| Teresa Mangiacapra, Niobe, racconta, in prima persona, il tormento intimo di un sicario pentito, compenetrandosi, immergendo il lettore in un mondo maschile e malavitoso, e lanciando un messaggio di solidarietà e commiserazione. «La parola - dichiara congruamente l'artista - per me è importante perché, come e forse più dell'azione, è responsabile della costruzione della realtà. Dovremmo essere molto "attenti" nel parlare e ancor più nello scrivere».
(Estratto dell'articolo pubblicato su "Il Roma")
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