| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Sabbie”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Maria Antonietta Oppo - Il titolo in realtà ha il preciso significato di un "motore di ricerca": infatti questa raccolta ha riunito tutti i miei scritti che nel testo contengono la parola "sabbia" (o "sabbie"). Sono poesie anche molto diverse fra loro, sia nel contenuto che nel tempo di composizione, ma hanno come punto comune l'aggancio, in qualche modo, al concetto di "sabbia".
Un concetto che racchiude un simbolo molto forte ed evocativo: "sabbia" è sinonimo di inconsistenza, ma anche di compattezza (quando è bagnata); di tempo che scorre, ma anche di impalpabilità; di leggerezza, ma anche di ruvida e fastidiosa granulosità; di morsa soffocante (sabbie mobili), ma anche di evanescente vaporosità (sabbia che il vento disperde).
Un simbolo quindi assolutamente pregnante e significativo, cui ho voluto riconoscere piena autonomia sottolineandone già nel titolo la profondità.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Maria Antonietta Oppo - Molto, perché ogni cosa che scrivo nasce da una emozione nata e vissuta nel mio "reale".
La resa poetica poi, se riuscita, trasforma la singola emozione personale in emozione universale, permettendo anche a chi legge di immedesimarsi: non certo nel fatto reale che l'ha provocata all'autore, ma nel sentire comune che interiormente si percepisce di fronte alla Vita e alla Natura.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale: cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Maria Antonietta Oppo - Perché scrivo?
Prima di tutto per ricordare me a me stessa...; e poi agli altri.
Le emozioni sono sfuggenti, durano il soffio di un attimo e poi sono scalzate da nuove emozioni, nuove esperienze, nuovi modi di sentire e di vivere: e si dimenticano…
Il tentativo di fermarle con le parole evocatrici di una poesia, se riesce, le rende immortali.
Questa è la spinta interiore e questo è il desiderio che mi muove.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Sabbie”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Maria Antonietta Oppo - In effetti ogni libro è fondamentalmente un parto: nasce dall'incontro di un'idea creativa (i testi) con un'idea organizzativa (come riunirli in una silloge: secondo quali criteri e seguendo quale percorso e sviluppo).
E come un parto è preceduto da una gestazione, che vede l'idea iniziale, lo spunto, crescere e svilupparsi secondo una strada che il più delle volte è inconscia: intuizioni che si susseguono nel creare la raccolta, nell'ordinarla secondo criteri di assonanze interiori, nel rielaborarla fino al momento in cui la si sente "perfetta"; perfetta per il proprio sentire, appunto, in totale sintonia con la propria interiorità.
Questa è la descrizione che mi sento di fare relativamente alla partenogenesi di un mio libro.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione, altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Maria Antonietta Oppo - La mia poesia è scarna, asciutta ed evocativa; spesso colorata e quasi "visiva".
Gli autori di riferimento per me, a livello culturale e sentimentale, sono quindi i poeti "ermetici" e i "simbolisti" ; ma anche Gabriele D'Annunzio per il suo lirismo e panismo.
D'Annunzio inoltra era il poeta preferito di mio padre Gabriele Tristano Oppo, poeta e scrittore lui stesso, che mi ha introdotto e guidato nel mondo dell'arte e al quale sono molto riconoscente.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Maria Antonietta Oppo - Sicuramente il mio modo di leggere la vita attraverso la poesia è influenzato fortemente dall'arte pittorica; più in generale, da tutte le arti, che mi affascinano ed incantano per i modi infiniti e sempre nuovi di risolvere il rapporto Uomo-Vita e quello Uomo-Natura; compresa la fotografia che mi diletto a praticare e che spesso affianca i miei testi poetici.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Maria Antonietta Oppo - Ricollegandomi a quanto detto sopra, le mie letture preferite riguardano il mondo dell'Arte, della Filosofia e della Psicologia, in quanto campi di studio del mistero dell'Uomo su questa terra.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Maria Antonietta Oppo - Fino a non molto tempo fa preferivo il libro tradizionale per il contatto con l'oggetto, per la possibilità di scorrere facilmente un testo avanti e indietro, per la possibilità di interfacciarmi con esso mediante sottolineature e note a margine.
Tuttavia ultimamente, spinta a provare l'ebook per motivi di spazio (non occupano spazio e possono essere letti dovunque), di peso (portare un libro in borsa o in valigia è spesso fastidioso), di vista (la grandezza dei caratteri nell'ebook è personalizzabile) e di costi molto più contenuti, mi sono dovuta ricredere e sono diventata fan della lettura digitale.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura durante la composizione del libro?
Maria Antonietta Oppo - Il mio rapporto con la scrittura in fase di composizione del libro in realtà è stato molto relativo, perché la fase di scrittura precede quella del libro ed è avulsa dall'idea stessa di quest'ultimo.
Le poesie nascono in momenti diversi della vita, sulla scia di una intuizione momentanea che mette a frutto la sensazione di un momento e l'emozione di un'esperienza vitale.
Il libro invece nasce, se nasce, in un momento successivo, staccato dalla fase compositiva: come dicevo sopra, si tratta solo della riorganizzazione del materiale prodotto, secondo un'idea associativa che possa legare in qualche modo i testi fra loro.
In questa fase la scrittura interviene solo di scorcio, nel senso che serve a limare gli scritti laddove non suonino all'orecchio come dovrebbero.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Sabbie” se non lo avesse scritto.
Maria Antonietta Oppo - Lo comprerei per ritrovare, attraverso le parole del poeta, risonanze della mia anima che possano guidarla ad un analogo viaggio interiore, tutto personale.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Maria Antonietta Oppo - Sì, è già in cantiere con la stessa casa editrice Aletti un nuovo volume che uscirà il prossimo anno.
Il fil rouge di questo nuovo libro è rappresentato da immagini di viaggio.
Poesie nate percorrendo varie parti del mondo, ciascuna a suo modo generatrice di stimoli e pensieri diversi e particolari.
Il titolo "Colori di viaggio" è indicativo del criterio adottato nel riunire questa nuova silloge poetica.
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