| Il libro "cuore di terra" potrebbe essere semplicemente definito come la cronistoria di una serie di ospedalizzazioni vissute da Nicola, raccontata attraverso le sue cartelle cliniche. E se in copertina non ci sono lettere maiuscole, è ancora per una scelta di 'semplicità', come dice lo stesso autore. Nicola ricostruisce e racconta le sue diverse identità di figlio, nipote, ferraiolo, sportivo ancorandole ad episodi e ricordi, che si richiamano ad un passato talvolta recente talvolta remoto, un intreccio da cui trapelano stupore, diffidenza, amarezza e rifiuto per l'universo che si prefigura e per l'immagine di sé che gli viene restituita distorta e, pertanto, non tollerata. Nicola contro il mondo, nel quale si costituisce come entità separata, differente, screditata, non più soggetto che può pretendere l'empatia e l'umana comprensione, ma oggetto-bersaglio, privato di diritti di libertà e di scelta: non vedere sostituito il suo nome con la definizione "paziente psichiatrico". "Con "cuore di terra" Nicola rivendica il diritto di fornire la personale testimonianza, per non lasciare ad altri la facoltà di rappresentare arbitrariamente la propria storia e la propria identità." (Michelina Valenza)
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