| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai "Storie di gente comune"? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Maria Grazia Bielli - Questo libro è nato dall’incontro di persone conosciute personalmente o da storie arrivate a me, raccontate da persone vicine. Parla delle loro vite, di quello che mi hanno regalato col loro essere semplici e puri.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Maria Grazia Bielli - Quello che ho scritto è realtà. Sono realtà, le emozioni, le sensazioni che mi sono rimaste dentro, lasciando un segno indelebile nel mio cuore.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Maria Grazia Bielli - I ricordi sono un bagaglio che ci portiamo dietro, siano essi belli o meno belli. Ma tutti sono ugualmente essenziali.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro Storie di gente comune se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Maria Grazia Bielli - Nel racconto “NOI DUE, IO DI QUA E TU, DI LA D’ARNO”, descrivo la Firenze degli anni 60. Un dialogo tra me, cresciuta nella Firenze “Bene”, e mio marito, cresciuto e vissuto nella Firenze popolare, nel rione di “S.Frediano”. Ovviamente Lui parla in fiorentino, anzi sanfredianino. Un racconto ironico, ma estremamente vero. Come due persone tanto diverse, possono unirsi per la vita!
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Maria Grazia Bielli - Ho letto molto, ma non credo d’essermi ispirata a nessuno in particolare. Scrivo da quando ero una giovanissima ragazza, poesie, brevi racconti. Fino a 10 anni fa, lo facevo per me, poi ho deciso di pubblicare.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Maria Grazia Bielli - Amo molto per la prosa, Pirandello, Verga, Simone De Beauvoir, Montanelli; per le poesie, D’Annunzio, Luzzi, Alda Merini ed altri.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Maria Grazia Bielli - Generalmente libri di filosofia, di storia, d’attualità.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Maria Grazia Bielli - Indubbiamente il cartaceo.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Maria Grazia Bielli - Questo libro è stato composto assemblando scritti che avevo messo nel cassetto da tempo.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "Storie di gente comune", se non lo avesse scritto.
Maria Grazia Bielli - Per pura curiosità, per ritrovare nelle storie degli altri qualcosa che rispecchiasse anche me, i miei sentimenti, le mie esperienze.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Maria Grazia Bielli - Sono una donna che ha molto vissuto, con una vita non facile, ma sicuramente molto varia. Penso di raccontare prossimamente la mia vita. Voglio lasciare, alle mie figlie, un ricordo di me, del nostro percorso insieme. Analizzare e riflettere sui tanti perché delle mie scelte, giuste o sbagliate.
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