| Domanda: Come mai “Il Neanderthal, questo sconosciuto", quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta questo volume?
Risposta: Questo mio libro è consequenziale a quello da me già scritto nel 2015 dal titolo “Homobaratto. La molla propulsiva dell’evoluzione umana” nel quale potete trovare già un capitolo dove accenno a descrivere l’uomo di Neanderthal. Questo umanoide è alla ribalta in Antropologia preistorica già da diverso tempo ed era considerato nel secolo scorso come una sottospecie umana non completamente evoluta a livello dell’uomo arcaico moderno.
Oggi questo umanoide è stato molto rivalutato, anzi sembrerebbe che avesse avuto una evoluzione forse superiore all’uomo arcaico moderno proveniente dall’Africa. È quindi diventata una curiosità senza limiti, al punto che in Antropologia preistorica è sempre all’ordine del giorno. Questo volume, appunto, è stato da me redatto con l’intento di fare una analisi su questo umano, ibridatosi con noi uomini moderni, influenzando, quindi, il nostro processo evolutivo.
Domanda: Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta: Nel tempo la ricerca di siti neandertaliani è andata aumentando ed è sempre più interessante.
Le analisi dei fossili e delle lavorazioni litiche di questi umanoidi hanno sempre attirato di più l’attenzione dei paleontologi, senonché, un paio di anni fa, l’istituto Max Planck di Lipsia annuncia di avere sequenziato il DNA mitocondriale di un Neanderthal, e di aver riscontrato che nel nostro DNA di europei abbiamo una percentuale di questi DNA neandertaliani.
Questa notizia fu determinante per invogliarmi a scrivere un libro dopo aver letto quello di Svante Paabo, autore del libro “L’Uomo di Neanderthal” edizione italiana di Einaudi, nonché direttore dell’Istituto di biologia molecolare sull'evoluzione umana prima citato.
Domanda: La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo libro?
Risposta: Il mio libro è un po’ unico nel suo genere poiché ho cercato di illustrare tutte le testimonianze portate alla luce di questi umanoidi e le varie interpretazioni date dai ricercatori. Ho tessuto una ragnatela di dati relativi alle ricerche avanzate, sia in paleontologia che in biologia molecolare. Inoltre ho voluto un po’ fantasticare con fantasiose storielle da me inventate in base all'ibridazione avvenuta fra i due umani. Faccio cenno anche alla religiosità che potrebbe avere investito anche questi esseri simili a noi ma non noi. Il Neanderthal è conosciuto per il suo nome ma ho riscontrato che ben pochi, anche personaggi istruiti, sanno ben poco in merito a questo umanoide. Prendere conoscenza che noi europei siamo la risultante di una combinazione fra due esseri diversi e del perché e del percome questa combinazione ha strutturato un europeo di una certa fattispecie.
Domanda: A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Il Neanderthal, questo sconosciuto” se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe.
Risposta: Bè! Ho intercalato fra un capitolo e l’altro un po’ della mia fantasia per rendere il libro più accettabile nella lettura. Ritengo piacevole e divertente l’attraversata del fiume di Adamo che incontra Lilith da me nominata la neandertaliana, rifacendomi ad una descrizione della Torà e Cabalà ebraica. Così l’incontro fra una Cro-magnon con un Neanderthal presso i monti del Carmelo in Israele, descrivendo come avvenne un’ipotetica prima ibridazione.
Commovente è il ritrovamento della sepoltura con il bambino di Lapedo e così l’aver accertato che fra i Neanderthal esisteva un forma di mutua assistenza con il ritrovamento di fossili a testimonianza e così la loro conoscenza di anestetici e tranquillanti. In ultimo usavano un collante ricavato dalla pece di betulla. Tutte queste testimonianze denotano la loro capacità intellettiva.
Domanda: Quali sono le sue fonti d’ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta: In primis metterei C.Darwin, infatti nel libro ho voluto inserire una fotografia con la sua splendida dimora nel Ken londinese. Darwin è colui che ha dato il via agli studi sull’evoluzione umana, ragione per cui per me fu un maestro illuminante. Anche Morris con il suo libro “La scimmia nuda” rimane vivido nella mia memoria e Svante Paabo con il suo libro alla ricerca dei genomi perduti mi ha dato il via a scrivere il libro in questione. Poi un ricercatore e professore ad Oxford a me caro Matt Ridley, da me conosciuto durante il festival della Scienza a Genova, autore di un libro che descrive esattamente la mia teoria dello Homobaratto dal titolo “ Un ottimista razionale, come evolve la prosperità” edito da Codice Edizioni.
Domanda: Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta: La pittura in generale mi ha sempre interessato, ma quando visitai Altamira in Spagna, la così chiamata “Cappella Sistina del paleolitico” rimasi incantato dall’abilità pittorica di quegli umani di 30.000 anni fa. Essendo un appassionato di montagna ho imparato a conoscere quegli ambienti sotto roccia con probabili origini preistoriche. Le corrosioni di tipo carsico provocate dalle ere glaciali, una ricca vegetazione e un corso d’acqua mi fa subito richiamare l’habitat preistorico. L’artista per eccellenza è per me Leonardo da Vinci, il quale, sono certo, sarebbe stato affascinato e studioso dell’era preistorica.
Domanda: Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta: Sono un appassionato della preistoria ma sono vivamente interessato anche della Storia. La Storia è consequenziale alla preistoria ed allora cerco sempre di indagare nella storia dei legami con la preistoria, come storicamente l’uomo si è evoluto prendendo esperienza dalla sua storicità. Sono sempre stato interessato alla zoologia ed in particolare alla vita delle antropomorfe, così simili a noi umani.
Domanda: Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta: Senza dubbio quello cartaceo, quello digitale solo a scopo di studio o di ricerca.
Domanda: Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta: Non scrivo un libro di getto, i miei libri sono raccolte di appunti presi su meditazioni od esperienze acquisite sul campo. Ad esempio Il mio primo libro-teoria “Homobaratto” è un derivato dai 900 post da me scritti su Antrophos, un Web di discussioni antropologiche.
Domanda: Un motivo per cui lei comprerebbe “Il Neanderthal, questo sconosciuto” se non l’avesse scritto.
Risposta: Sarei molto incuriosito dal titolo e mi domanderei “ma perché questo Neanderthal è conosciuto? Che cosa si può sapere da quattro ossa di migliaia di anni fa”, mi incuriosisce, oggi la scienza ha fatto dei progressi tali, chi sa mai? Forse sono riusciti ad estrapolare qualcosa d’interessante.
Domanda: Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta: Sì, ho già scritto quattro capitoli della nuova opera che porterà il titolo “LA RELIGIO NEL SUO DIVENIRE”, un libro che spiegherà come dallo sciamanesimo nella preistoria siamo passati alla religione, e del perché e del percome una moltitudine di religioni hanno sempre prosperato nel tempo anche se sempre irrazionali nelle loro verità assolute.
Collana Gli Emersi - Narrativa
pp.172 €12.00
ISBN978-88-591-4425-0
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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