| Una parola legata sì al – senso – ma nel suo germinare infinito e mutevole; Maria Grazia Anglano la indaga nei diversi ambiti: da quello di uno sguardo gettato sul modo, a quello più introspettivo ad altri di forte impegno civile.
Per salvare questo mondo ormai lanciato verso l’apocalisse, la nostra poetessa prova a vestirlo con questo amore bianco di pace ma nemmeno questo impetuoso amore lancinante di sentimenti, riesce a proiettare negli spazi dell’oblio la consapevolezza che il maschio è germe infetto e fecondo d’infinite galassie.
In questa tempesta di sentimenti dove i versi aulici servono soprattutto a far riprendere fiato al lettore, non è strano che l’ode ch’è entrata in ogni briciola della mia sensibilità è stata “Ipazia”, l’eroina che ho cantato in un romanzo storico. Maria Grazia Anglano con pochi versi rende giustizia a questa donna – forse la più grande della storia umana – tesa a disvelare la verità insita nell’intima materia del creato.
Maria Grazia Anglano nasce il 6 agosto del 1967 a Nardò (Le). Dal 1990 è partecipe al dibattito artistico: con collettive e personali. Ha curato e presentato varie mostre artistiche, con recensioni critiche su catalogo. Dal 2009 è redattrice in alcuni giornali on line ed è presente in alcune antologie italiane di poesia.
Collana Gli Emersi - Poesia
pp.96 €12.00
ISBN 978-88-591-4012-2
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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