| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Sull’altalena”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Rossella Selly Scanu - Ho scelto questo titolo, perché volevo rappresentare, in modo figurativo, la mia vita: spesso preda di sbalzi d’umore come credo, chi più chi meno, per ognuno di noi. Gli argomenti fondamentali trattati sono: la solitudine, l’incomprensione associata alla sofferenza ma anche la luce e/o il travaglio che un amore può dare.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Rossella Selly Scanu - Le mie composizioni sono tutte autobiografiche. Solo rarissime volte frutto della mia immaginazione, ma ciò che mi accade è fonte di ispirazione per ciò che scrivo.
Non riuscirei a scrivere una cosa non vissuta in prima persona.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Rossella Selly Scanu - Vorrei semplicemente essere ricordata per ciò che sono stata, che sono e se Dio vuole che sarò. Il mio intento non è sicuramente la ricerca di clamore o successo, ma desidererei lasciare una testimonianza di semplicità che ha sempre rappresentato la mia vita.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Sull’altalena”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Rossella Selly Scanu - Ricordo con particolare favore, il momento della composizione della prima poesia del libro: è una poesia d’amore, sentimento che provavo e che ancora provo in maniera molto intensa.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Rossella Selly Scanu - Non ho particolari fonti di ispirazione letterari, ma posso dire che sin da piccola, ho sempre ammirato molto le opere di Giacomo Leopardi.
Mi ritengo quindi una “pessimista”. Adoro anche la grandissima Alda Merini, nella quale mi rispecchio molto.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Rossella Selly Scanu - Amo la musica, a tal proposito posso affermare che nei miei scritti c’è una grande influenza di alcuni cantautori italiani come Vasco Rossi per eccellenza, Fabrizio De Andrè, Francesco De Gregori e molti altri. So apprezzare ogni tipo di musica, che ascolto in qualsiasi momento della mia giornata, soprattutto nei momenti nei quali scrivo.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Rossella Selly Scanu - Adoro moltissimo i romanzi, soprattutto quelli che si avvicinano a situazioni di vita reale che anche io ho vissuto.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Rossella Selly Scanu - Senza dubbio quello cartaceo.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Rossella Selly Scanu - La scrittura fa parte di me, è per me un modo di comunicare. Spesso mi sento emarginata dalla società e scrivere mi aiuta a far sentire la mia voce e farmi sentire, anche se in parte, da chi mi sta attorno.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Sull’altalena”, se non lo avesse scritto.
Rossella Selly Scanu - Comprerei questo libro per cercare di comprendere e conoscere a fondo chi come me è preda di sbalzi d’umore e capirne la vera essenza.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Rossella Selly Scanu - Non programmo mai nulla, lascio sempre tutto al destino. Sicuramente continuerò a scrivere, anche solo per me stessa.
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