| Intervista a Vittorio Nazzareno, che presenta il libro "Il velo di Marzia, perla dello Jonio sul lago di Como. Storia di una carmelitana" (Aletti Editore)
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai "Il velo di Marzia, perla dello Jonio sul lago di Como. Storia di una carmelitana"?
Vittorio Nazzareno - Il "Velo" è il vero protagonista del romanzo; oggetto di desiderio di Marzia da quello carmelitano nero ai mille sgargianti che lei trova nei racconti biblici. La protagonista coi suoi mille veli è una bellezza grecanica che trova la sua esplosione fantastica prima sullo Jonio e poi sul Lago di Como. In tutta la vicenda l'accompagna il desiderio di vivere nel giardino del Carmelo da suora o nel giardino del suo Carmelo con l'unico e vero amore con cui riesce a realizzare parte della sua vita col velo più orientale fuxia.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti o per lei fondamentali, che tratta questo volume?
Vittorio Nazzareno - Il sogno, il silenzio, le sorprese, le decisioni della protagonista Marzia Brandi.
Tutto è racchiuso in sette movimenti ora intricati, ora intriganti, ora choccanti, che armonizzano il vissuto diagrammaticamente oscillante sull'ascissa dell'esistenza di chi vive la sua storia in un vortice di travagli e di liberazione, di sessuali conturbamenti e di verginali rifacimenti.
Le pagine seguono il diagramma esistenziale della protagonista: sospensione - capovolgimenti di situazioni - programmazione - esaltazione - soluzioni - terrore - irraggiamenti - oscuramenti - illusioni - impressioni - salvazione!
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Vittorio Nazzareno - Si può dire all'80%. Infatti il "vero" vissuto è la sostanza del romanzo: "tutto quello che ti ho narrato e il resto è vero" - dice Klaus a Thensy alla quale lascia le agende che contengono la storia narrata. Tuttavia se in Marzia il "vero" che la modifica nei rapporti familiari e sociali, culturali e religiosi, affettivi e decisionali è la substantia rei della sua interiorità, nello scrittore che ha in mano la storia in ogni suo aspetto si fa realtà di 2° livello utile a tessere i mille "veli" di cui la protagonista si copre e si orna senza svelarsi mai e ad armonizzare nei diversi tempi dello spartito i respiri e i sospiri, le ansie e i capovolgimenti e ogni altro "accordo o tonalità" dello spirito.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall'oblio del tempo con questo suo libro?
Vittorio Nazzareno - Questo libro salva la "storia romanzata" di due personalità, paradigmi di tante tipologie di persone che vivono la stessa storia. L'esempio è il "vissuto di una giovinezza esplosa" in mille modi che assorbe in sé un'altra storia "io sono una storia romanzata, la tua storia"!
Il libro quindi vuol salvare l'intreccio di due storie che si avvicinano, si penetrano, si distaccano, si allontanano e si ricongiungono per sempre in un amore iperuranico.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro "Il velo di Marzia, perla dello Jonio sul lago di Como. Storia di una carmelitana", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Vittorio Nazzareno - Essendo l'opera in sette movimenti ora intricati, ora intriganti, ora choccanti e conturbanti non troverei altro modo per descriverli a meno che non scrivessi dei nuovi spartiti partendo da ogni episodio isolato, ma ciascuno non apparterrebbe a questa "storia romanzata" di una carmelitana assorbita nella piccola nuvola di Elia quanto il palmo di una mano.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Vittorio Nazzareno - Le fonti di ispirazioni sono evidenti leggendo le parti, gli intrecci, le pagine della "storia".
Nel romanzo c'è il realismo scapigliato, il vero verghiano, il mutamento valoriale decadente, l'analisi psicosessuale freudiana.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Vittorio Nazzareno - Altre discipline artistiche che hanno influenzato l'opera sono la pittura caravaggesca e manieristica, l'impressionistica e la picassiana, come anche la musica barocca corale.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Vittorio Nazzareno - Altri generi letterari da me preferiti sono il saggio (inedito "Le Donne della Bibbia"), l'epistolare-diaristico: "postaprioritaria": due mici si scrivono, Edizioni Comunità della Cultura - Taranto, carteggio con Franco Spasiano (Napoli 1924 - Taranto 2015), Epistolario inedito "Caro..." lettere inevase ai Grandi del Mondo 2003 - 2004, studi linguistici e di letteratura come Il Romanticismo in Europa, in Quaderni dell'Aristosseno-91 - Taranto, la poesia di cui sono pubblicate sei sillogi con diversi editori...
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Vittorio Nazzareno - Preferisco il libro cartaceo, monumento più perenne del bronzo, come canta Orazio, dà infatti piacere al tatto e alla vista e libertà allo spirito. Esso è un amico che sta seomre con te. Resta a casa sì, ma ti aspetta, ti parla, ti ascolta mentre tutto tace attorno a te.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
Vittorio Nazzareno - Averla avuta compagna assidua per due anni nelle ore diurne e notturne cercando insieme di connettere gli intrecci e le varie parti o "momenti" della composizione, perché lo spartito venisse quando più armonizzato possibile.
Domanda - Un motivo per cui comprerebbe "Il velo di Marzia, perla dello Jonio sul lago di Como. Storia di una carmelitana" se non lo avesse scritto lei?
Vittorio Nazzareno - Se non lo avesi scritto io, sarei stato intrigato dalla foto in copertina, in particolare dagli occhi della donna col suo velo fuxia, poi dall'occhiello coi suoi sottotitoli, soprattutto "storia d'una monaca" fatto che sempre mi ha affascinato fin dall'adolescenza. Sarei stato preso anche dalla perla dello Jonio sul lago di Como dove vivo per verificarne il valore estetico.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo può darcene un'anticipazione?
Vittorio Nazzareno - Ridare vita alla vita che ho vissuto dall'asilo con suor Giovanna alla tranquillità beata sul Lago di Como, sperando nella mia "TEMPITÀ" che darà colore all'aneddotica esistenziale i cui segmenti sono stati già tratteggiati nelle agende annuali. Spero che il sole si fermi e la luna non avanzi e che la mia TEMPITÀ o GIOCO DEL TEMPO CON UN ILLUSO continui, scherzando con me come ha fatto fino a questo momento! La vita infatti nasce per uno sfizio e continua col gioco...
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