| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Io, Acrofobica”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Tatiana Zuccaro - La scelta del titolo è stata fatta da me, si può dire in un secondo, prima di scrivere il libro. Ho avuto a che fare con questa fobia, attraversandola in tutte le sue sfaccettature, in prima persona, quindi senza difficoltà ho descritto le sensazioni e i disagi derivanti, non solo miei ma di chiunque potrebbe versare in questa condizione.
L’argomento che più appare è il sintomo depressivo che si verifica ma che comunque si combatte con tutte le forze e per me è stato fondamentale ricorrere in alcune frasi alla mia solita ironia per smorzare il tutto.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Tatiana Zuccaro - Sinceramente ha inciso solamente in questo mio scritto, che credo sia anche l’ultimo, essendo io una persona abbastanza riservata. È l’unico volume nel quale io abbia raccontato di me, di una faccenda così delicata, e sinceramente mi imbarazza anche.
L’ho fatto solo per il messaggio importante che vorrei dare a chi non ha un'idea intellettuale del problema: di ciò che accade interiormente in prima persona o magari a chi gli sta accanto. Infatti, a me per prima, è successo all’inizio di vivere questa situazione nell’ignoranza e di non sapere come comportarmi.
Vorrei che, chi leggesse, facesse tesoro dell’input positivo che è trascritto all’interno.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Tatiana Zuccaro - Mi piacerebbe semplicemente una cosa, la quale io ritengo importantissima: che tutti in un modo o nell’altro trovino in questo testo o in altri la propria via d’uscita dal buio, che va oltrepassato con la speranza nel cuore che non ce ne sia bisogno.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Io, Acrofobica”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Tatiana Zuccaro - Non credo che in queste esperienze si riesca ad isolare avvenimenti, per quanto mi riguarda si cerca di rimuoverli, anche se non è umanamente possibile. Però si impara a scordare. Rimane a favore il fatto che si mette da parte esperienza per non incorrere negli stessi errori o perlomeno capirli al volo.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Tatiana Zuccaro - Qui so che vi deluderò dicendovi che non ho nessuno a cui riferirmi, in quanto la mia fonte di ispirazione sono solo ed esclusivamente io, che faccio mente locale, col mio intelletto che mi ispira, su ogni nuova opera.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Tatiana Zuccaro - Qui ci vuole una risposta secca: “NO”. In quanto il mio metodo di scrittura e i contenuti provengono da me. Solamente dal mio ego.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Tatiana Zuccaro - Sinceramente non ho un genere predefinito, in quanto il mio libro d’esordio è sullo stile fantasy, per poi arrivare a “Io, Acrofobica” che più reale non si può, per passare poi a una storia d’amore molto particolare, ovviamente inventata, la quale sarà prossima alla pubblicazione. Nel mentre, sono sotto con altre due opere che, l’una con l’altra, non si conoscono. Io scrivo ciò che mi piace inventare al momento, che sia un thriller o un libro di barzellette, per me non è importante ciò che sento di scrivere in quel momento.
Ho tanto da scrivere su tutto, magari un giorno mi soffermerò su un unico genere, per ora non so.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Tatiana Zuccaro - Decisamente il cartaceo, tenere fra le mani il sapere, nuovi viaggi e sentirne l’odore sfogliando ogni pagina, penso sia molto più coinvolgente, nonostante non discrimino il digitale in quanto più pratico per chi non ama portarsi dietro volumi.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Tatiana Zuccaro - Scrivendo questo testo, sentivo di espormi troppo. Ripeto, sono una persona riservata, ma con l’imbarazzo ho voluto ugualmente donare al mondo emozioni perché voglio che ci si metta al riparo dal nulla.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Io, Acrofobica” se non lo avesse scritto.
Tatiana Zuccaro - Io lo prenderei immediatamente per confrontarmi e carpire tutto ciò che mi può servire mentalmente per stare bene con me stessa e consigliare chi mi è accanto.
O anche semplicemente per curiosità, i motivi possono essere molteplici in quanto, per ognuno, può esserci una motivazione soggettiva.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Tatiana Zuccaro - Sì, sto già scrivendo una nuova storia, posso solo anticipare che mi addentrerò in un mondo oscuro (ho preso ispirazione da una storia accaduta realmente), ma che non entrerà a far parte della mia, rimarrà solo l’indizio nell’introduzione.
Collana Gli Emersi - Narrativa
pp.68 €12.00
ISBN 978-88-591-4151-8
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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