| Travolti dalle mille necessità quotidiane, spesso ci dimentichiamo di esser capaci di provare emozioni. Leggere poesie serve a ricondurci alla nostra umanità. Anche “Lascerò la porta aperta (Luce ed Ombra)” propone questa magia: farci riscoprire le vibrazioni dell’anima. Infatti, che siano pensati in italiano, in spagnolo o in sardo, che siano ispirati da “dolcezza del cuore, sconvolgenti passioni, urla e sussurri di inumana ingiustizia”, i versi di Atzori parlano la lingua universale dell’interiorità e ne trasmettono i sussulti. La sua poesia è rugiada del cuore, che stilla perfetta dalle recondite fibre dell’anima.
Grazia Villani
Giampaolo Atzori è nato l’8 luglio 1964 ad Iglesias, una cittadina nella Sardegna sudoccidentale. La poesia, parafrasando Pablo Neruda, lo “venne a cercare” nel 1978, all’età di 13 anni. Numerosi sono stati i premi ed i riconoscimenti, sia nazionali che internazionali, e le sue poesie sono inserite in diverse antologie. Ha al suo attivo tre raccolte: “Sono morti gli eroi” (Edizioni Pubbliscoop, Sessa Aurunca, 1996), già classificatasi, nel 1992, al terzo posto nella Sezione Silloge Inedita del Concorso Letterario Internazionale “Il Paese che non c’è”, organizzato dalla omonima Associazione di Milano; “Imparate, uomini”, pubblicata dalla Lo Faro Editore nel 1999 a seguito dell’inserimento dell’opera fra i cinque finalisti della selezione organizzata dalla casa editrice di Roma, che ha ricevuto due riconoscimenti, il Primo Premio per la Poesia Edita alla III edizione del premio Parmenide, organizzato ad Ascea (SA) dall’Accademia dei Parmenidei, ed il Primo Premio per la Poesia Edita al Premio Letterario Arborense di Marrubiu, in provincia di Oristano; “Il canto delle sirene” (Centro Studi Tindari Patti, 2012), che nel 2013 riceve il Primo Premio per la Poesia Edita al Concorso Internazionale “Prato: Un Tessuto di Cultura”, e lo stesso anno si classifica tra i finalisti del Concorso Internazionale “Firenze Capitale d’Europa”.
Il libro è disponibile in versione e-book a Euro 4,99
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