| Critica del prof. Giuseppe Del Corso docente in pensione di lingua e letteratura italiana - Roma, 27 marzo 2017
Ho letto il giallo "Sei passi alla morte", che ho trovato interessante e piacevole.
La storia è narrata con un linguaggio chiaro e abbastanza ricco e presenta un intreccio attentamente costruito, personaggi ben caratterizzati e descrizioni accurate di ambienti e situazioni. A dare poi un tocco di singolarità al libro sono due particolari motivi: l'interesse per l'arte della fotografia, che non solo sorregge il congegno narrativo, ma si traduce anche, senza determinare scompensi, in veri e propri inserti di carattere teorico-discorsivo, e la dimensione "paranormale", abilmente sfruttata come meccanismo che permette lo sviluppo dell'attività investigativa. Aggiungo solo che è giusto che Phos Graphè torni al più presto ad essere il protagonista di una nuova storia
e che dunque l'autore si accinga subito a scriverla.
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Critica del prof. Mario Litterio docente in pensione di lingua e letteratura francese - Napoli, 10 marzo 2017
Premetto che è la prima volta che faccio una critica per un libro “giallo” o "noir" come dicono i Francesi e che trovo qualche difficoltà ad esprimere un giudizio semplice ed esaustivo. Il romanzo ha una impostazione tecnica nell’insieme, dovuta sicuramente alla professione dell’autore, ma anche voluta dallo stesso, per inquadravi il racconto e i personaggi, con una introspezione psicologica e umana semplice ma efficace. Si nota la volontà di volersi distaccare, con forza, dall’aspetto autobiografico, per trovare sempre, con volontà realistica, l’obiettività come il “giallo” esige. Devo dire, con sincerità, che in questo l’autore ci è riuscito molto bene. La lettura attenta del romanzo lascia rilevare la discrezionalità che occorre, assegnando ai personaggi il giusto ruolo che loro compete, senza eccessive esteriorità sentimentali come vediamo nei tre principali attori del romanzo: Phos Graphé, investigatore lucido che mira, senza esitazioni, alla scoperta dell’assassino, Scott Mc. Henzie, il fotografo, freddo e deciso, la giovane e bella Nicole, che sono i personaggi principali, ai quali, però, possiamo aggiungere, anche se nell’immaginazione per le descrizione della sua figura, Mary De Carlo, cardine principale del romanzo. Sembra quasi che la discrezionalità dell’autore si fondi con quella dei suoi personaggi ed è il merito che uno scrittore di “gialli” deve sapere agguantare.
La prosa è ottima e condotta con forbita scelta dei vocaboli, specie quelli tecnici, le parole sono inserite nel contesto sempre con il loro giusto valore semantico, oltre che per l’assoluta precisione, quando riguardano le descrizioni puramente tecnicoscientifiche.
Ciò è quanto io ho percepito durante tutta la lettura del romanzo. Il descrittivo, ambienti, località ecc. poi, è preciso quasi fotografico, direi maniacalmente definito, ma elegante, come deve essere per un giallista e condotto sempre con abilità.
Avrei voluto solo che nell’insieme della trama si fossero inseriti altri episodi (con personaggi fuorvianti) per deviare l’attenzione del lettore e complicarne la soluzione.
Non è una riserva critica, ma solo un mio parere.
Collana Gli Emersi - Narrativa
pp.104 €12.00
ISBN 978-88-591-3944-7
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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