| Presentazione di Eleonora Rossi
La Luna nel bicchiere. È l’ora di Vivere.
«La luna stasera è grandiosa! Eccezionalmente vicina la terra, dona le tante promesse dimenticate. Ognuno si prenda la propria per mantenerla». (F.G.)
Ognuno si prenda la propria promessa: il modo è imperativo. È l’ora di Vivere.
A quattordici anni dalla prima silloge, Federica Graziadei ci regala di nuovo i respiri e l’intensità della sua scrittura. C’è un’anima dolce che sa captare le traiettorie impercettibili delle foglie, gli attimi segreti della notte, il battito del cuore nei «cerchi disegnati sul petto»(XIII). I granelli di sabbia, i piccoli miracoli di un sentimento vissuto con un’adesione totale, corpo e spirito. E c’è una penna «velocissima» che sa trascrivere le risposte di luce, l’ispirazione di un sentire «timido»: «L’anima sensibile/ Se ne sta ferma ad osservare./Fiore timido in un giardino/Di esibizioni» (XXIII).
Mentre nell’opera d’esordio, Luna, da lassù, Federica raccontava «la cara illusione, il sogno e tutte le tensioni giovanili ancora vaghe ed irrealizzate», in questa nuova silloge l’autrice intrappola la luna nel bicchiere, «un oggetto di uso quotidiano», simbolo di «concretezza e di presa di coscienza riguardo al mondo ed i suoi sogni».
Per guardare la Luna da vicino, nella trasparenza dei desideri, nell’onestà di uno sguardo consapevole.
La Luna nel bicchiere è il segno di un passaggio, di una metamorfosi: Federica scende dalla carrozza. Per salire a cavallo, a piedi nudi. E abbracciare la Vita.
La poesia traccia una parabola, dal tempo delle illusioni ad un tempo in cui ci si specchia con se stessi. La conquista di una realtà da vivere, sensualmente, tra il bianco innocente della neve e «fragole rosse da mordere»: «La nuova stagione mitissima trascina in un senso di straniamento, quando il tuo mondo è un altrove ed ha ancora il gusto della neve bianca che lava, ovatta e fa silenzio. L’ora impone di uscire ed è come mordere fragole rosse non ancora pronte».
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Federica Graziadei è nata a Ferrara nel 1971.
Vive nella sua amata città assieme al marito Giulio, i figli Anna e Giorgio.
Nel 2002 ha pubblicato la sua prima silloge “Luna, da lassù” Ed. Libroitaliano.
Nel 2003 ha ricevuto la segnalazione di merito per la sezione poesia edita, al Premio “Gianfranco Rossi per la giovane Letteratura”.
Collabora con alcune associazioni culturali e letterarie ferraresi, quali il Gruppo Scrittori Ferraresi, il Gruppo del Tasso e la Compagnia del Libro.
Ha partecipato alle attività di Spigolature (Spigoli & Culture) scrivendo recensioni di letteratura, cinema, teatro ed eventi culturali.
Suoi testi sono apparsi nell’ antologia poetica “Sedici poeti ferraresi emergenti” (2009) e nella rivista “l’Ippogrifo”, periodico ufficiale del Gruppo Scrittori Ferraresi.
Il libro è disponibile in versione e-book a Euro 4,99
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