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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista a Francesca Micacchi, che presenta ai lettori il libro “L’ e m o t i v a z i o n e Poesia in tre atti” ( Aletti Editore )

di Rassegna Stampa

Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “L’ e m o t i v a z i o n e Poesia in tre atti”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?

Francesca Micacchi - Questo lavoro è basato su una mia ricerca personale, sulle potenzialità, ancora inespresse nella società contemporanea, dell’intelligenza emotiva. Ho trattato le emozioni cercando di coglierne la genesi in chiave poetica, creando un neologismo che deriva dalla fusione di due parole: Emotività ed Azione. Il neologismo indica il preciso istante in cui nasce un’emozione da un’azione e viceversa. Con questo criterio ho affrontato diverse tematiche, principalmente psicologiche e sociali. Questo studio è anche diventato un progetto, un Workshop chiamato “Il Metodo dell’Emotivazione”, fedele a quanto riportato nella postfazione del libro:
[…] “La salute, lo star bene con se stessi e con gli altri, la scelta dei propri stili di vita, la capacità di affrontare la vita, di risolvere i propri problemi, la tolleranza alle frustrazioni dipendono dalle competenze che fanno riferimento all’intelligenza emotiva più che ad altri tipi d’intelligenza. Tutti possiamo sviluppare questa capacità e divenire ‘emotivamente intelligenti’ imparando ad usare le emozioni come un patrimonio di ricchezza straordinaria, a vantaggio nostro e della collettività, imparando ad agire per scelta e non più a re-agire passando dalla dipendenza dagli altri e dagli eventi che accadono, alla libertà di scelta.
Le carenze a livello d’intelligenza emotiva aumentano tutta una gamma di rischi che vanno dalla depressione, alla violenza, ai disturbi alimentari, ai disturbi collegati alla tossico dipendenza” […]. (Daniel Goleman, Emotional Intelligence, 1997)

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella Sua scrittura?

Francesca Micacchi - La mia poesia nasce solo dall’osservazione e dalla decodificazione di umane vicende, nel tentativo di coglierne aspetti celati. Portare all’attenzione, attraverso il potere evocativo delle parole, immagini e sensazioni reali, riconoscibili e condivisibili, così da creare un’intima relazione fra il lettore ed il verso. Sono poesie da tenere sul comodino e rileggere più volte, cogliendone le molteplici sfumature chiuse dentro ogni parola.

Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?

Francesca Micacchi - La naturale emotività dell’uomo, nella sua fragilità ed impermanenza. Proprio ora che stiamo vivendo un secondo decadentismo storico e culturale, questo libro è un elogio alla lentezza meditativa sulle emozioni che scaturiscono o scatenano un’emozione. Un tentativo di preservare la nostra umanità da quel progresso incivile che ci vuole sempre più capaci di fare ma non di ascoltare, riflettere e pensare.

Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “L’ e m o t i v a z i o n e Poesia in tre atti”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?

Francesca Micacchi - La pittura, la poesia e la fotografia convivono nella mia espressione artistica e mi danno la possibilità di esprimermi con diversi linguaggi. La cosa sorprendente dell’arte è la capacità di essere in continuo dialogo con la parte sacra del nostro essere, a tal punto da rivelarci cose di cui siamo inconsapevoli. Mi sono ritrovata a scrivere delle poesie di cui, solamente dopo, ho colto un intimo legame con un quadro o con una fotografia. Un’esperienza sorprendente e straordinaria che mi è capitata con il quadro Passage e che per questo è diventato il simbolo e la copertina del libro “L’EmotivAzione”.

Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?

Francesca Micacchi - Sigmund Freud e Carl Gustav Jung, Roman Jakobson, Cesare Brandi, Giovanni Pascoli, Gabriele D’Annunzio, Alda Merini, Pierpaolo Pasolini, Pablo Neruda, Jacques Prévert, Emily Dickinson, Ghiannis Ritsos, Ghiorgos Seferis,Charles Bukowski, Alfonsina Storni, Amelia Rosselli, e tutto lo sconfinato mondo della poesia, ogni autore racchiude in sé un altro mondo.
Antonia Pozzi …[…] “Forse l'età delle parole è finita per sempre”.

“Dall’alta finestra vedo
uomini, case, giardini,
l’arcobaleno,
un trattore arancione,
un gatto,
un secondo arcobaleno.
E tu?”
Ghiannis Ritsos


Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?

Francesca Micacchi - Il cinema di Antonioni, Visconti, Fellini, Truffaut, Bertolucci e Pasolini; Luigi Ghirri, Francesca Woodman, Stephen Shore, Cindy Sherman per la fotografia; Joseph Kosuth, e tutta l’arte concettuale, Lucio Fontana, Jean-Michel Basquiat ed Emilio Isgrò e l’idea della cancellazione per la pittura; Douglas Gordon, Bill Viola e Fabrizio Plessi per la videoinstallazione.
Provengo dall’Accademia di Belle Arti di Roma e indubbiamente il mio è stato un percorso che ha portato ad esprimermi con diversi media e studiarne le interrelazioni. Credo nella contaminazione delle diverse arti ed al loro fondamentale ruolo nella società, ed è con questo spirito che curo la direzione artistica di una prestigiosa associazione culturale, fondata dal grande artista Saverio Ungheri, “Polmone Pulsante – Centro Promozionale delle Arti e della Ricerca” a Roma.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?

Francesca Micacchi - Ovviamente tutti i libri di genere che rientrano nel campo dell’Arte, lingua e letteratura, e scienze umane. Sono una lettrice atipica, cerco d’informarmi un po’ su tutto dai libri per bambini alle neuroscienze, ma non leggo quasi mai i Premi Bancarella e non mi fido dei successi del momento, piuttosto ascolto il consiglio di un amico fidato che mi dice: “ È interessante, ti piacerebbe...”

Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?

Francesca Micacchi - Personalmente per un problema agli occhi, e per un sentimentalismo romantico, preferisco il cartaceo, ma amo la libertà di divulgazione immediata del formato digitale che ha permesso la diffusione e la crescita culturale come mai fino ad ora. L’importante, da non dimenticare mai, è aver già consolidata una propria base culturale così da potersi orientare e sfruttare al meglio il mondo Web.

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.

Francesca Micacchi - La amo, mi abbandono e tutto fluisce come una droga che pervade, poi la odio perché non voglio abbia confini, eppure gli stilemi dettano regole… allora comincia una lite interiore fra il rigore compositivo e la libertà d’espressione, una lotta che dura fino all’ultima revisione di uno scritto. Quando ci si mette seduti davanti ad un foglio bianco, bisogna arrendersi, depositare le armi, mettersi nudi al mondo. È una lotta fra resistenze, limiti, paure e capacità, un esercizio creativo di sopravvivenza, perché resistere a se stessi significherebbe non essere autentici.

Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “L’ e m o t i v a z i o n e Poesia in tre atti” se non lo avesse scritto.

Francesca Micacchi - Perché sono una persona naturalmente curiosa e do sempre una possibilità al mondo di sorprendermi con qualcosa di bello, e questo può accadere anche fra i versi di un poeta sconosciuto. Non credo nello Star System dell’editoria e dell’arte in genere, tanto quanto in quello di tutta la società attuale; cerco di mantenermi intellettualmente libera dai condizionamenti e per questo senza nessuna particolare prescrizione ascolto, osservo e vivo espressioni artistiche ovunque. Compro libri di poesia anche di autori poco noti, ma che in qualche modo mi comunicano una bellezza autentica e mai ipocrita.

Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?

Francesca Micacchi - Sarà un lavoro di riflessione sullo stato dell’Arte e dalla Poesia contemporanea, dove mi domando: "Ancora sono necessarie alla società? Qual è la loro funzione, ammesso che ci sia?” L’impegno sociale dell’Arte tutta ed i problemi di comunicazione fra le diverse generazioni che si confrontano attraverso ogni fare artistico, nel più ampio senso politico, sociale e psicologico.


Collana Gli Emersi
pp.84 €12.00
ISBN 978-88-591-3583-8
Il libro è disponibile anche in versione e-book

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