Il libro più amato da chi scrive poesie,
una bussola per un cammino più consapevole.
Riceverai una copia autografata del Maestro Aletti
Con una sua riflessione.
Tutti quelli che scrivono
dovrebbero averne una copia sulla scrivania.
Un vademecum sulle buone pratiche della Scrittura.
Un successo straordinario,
tre ristampe nelle prime due settimane dall'uscita.
Il libro è stato già al terzo posto nella classifica di
Amazon
e al secondo posto nella classifica di Ibs
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Un mistero alla... VOLTA”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo romanzo?
Antonella Belleri - Quando nel titolo di un romanzo compare la parola “mistero” è facile immaginare che si tratti di segreti, omicidi e storie intriganti. Quando poi questi argomenti hanno come contesto storico il rinascimento mantovano è impossibile resistere alla curiosità di sfogliare le pagine del libro alla scoperta di un mondo affascinante. I temi trattati nel romanzo sono: storie d’amore e di tradimenti ma anche eventi storici quali battaglie, invasioni e anche riferimenti all’arte e ai costumi dell’epoca. Il tutto alleggerito da una trama avvincente che coinvolge il lettore trasportandolo indietro nel tempo. Il palazzo Guerrieri Gonzaga di Volta Mantovana è la scenografia ideale di un teatro a cielo aperto sul cui palcoscenico si rincorrono i personaggi, fra i quali spicca come protagonista e filo conduttore il guardiano, figura ironica che custodisce i misteri del palazzo e con abile sagacia svelerà i segreti.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Antonella Belleri - Il lettore deve accostarsi al romanzo tenendo ben presenti il parallelismo temporale (passato/presente) e tematico (finzione narrativa e realtà storica). Dunque un racconto che si svolge nel presente ma rimanda al passato; dai fatti storici documentati si parte per dare libero sfogo alla fantasia. Un palazzo perfettamente ricostruito nei particolari architettonici e nelle sue trasformazioni durante le epoche storiche. Una genealogia dei proprietari tratta da atti notarili, il tutto estrapolato da documenti storici e fonti d’archivio.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall'oblio del tempo con questo suo libro?
Antonella Belleri - Senza dubbio ho voluto salvare dall’oblio del tempo in primis il magnifico palazzo Guerrieri Gonzaga oggi attuale sede del Municipio di Volta Mantovana e con lui la sua storia, le sue leggende e anche la popolazione dei Voltesi che rivive nei personaggi dei propri avi, nelle fiere origini contadine e nella dura corazza costruita per fronteggiare le calamità della storia del territorio.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Un mistero alla... VOLTA”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Antonella Belleri - Devo confessare che mi sono molto divertita nella stesura di questo romanzo e ho vissuto con grande fervore e coinvolgimento tutte le sue parti, tanto da immedesimarmi nei personaggi narrati e rivivere le loro paure e insicurezze, le gioie così come i dolori. Non vorrei dare anticipazioni per non togliere al lettore il gusto di una lettura che sono certa sarà coinvolgente e appassionata.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Antonella Belleri - La fonte ispiratrice del romanzo è stata la scrittrice Maria Bellonci con la sua opera “Segreti dei Gonzaga” dalla quale ho tratto libera ispirazione per descrivere usi e costumi del rinascimento mantovano. Per quanto concerne la mia formazione culturale (ho intrapreso gli studi classici) ho ammirato autori come il Boccaccio per la sua vena ironica ma anche il moderno Umberto Eco per la sua austerità. Tra i miei autori italiani preferiti citerò Oriana Fallaci davanti ai cui testi ho sempre versato lacrime di sincera commozione e tra gli autori stranieri Steven King del quale ho letto tutte le opere passando notti insonni. L’amore per la lettura è nato in me dall’età di quattro anni quando ho scoperto che avevo imparato a leggere da sola ascoltando mia nonna che passava ore a leggermi libri per bambini ma anche storie mitologiche e romanzi classici. Le ripetevo sempre: “Quando sarò grande leggerò anche la notte!” Ho mantenuto la promessa.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Antonella Belleri - In questo romanzo emerge con chiarezza la mia passione per l’arte ma anche per la cucina, la danza e la musica. Passione che traspare nelle descrizioni minuziose di affreschi e statue che osservano dall’alto lo scorrere degli eventi, così come di tavole imbandite con la descrizione dei cibi secondo l’uso rinascimentale e poi madrigali eseguiti da piccole orchestre da camera che accompagnano la “bassa danza” di corte.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Antonella Belleri - Confesso che la lettura mi affascina in ogni sua eccezione anche se le mie preferenze sono rivolte ai romanzi gialli, al thriller soprattutto psicologico e alle biografie storiche. Tutti questi generi letterari sono ricordati nel romanzo “Un mistero alla…Volta”.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Antonella Belleri - Rispondo a questa domanda senza ombra di dubbio. Amo il tradizionale libro cartaceo, quello che scegli aggirandoti per gli scaffali delle librerie, che tieni sempre con te per farti compagnia nei momenti di solitudine. Mi piace il profumo della carta fresca di stampa e il fruscio delle pagine quando giro velocemente i fogli. In questo aspetto sono tradizionalista come quando scrivo i miei romanzi, le bozze rigorosamente a penna sul foglio bianco che poco a poco si riempie di inchiostro e di idee.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
Antonella Belleri - Quando mi coglie l’ispirazione del tema che voglio trattare, comincio a scrivere di getto l’incipit, poi immagino varie ipotesi per il finale a sorpresa. Il resto della narrazione viene man mano quando mi coglie l’idea e comincio ad abbozzarla su un taccuino che tengo sempre con me. Di solito mi basta qualche mese poiché purtroppo sono distratta da altri impegni e non posso dedicarmi alla scrittura a tempo pieno. Scrivere prima di tutto diverte me. Come mi capita spesso di dire durante la presentazione dei miei romanzi, i libri sono come i figli: stanno dentro di te per nove mesi e vivono di te ma non restano tuoi per sempre. Nascono per essere goduti da altri. Così quando rileggo il mio romanzo dopo l’edizione è come se non mi appartenesse. Non ho mai chiesto ad altri autori se questo distacco è una sensazione che ci accomuna.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Un mistero alla... VOLTA" se non lo avesse scritto.
Antonella Belleri - Consiglierei la lettura di questo romanzo ad un lettore curioso, che ami la storia ma anche i sentimenti e le emozioni, che apprezzi l’arte in tutte le sue forme e che voglia dedicarsi un po’ di svago per un piacevole viaggio nel misterioso passato.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Antonella Belleri - Ho già ultimato il mio prossimo romanzo dal titolo: “Col fiato sul collo”. È un thriller a sfondo psicologico dove si tratta un tema molto attuale: lo stalking.
Collana Gli Emersi - Narrativa
pp.96 €12.00
ISBN 978-88-591-4311-6
Il libro è disponibile anche in versione e-book