendida immagine che ha dato in tale contesto, non solo visivamente, ma soprattutto con la sua gentilezza e modestia. Davvero una bella persona.
Il volto della principessa, invece, è quello di una mia cara amica, Islen, che in occasione di un servizio fotografico realizzato dalla grande professionista bellunese Marzia Carlin, mi ha fornito lo scatto giusto ed il suo dolcissimo viso. Questo libro, dunque, è frutto di un insieme di idee e lavori distinti, opportunamente miscelati. Mi piace l'idea di aver dato una forma concreta ad un piccolo sogno di ognuno di noi, attori e autori involontari.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Lilli A. - Come già detto, leggo veramente di tutto seguendo un po’ lo stato d'animo del momento.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Lilli A. - Assolutamente il cartaceo, anche se ad ogni trasloco mi pento di non avere più ebook che libri.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Lilli A. - Scrivere questo libro è stata una bellissima esperienza, mi sono fatta contagiare dall'inizio di una nuova storia e per la prima volta non ho affrontato temi pesanti. Solo amore ed ottimismo in un piccolo, ma sentito volume.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "Svegliata con un bacio", se non lo avesse scritto.
Lilli A. - Lo comprerei perché nella vita c'è sempre bisogno di credere in un lieto fine.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Lilli A. - Sto lavorando al seguito dei due precedenti romanzi “Da zero a venti: sopravvivere non è un optional “ e “Da venti a trenta: finché morte non ci separi“. Lilli, la protagonista da cui ho preso lo pseudonimo, ha bisogno di arrivare ad un epilogo delle sue travagliate avventure.
È in lavorazione anche un altro romanzo che vede protagonisti due adolescenti contemporanei dal titolo “Con i fiori nelle tasche".
Editore: Aletti
Collana: Gli emersi narrativa
Anno edizione: 2018
Prezzo di copertina: Euro 12,00
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