| I personaggi di Insaputa si trovano a dover fronteggiare delle difficoltà: le loro vite si affacciano su muri. Di mattoni, muri di gomma, imbattibili, muri insormontabili. Altre vite crescono all'ombra di mura protettive, comode, inespugnabili.
I nostri personaggi – realmente esistiti, alcuni esistenti, altri semplicemente inventati – sono acuti osservatori, questo bisogna riconoscerglielo. E grazie a questa capacità, ci dimostrano che anche sui muri più compatti – pareti alleate o nemiche che siano – abitano delle imperfezioni, delle linee di debolezza. Allora si mettono in moto, i nostri personaggi, a riflettere sul potere delle proprie crepe. Non sono sconfitte, le crepe, sono come rigagnoli che si spandono e piano piano seminano dubbi, ripensamenti, aperture. Insapute. Le crepe possono diventare aratri.
Senza crepe non vedremmo la breccia, ossia cosa ci aspetta di là da ciò che scegliamo o ci troviamo a voler superare. Senza crepe come si potrebbe intravedere la luce? Che vivano le crepe che ci fanno l’occhiolino, quelle che ci fanno strizzare gli occhi.
I nostri personaggi fanno questo. Cercano di capire come andare oltre. Sono personaggi affamati in attesa della refezione. L’attesa, appunto, li accompagna nell’osservazione e nel cambiamento. Insaputa ospita personaggi in moto verso la Domenica.
Andrea Serra nasce a Torino nel 1975.
Nel 2009 pubblica la sua prima raccolta di racconti dal titolo “Il Blu Non Finisce Con la A” Ibiskos Editrice Risolo. Nel 2016 una sua poesia, “Amorificio”, viene inserita nel volume “Il Federiciano” a cura dell’editore Aletti. Nel 2016 pubblica il suo primo romanzo, “Il Dritto di Berasategui”, Centro Studi Tindari Patti.
Questo è il suo terzo libro.
Per contatti: salvo.berasategui@gmail.com
Collana Gli Emersi - Narrativa
pp.92 €12.00
ISBN 978-88-591-4364-2
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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