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Opere pubblicate: 19989

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VII PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE AL FEMMINILE

MARIA CUMANI QUASIMODO

SCADENZA
28 APRILE 2023

 

 



 

 

 

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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

Su Perugiaonline.net: Articolo sulla prima edizione del Premio Maria Cumani.

di Rassegna Stampa

di Martina Pazzi

Link diretto dell'articolo:
http://www.perugiaonline.net/io-sono-nata-30-anni-prima-della-mia-eta/

Ad Avigliano Umbro, in provincia di Terni, presso il Teatro della Scuola CET di Mogol, il conferimento, il 2 giugno scorso, del Premio Artistico Letterario Internazionale al Femminile 'Maria Cumani Quasimodo', promosso dalla casa editrice Aletti.
TERNI. ‘Salvatore? Sapeva essere anche molto antipatico. Io? Sono nata 30 anni prima della mia età’. E ce ne si accorge, che si è nati molti anni prima della propria età, quando tutto ciò che è superfluo, banale, lo si allontana. Quando diventa nostro il desiderio costante della ricerca di una bellezza interiore, che non è estetismo, che non è retoricità. Quando si ambisce al piano dell’espressività, a quello della libertà di espressione. Anche quando la creatività inizia a prendere forma, a estrinsecarsi, dopo una sofferta separazione. Quando la nostra danza emotiva si oggettiva in una forma di espressione libera da condizionamenti, a piedi nudi, senza coreografie. Né sovrastrutture.
Un ritratto non convenzionale, una storia non evemenenziale, quelli di Maria Cumani Quasimodo – moglie del Premio Nobel Salvatore Quasimodo, conosciuto nel 1936 in casa di Raffaello Giolli, professore di storia dell’arte dell’allieva preferita di Ruscaja; danzatrice, coreografa, attrice di prosa, partecipò a molti film diretti da registi quali, fra gli altri, Fellini, i fratelli Traviani, Rossellini, Risi e pubblicò, con Rari Nantes Editrice, nel 1981, la raccolta di poesie Improvviso un vento, e, nel 1995, L’arte del silenzio e Forse non è tutto. Le Lettere d’amore a Maria Cumani compongono l’epistolario che Quasimodo tenne con la presenza femminile senza meno più influente nella sua vicenda personale ed artistica, quella con cui una nuova dimensione dell’amore collimava con una comune vocazione letteraria. Che donava alla loro relazione un’aura di eccezionalità, scaturita dall’incontro di due sensibilità artistiche, come ben si evince, ad esempio, da Il fuoco tra le dita – il poeta e la danzatrice, opera che contiene (anche) scritti inediti della Cumani, testi in prosa, lettere, racconti, monologhi pensati per una trasposizione teatrale, e un diario che va dal 1936 al 1992, cui Maria affidò il suo ‘io’ più profondo, recondito, le sue passioni, dalla danza al teatro, dalla musica alla pittura – vi è contenuto anche un carteggio con Giorgio Morandi, Alberto Savinio, Aligi Sassu –, agli ideali pacifisti – è suo il discorso tenuto al Congresso delle Donne Italiane, organizzato dal Comitato Provinciale dei Partigiani della Pace – –, tratteggiati dal figlio da lei avuto con Salvatore Quasimodo, Alessandro, attore, regista e poeta, in occasione del conferimento del Premio Artistico Letterario Internazionale al Femminile ‘Maria Cumani Quasimodo’, promosso dalla casa editrice Aletti – direttore artistico del Premio, l’editore Giuseppe Aletti – in collaborazione con il Centro Europeo di Toscolano, tenutosi, venerdì 2 giugno, presso il Teatro della Scuola CET di Mogol, nella prestigiosa tenuta de ‘I ciclamini’, ad Avigliano Umbro, in provincia di Terni.
‘A mia madre – ha proseguito il giurato e relatore, Alessandro Quasimodo, nel corso del suo discorso inaugurale – piacevano le cose complesse, e la sua vena artistica, per quanto incanalata in un costante nutrimento con mio padre, mio padre che la svegliava di notte, per chiederle sinonimi, mentre traduceva Saffo, o altri lirici greci, si estrinsecò dopo la loro separazione. In una raccolta, dal titolo ‘L’ho voluto’, raccolta che condensa poesie editate precedentemente in altre sillogi, mia madre ha dato forma ed espressione alla sua propensione alla poesia, come in questo componimento: ‘Ma se torno alla danza, ma se torno alla danza a me s’aprono le ali (…). Morto il richiamo della natura indomabile (…). Le mie membra, felici, partecipano della vita soave’, o in questo: ‘La neve e la luna sulla neve e noi nel silenzio sotto la luna (…) e l’aria anche chiara, quasi latte (…) e neri monti acuti incidono tagli nel cielo amoroso’’.
E, d’altronde, cos’è una poesia se non è in grado di suscitare emozioni nel lettore? ‘Nulla’, è stata la risposta assertiva di Giulio Mogol, anch’egli presente alla premiazione, Mogol che ha tenuto un discorso magistrale sul valore della poesia contemporanea, e su quello della scrittura creativa. ‘La cultura popolare – ha esordito il paroliere, scrittore e produttore discografico – è la grande cultura, nonostante sia in recessione. La cultura d’élite passa per la cultura popolare, tramandata dalla gente attraverso i figli. Credo ci siano delle potenzialità in ognuno di noi. Abbiamo tutti la possibilità di avere talento. Ma il talento si acquisisce con un grande lavoro. Fra i tanti automatismi, che ci consentono di fare una cosa, senza pensare a questa, io colloco la scrittura, l’atto di imprigionare le parole nella carta. Il talento è sudore, come diceva Einstein: scaturisce dalla didattica, dalla cultura, dall’amore per la vita, dalla riflessione, dalla capacità critica oggettiva. Quest’ultima può essere incentivata anche grazie all’attivazione di corsi di scrittura. Da parte mia – ha concluso Mogol – ho pensato, con la collaborazione del Centro Europeo di Toscolano, di attivarne uno fra novembre e dicembre, sempre qui a I ciclamini, ad Avigliano Umbro: il corso di scrittura in versi darà ai partecipanti (mi auguro) un nuovo modo di guardare alla poesia contemporanea’.
Diciotto, le sezioni in cui il Premio è stato suddiviso – i premi, nominativi, sono stati serigrafati in cristallo, mentre i testi premiati verranno pubblicati prossimamente dalla casa editrice Aletti –: per la prima sezione – singola poesia inedita o edita a tema libero anche in vernacolo – è risultata vincitrice Simonetta Ricasoli, per la seconda sezione – breve raccolta poetica inedita di 15 componimenti – il primo posto è spettato ad Eugenia Berti Lindblad; primo posto per Alessandra Anna Maria Distefano nell’ambito della terza sezione – raccolta di poesia inedita minimo 30 componimenti –, per Lucrezia Stocco nell’alveo della quarta sezione, dedicata a libri di poesia editi in forma cartacea o e-book. Primi posti per Maria de Gloria Santos de Paiva, Lenny Pavanello, Anna Bertuccio, Silvia Marianna De Marco, Silvia Santilli, Sonia Vivona, Daniela Gassi, Giuliana Donzello, Rossella De Rango, Alessandra Gorga, Maria Pia Di Salvo, Antonella Brindisi, Lucia Tosto e Cosimo Lamanna, rispettivamente, nell’ambito delle restanti sezioni: racconto inedito, romanzo inedito o raccolta di racconti, libro edito di narrativa, saggio inedito o tesi di laurea, saggio edito in forma cartacea o e-book, libro di poesia edito da Aletti, romanzo o raccolta di racconti edito da Aletti, saggistica edita da Aletti, poesie, racconti pubblicati in antologie Aletti, brano musicale o testo di una canzone, arti figurative, danza, sezione uomini.
Nell’alveo della sezione, la sedicesima, dedicata alle arti figurative, è stata premiata, a pari merito con Graziella Lanzoni, Chiara Del Gaudio e Lorella Consorti, anche Marina Parentela, artista romana, umbra di adozione, ex-allieva dello scultore Pericle Fazzini – ex-docente di Discipline Plastiche a Roma, attualmente lavora nel suo studio di Camporeggiano (Gubbio) e realizza le sue opere scultoree presso vari laboratori di Carrara. Ha partecipato a varie esposizioni in Italia e all’estero; ha vinto le selezioni di ‘Opere d’arte nelle opere pubbliche’, realizzando e collocando le sue sculture in varie regioni italiane. Oltre alla scultura, alla grafica, e alla pittura, è da sempre appassionata alla poesia, tanto che quest’anno il suo nome è stato inserito nell’Enciclopedia dei Poeti Italiani Contemporanei (Aletti Editore), oltre che, nel 1999, nel volume Opere d’arte nelle opere pubbliche (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Sculture e Pitture per l’Edilizia di Sicurezza), nel 2016, nel volume Italiani. Selezione d’arte contemporanea. Dalla figurazione al concettuale, a cura di Vittorio Sgarbi, e nel libro Percorsi d’arte in Italia 2016, edito da Rubettino, a cura di Giorgio di Genova –, che ha partecipato al premio con la poesia ‘Primo amore’, e con tre opere, intitolate, rispettivamente, ‘Onde’ (collage, acquerello), ‘Guardami 1’ (scultura: gomma e materiali vari), ‘Guardami 2’ (scultura: gomma e materiali vari).
Perché il talento, come ha affermato Mogol, è sudore. Scaturisce dalla didattica, e dall’apprendimento, dalla cultura, dall’amore per la vita, dalla riflessione. E da una capacità critica oggettiva che permette di raggiungere un alto, altissimo livello di competenza. Anche in ambito poetico. Si può nascere anche 30 anni prima della propria età, ma se la poesia non è in grado di suscitare emozioni, non è nulla.

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