| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai "Lampi d’Assolo"? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Jessica Di Martino - “Lampi d’Assolo” rappresenta il mio personale assolo poetico in cui realizzo il mio modo di fare arte attraverso la scrittura ed ho immaginato ogni poesia come un frammento avvolto da un lampo di luce interiore.
Nel titolo è contenuta la parola LAM che significa linfangioleiomiomatosi, un nome lunghissimo che corrisponde ad una malattia rara multisistemica e sconosciuta che colpisce quasi esclusivamente donne in età adulta.
La mia “Lam” diventa la protagonista indiscussa dell’opera, raccontandosi attraverso la poesia.
“Lampi d’Assolo” ha il compito di condurci in un viaggio decennale, dal primo momento della sospetta diagnosi fino ad oggi, ed all’interno si rivivono momenti tormentati ed insieme emozionanti in cui si avvertono sensazioni di dolore, d’amore, di speranza e di rinascita.
L’opera è costituita da 36 poesie dove le rime in italiano vengono alternate alla musicalità della lingua inglese ed alla forza ed alla sottile ironia del dialetto romanesco.
L’incipit dell’opera si affida alla luna a cui mi affido invocandola ad illuminare il percorso dell’ispirazione poetica e a sostenere la vena artistica nel raccontare la mia storia intrecciata ad eventi travagliati ed a sentimenti profondi, rileggendoli con una ritrovata chiave positiva.
Nel lento fluire dello spazio e del tempo, l’opera termina con “Sed Amo” che sta a significare quanto l’amore sia la risposta a tutto, elevandosi come un finale inno alla vita.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Jessica Di Martino - Per la maggior parte il testo è strettamente autobiografico, in altri casi le poesie scaturiscono dalle sensazioni che provo, da un’emozione che mi coinvolge in quel preciso istante.
Attraverso questo libro, ho vissuto una riscoperta di me stessa, in cui i momenti più difficili di un percorso di vita vengono rielaborati inondandoli di luce e colorandoli di un ritrovato senso d’amore verso l’esistenza.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Jessica Di Martino - In primis con “Lampi d’Assolo” vorrei lasciare un segno indelebile del mio essere intrinseco, che è anche profondamente attaccato ad una malattia poco conosciuta a cui ho voluto prepotentemente dar voce mentre l’ho abbellita donandole una veste artistica.
Mi piacerebbe che qualche lettore potesse rispecchiarsi in ciò che ho raccontato, vorrei poter trasmettere le mie emozioni e regalarle a sua volta.
Dunque più che salvare qualcosa dal tempo, vorrei che questo libro possa dare un contributo per salvare delle vite, e donare la speranza di un tempo possibile, di un futuro che non significhi necessariamente trapianto polmonare per tante ragazze come me.
Per questo motivo, i diritti d’autore saranno devoluti all’associazione LAM ITALIA ONLUS che promuove la ricerca di un trattamento efficace e di una cura per la LAM nei tempi più brevi possibili, ad oggi non esiste una cura risolutiva.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro "Lampi d’Assolo", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Jessica Di Martino - Ero in Sardegna la scorsa estate, in veranda ci sono delle grandi fioriere, stava sbocciando un fiore di un rosa stupendo, ho immaginato che questo fiore stesse sbocciando dentro di me. Così è nata “S’accende quel tempo”.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Jessica Di Martino - La mia formazione culturale è senza dubbio legata alla letteratura inglese, le opere che preferisco sono i sonetti di William Shakespeare e le odi di John Keats (1795-1821), uno degli scrittori più affascinanti del Romanticismo che adoro, è morto giovanissimo a Roma a causa della tubercolosi.
“Ode su un’Urna Greca” è in assoluto la mia preferita, mi aveva colpita tantissimo fin dalla prima lettura.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Jessica Di Martino - Sono continuamente influenzata dalla musica e dalla danza, la danza classica rappresenta una forma di poesia attraverso il movimento.
Anche un’immagine fotografica è una forma espressiva potente che può tradursi in parola, secondo me la poesia non ha una dimensione statica, ma è collegata ad una tridimensionalità espressiva.
Ogni mia poesia la sento concatenata ad una propria canzone, ad uno stile di movimento, ad una particolare immagine.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Jessica Di Martino - Senza dubbio il poema epico ed il romanzo storico.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Jessica Di Martino - Sinceramente preferisco il tradizionale perché lo sento più vero.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Jessica Di Martino - Un rapporto direi di intenso abbandono, di reciproca scoperta, di profonda liberazione del mio Io.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "Lampi d’Assolose" non lo avesse scritto
Jessica Di Martino - Lo comprerei perché affascinata ed incuriosita dalla possibilità di addentrarmi in un’avventura narrativa in cui una ragazza ha saputo tradurre parte della sua vita in poesia.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Jessica Di Martino - Continuo sempre a scrivere quando ne sento il desiderio, riguardo ad un nuovo progetto di scrittura la Aletti Editore mi ha proposto la possibilità di pubblicare una nuova opera nella collana “Le Perle” riservata agli autori più significativi.
Collana Il Paese della Poesia
pp.64 €12.00
ISBN978-88-591-4998-9
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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