| Domanda - Partiamo dal titolo, come mai “La pietra degli Aikami”?
Giusy Romeo - Il titolo del libro “La pietra degli Aikami” è nato durante la realizzazione dell’opera che, in realtà, all’inizio doveva essere una fiaba. È nato tutto in riva al mare: leggendo una rivista dedicata alla natura, che riportava le fotografie delle cascate più belle del mondo, ho cominciato a fantasticare. L’inizio del libro sembra, in effetti, dedicato al mondo dell’infanzia, appunto come una fiaba. Poco alla volta però i personaggi hanno cominciato a prendere il sopravvento, non volevano rimanere limitati all’interno di poche pagine, il loro carattere assumeva tratti sempre più decisi e la storia continuava a procedere da sola. Devo essere sincera, quando ho iniziato a scrivere, non sapevo neanche quale fosse la trama della storia; più scrivevo e più veniva fuori da sola, fino a quando mi sono resa conto che, quello che avevo scritto, non poteva essere considerato una fiaba, né era propriamente o esclusivamente una lettura per bambini.
In un primo momento il libro terminava con la fine della prima parte ma, anche allora, i personaggi continuavano a non volermi lasciare e, poco alla volta, è venuta fuori anche la seconda parte.
Tornando al perché del titolo credo che leggendo il libro, ad un certo punto, si capisca benissimo. Diciamo solo che la pietra, che appartiene al popolo degli Aikami, è un oggetto fondamentale della storia.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti o per lei fondamentali che tratta in questo volume?
Giusy Romeo - Ciò che caratterizza il libro è che, essendo un fantasy, tutto può succedere. A ben vedere alla base di tutto c’è l’amore. Amore per la natura, amore per la famiglia, amore per la giustizia e la determinazione a voler sconfiggere il male a tutti i costi. È proprio la lotta tra il bene e il male il filo conduttore della storia.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura? La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Giusy Romeo - Io sono fondamentalmente una biologa, ho sempre amato la natura e i suoi abitanti così come le diverse culture dei popoli. Le mie fiabe e le mie favole sono sempre state improntate a lanciare un messaggio ecologista, ma anche all’importanza del rispetto delle persone, anche se diverse da noi, della famiglia, delle diverse culture, dell’amore in tutte le sue sfaccettature. In questo libro, se si vuole guardare oltre la storia, questi messaggi vengono riproposti perché sono i valori in cui credo e che ho voluto inculcare ai miei figli e che quindi fanno parte di me.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “La pietra degli Aikami”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Giusy Romeo - È difficile per un autore isolare dal contesto del libro alcuni episodi perché perdono di spessore. Dovendo evidenziarne alcuni, credo che dovrei parlare del momento in cui Ortac, il male, si manifesta nuovamente nel mondo o il momento delle prove che Sarah deve affrontare per convincere la tribù che custodisce la pietra, l’unica cosa che può distruggere Ortac, a condurla nel luogo segreto dove si trova e consegnargliela; il momento in cui Migak l’orco torna ad essere Kagim il fratello amato di Orione, ma come dicevo il libro non può essere ridotto a degli episodi, sono tutti correlati e isolarne alcuni non avrebbe senso.
Domanda - Quali sono le sue fonti d’ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Giusy Romeo - La lettura è sempre stata molto importante per me, amo leggere più generi, dal fantasy al romanzo storico, dai libri di avventura ai gialli, dalle denuncie giornalistiche ai libri sulla natura, sugli antichi egizi, sui romani. Leggere è un po’ come viaggiare nel tempo e nello spazio senza dover pagare il biglietto. Amo molto Tolkien, il padre del fantasy, con tutta la trilogia de Lo hobbit, il signore degli anelli, il Silmarillion; Licia Troisi con i suoi mondi fantastici; Christopher Paolini con Eragon, Eldest, Brisingr e Inheritance; Ildefonso Falcones con la cattedrale del mare, la mano di Fatima e la regina scalza, ho apprezzato l’Ombra del vento di Carlos Ruiz Zafon; Wilburn Smith, Ken Follet e Manfredi dei quali ho letto tutti i romanzi; Ludlum, Grisham, Clive Cussler, Dan Brown, la Rowling, Cristina Zagaria con i suoi libri denuncia Malanova, Miserere, l’osso di Dio, Veleno, Cuore di pugile... tutti pugni nello stomaco! Adoro Marco Buticchi di cui apprezzo il modo di trattare e intrecciare storie diverse e ambientate in epoche lontane fra loro, prive di ogni apparente legame e la capacità di farle convergere l’una con l’altra seguendo un filo che le collega e che solo alla fine viene tirato in maniera magistrale.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti che hanno influenzato in qualche modo la sua scrittura?
Giusy Romeo - Oltre la lettura e la scrittura mi piace molto il cinema, anche in questo caso di genere diverso. Ritengo comunque che, per quanto riguarda i films tratti dai libri, la versione letteraria rimanga comunque la migliore, forse perché permette d’immaginare personaggi e paesaggi in maniera personale. Il film lo trovo riduttivo perché in molti casi è l’espressione dell’interpretazione del regista e dello sceneggiatore anche se spesso ne risulta qualcosa di altrettanto affascinante.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Giusy Romeo - Personalmente ritengo che il libro cartaceo abbia un fascino particolare. Per me leggere significa tenere in mano il libro con il suo peso, sentire l’odore della carta, sfogliare le pagine. Mi piace avere una biblioteca da dove emergono le copertine che mi ricordano un’avventura vissuta per tutto il tempo che è durata la lettura. Mi piace immergermi nella storia che leggo e dalla quale riesco ad uscire solo dopo qualche giorno dalla fine del romanzo. Devono passare, infatti, alcuni giorni prima di riuscire ad aprire un nuovo libro e incominciare così un’altra avventura.
È pur vero che il libro elettronico ha i suoi pregi. Avendo la possibilità di raggiungere qualsiasi paese può avere maggiore diffusione ed essendo poco ingombrante permette di portare sempre con sé la propria biblioteca ma ciò che il libro cartaceo riesce a darmi non riesco a provarlo con la versione digitale… è un po’ come il buon vino, non riesco ad associarlo ad un contenitore che non sia una bottiglia di vetro con una bella etichetta.
Domanda - Per terminare qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
Giusy Romeo - Scrivere per me è come leggere con la differenza che vivo una storia che va così come io voglio che vada anche se, come dicevo prima, a volte i personaggi stessi prendono il sopravvento. Io non so ciò che succederà nella storia prima ancora di scriverla. La mia difficoltà principale è iniziare ma, una volta superato questo punto, la fantasia vola e la storia procede da sola.
Domanda - Un motivo per cui comprerebbe “La pietra degli Aikami” se non lo avesse scritto.
Giusy Romeo - “La pietra degli Aikami” è un libro scritto da chi ama e per chi ama volare con la fantasia, per vivere un’avventura capace di fare evadere dalla realtà per qualche ora, capace di far attraversare paesi lontani e vivere storie fantastiche dove il male è presente ma, sebbene capace di manifestarsi con tutta la violenza di cui è capace, non riesce, alla fine, ad avere la meglio.
È un libro che mette in evidenza quelli che sono i valori importanti della vita e, in un mondo che questi valori li sta perdendo, potersi immergere in un universo dove onore, giustizia, rispetto e amore alla fine trionfano non può che alleggerire, anche se per poche ore, la giornata. Il mio non è un libro impegnativo, non vuole esserlo. Essendo un fantasy è appunto un volo di fantasia dove tutto può succedere!
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo può darcene un’anticipazione?
Giusy Romeo - Ho già pronto un certo numero di favole e fiabe che mi piacerebbe riunire in un secondo libro “Mamma me ne racconti un’altra?” continuazione del primo “Mamma mi racconti una storia?” e un altro fantasy che però, avendo l’abitudine di scrivere a mano, devo ancora riversare sul computer.
Collana Gli Emersi - Narrativa
pp.252 €14.00
ISBN 978-88-591-4322-2
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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