| Ettore Carlini nasce nel febbraio del 1958 a Roma, nel popolarissimo rione di Trastevere, in Via Anicia 7, dove si trovava la “Sala Savetti”, reparto maternità che, nell’agosto 1912, dette i natali alla poetessa Elsa Morante.
Ancora in fasce, attraversa Ponte Sublicio, e si trasferisce a Testaccio, rione allora caratterizzato dalla presenza di un ceto operaio e popolare. Papà Luigi, carrozziere sotto il Monte Testaccio e mamma Rosanna, entrambi romanissimi, gli hanno trasmesso, fin da piccolo, quei valori che ancora oggi, nell’immaginario comune di certa letteratura, incarnano appieno il tipo di “popolano di Roma”.
Prima di conseguire il diploma di perito tecnico aeronautico, frequenta le scuole, fino alla licenza media, presso l’Istituto dei Salesiani a Testaccio. È qui che ha avuto l’opportunità, nonché l’onore e la fortuna, di conoscere quel Giuliano Malizia, scomparso cinque anni orsono, studioso di fatti, luoghi e tradizioni romane, nonché poeta e cultore della poesia dialettale romanesca. L’influenza del “maestro”, mista ad un possibile fattore di genetica (il cognome della nonna materna era Belli, figlia di Ruggero Belli, del quale si narra avesse scritto un discreto numero di poesie in romanesco), lo ha alla fine convinto a raccogliere alcuni suoi scritti in una pubblicazione che, inchinandosi al cospetto del sommo poeta Giuseppe Gioachino Belli, ha voluto intitolare “Gnente gnente, so parente…” e che spero rievochi in voi, leggendola, il suono dolce aspro di quel dialetto, ormai soppiantato dal frenetico uso di termini sempre più mutuati dal vocabolario anglosassone.
Collana "Gli emersi - Poesia"
pp.80 €12.00
ISBN978-88-591-5028-2
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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