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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista a Lilli A. che presenta ai lettori il libro "Come doveva essere" ( Aletti Editore )

di Rassegna Stampa

Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Come doveva essere”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?

Lilli A. - Questo titolo è nato per caso, o per meglio dire l'intero libro è nato per caso. Ho iniziato a prendere appunti su pensieri che formulavo nel normale svolgersi delle giornate. Non avendo sempre carta e penna a portata di mano, ho riempito in breve tempo il cellulare di pensieri disordinati. Mi imbattevo in una storia e riportavo nero su bianco le sensazioni che mi trasmetteva. Il primo racconto è stato “Il concetto di eternità“. Nasce da una storia vera che mi ha toccata profondamente, anche se i fatti reali hanno avuto dei risvolti decisamente più drammatici da quelli riportati. Analizzando a distanza di tempo lo svolgersi degli eventi, ho voluto immaginare delle variabili differenti ed un futuro diverso per i protagonisti. Ogni racconto è stato realizzato seguendo gli stessi criteri: partendo da una storia realmente accaduta, ho rivalutato tutto applicando il condizionale. “Se fosse accaduto questo…“. Ed ecco, in mezzo a tutti quei “se“, spuntare il titolo.
Gli argomenti sono vari, anche se i racconti sono soltanto sei. Partiamo da una giornata iniziata in modo negativo che viene trasformata dalla protagonista in un motivo per sorridere comunque. Sono fermamente convinta che ogni essere umano abbia la capacità di fare il bello e il cattivo tempo nella propria esistenza, indipendentemente da quanto la vita stessa ci metta alla prova. Nel secondo racconto un'adolescente in crisi con la famiglia, con il suo corpo e con la sua età, medita di porre fine alle proprie pene per poi rendersi conto che esiste un modo migliore per vivere ed affrontare i problemi. Nella storia reale la protagonista non è stata aiutata in modo corretto ed è dovuta giungere alla medesima conclusione da sola ed impiegando molto più tempo. Il terzo racconto è stato scritto adottando il punto di vista di un adolescente che ha perso il padre e la serenità quotidiana. Al di là del dolore, cosa prova un ragazzino in una situazione così drammatica? La quarta storia prende spunto da un classico: una donna in procinto di sposare un uomo che non la merita, mentre colui che la ama da sempre medita in disparte su come impedire che ciò avvenga. Ovviamente il finale è diverso anche in questo caso da quello reale. Il quinto racconto è il più drammatico e affronta un tema purtroppo sempre attuale quale la violenza sulle donne. Alcune sopravvivono, altre non ce la fanno. In ogni caso i segni che la violenza lascia sono sempre profondi soprattutto per chi deve imparare a conviverci, ma anche per l'intero genere umano. È una ferita che tutti portiamo in un modo o nell'altro. Chi perché la prova in prima persona, chi di riflesso, chi per rimorso dovuto ad un atteggiamento di omertà a riguardo, chi perché teme ogni giorno per l'incolumità della propria donna, mamma, amica, sorella, figlia. E comunque si concludano questi episodi, chi prende una vita e la stravolge brutalmente non pagherà mai abbastanza. Il prezzo più alto toccherà sempre alle vittime.
L'ultima storia è in parte autobiografica: un sogno da realizzare, tanto impegno per riuscire, la gioia di farcela nonostante i mille ostacoli. Anche se poi ho studiato psicologia e non arte. Ma in futuro chissà…
I temi affrontati li ho sentiti tutti come miei, dal primo all'ultimo e mi auguro di averci messo tutta l'empatia necessaria per coinvolgere anche i lettori. In fondo sono le storie di ognuno di noi.

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?

Lilli A. - La realtà gioca un ruolo fondamentale, in quanto da essa trova ispirazione ogni cosa che scrivo. Credo sia importante riuscire a mettere il cuore in ciò che si fa ed io sono sempre stata affascinata dalla vita, dalla mente e soprattutto dai sentimenti di tutte le persone che incrocio nel mio cammino. Scrivo di cose che conosco e comprendo. Mi risulterebbe difficile inventare una storia dal nulla.

Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?

Lilli A. - Ho voluto racchiudere sei differenti situazioni. Volendo ne sarebbero usciti altrettanti romanzi, ma questo libro voleva essere uno spunto di riflessione su particolari aspetti della vita in cui chiunque possa facilmente immedesimarsi o riconoscersi. Se avessi dato più spazio ai personaggi, invece che alle storie, questi avrebbero assunto una propria e personale identità inibendo in un certo senso la possibilità di rendere propria la storia o certi aspetti di essa.

Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Come doveva essere”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?

Lilli A. - Ho vissuto emozionalmente ogni parola che ho scritto con tutti i sentimenti annessi. Ogni racconto mi ha dato stimoli diversi e forti e quello che li accomuna direi che è la speranza di vivere, di uscire da un incubo, di amare e sentirsi amati, di rinascere e realizzare i propri sogni.

Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?

Lilli A. - In ambito letterario i romanzi di Jane Austen sono stati i primi a farmi amare i libri, ho adorato tutto quello che ha scritto Romano Battaglia e ho trovato interessanti i lavori di Stephen King e di Poe. Mi hanno affascinata le poesie di Neruda e Baudelaire e ho trovato assolutamente geniale la Divina Commedia. La formazione scolastica è stata influenzata da Freud, Tronick e Fonagy. Mi piace spaziare nella lettura e credo che ogni cosa letta abbia contribuito a formare quella che sono e come scrivo.

Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?

Lilli A. - Essendo un'amante dell'arte in generale, mi interesso molto di pittura, scultura e architettura. Se dovessi paragonare ciò che scrivo a delle opere sceglierei sicuramente quelle di Caravaggio con forti contrasti fra luci e ombre, stesso contrasto tra bene e male, il tutto estrapolato da contesti reali.
Anche la musica contemporanea ha un ruolo fondamentale. Accompagna ogni mio stato d'animo ed ogni parola che scrivo.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?

Lilli A. - Leggo davvero di tutto, dalla poesia ai racconti gotici, ma rimango affascinata dalle storie fantasy, proprio perché non mi reputo in grado di creare un'opera meravigliosa come “ Il Signore degli anelli “. Chi scrive cose in grado di far sognare la gente ritengo sia un Artista con la A maiuscola.

Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?

Lilli A. - Avendo una casa piena di libri e traslocando spesso, mi rendo perfettamente conto di quanti vantaggi offra il formato digitale, compreso quello ecologico. Ma sfogliare un libro ed annusare quel buon profumo di carta stampata è impagabile!

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.

Lilli A. - Di solito scrivo di notte, quando tutti dormono. Le idee diventano più fluide, la mente più lucida e concentrata. Quando ho un'idea scrivo di getto, come se qualcuno mi dettasse le parole e intanto vivo le scene con tutto il loro carico emozionale. Mi immedesimo al punto di percepire tutto, suoni, odori. Ogni racconto lo abbino ad un'immagine e mi lascio trasportare da quella che potremmo definire un'esperienza di sinestesia, un viaggio mentale dentro il racconto stesso. Ogni storia è stata scritta in una notte, così come quando scrivo un romanzo ogni capitolo iniziato deve essere portato a termine prima che arrivi il mattino. La scrittura è un viaggio, un gioco, uno sfogo, è tante cose insieme che vivo però molto seriamente.

Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Come doveva essere”, se non lo avesse scritto.

Lilli A. - Lo acquisterei per la copertina innanzitutto. È la prima cosa che mi incuriosisce in un libro. Poi i racconti brevi mi piacciono particolarmente perché sono comodi da leggere… In treno, in coda all'ufficio postale, in pausa pranzo … E mi intrigherebbe pensare a dei finali diversi, provare ad indovinare come sono andate realmente le cose.

Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?

Lilli A. - A primavera usciranno due romanzi che narrano una stessa storia “Da zero a venti: sopravvivere non è un optional“ e “Da venti a trenta: finché morte non ci separi“. La protagonista Lilli, che dà anche origine al mio pseudonimo, darà vita ai finali corretti di alcuni dei racconti contenuti in questa raccolta. È previsto un terzo libro per completare la storia ed attualmente ho altri due romanzi in lavorazione. Lascio riposare un po’ Lilli per dare vita a Vik, adolescente ribelle dipendente dal fumo in “Con i fiori nelle tasche“ e Veronica, una donna che ormai stanca di essere data per scontata intraprende un viaggio in centro Italia all'insegna dell'amicizia e del mistero per riappropriarsi della propria identità di donna in “Felice io“.

Collana Gli Emersi - Narrativa
€12.00
ISBN 978-88-591-44790-8
Il libro è disponibile anche in versione e-book

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