| Articolo di Valentina Nuzzaci apparso sulla Gazzetta Del Mezzogiorno:
Un titolo che parla di pensieri minati, plasmati con le mani: "Con te io penso con le mani" (Aletti edizioni), è la prima raccolta poetica del giornalista barese Giuseppe Di Matteo.
Il libro racconta l'ultimo anno di vita dell'autore, tra innamoramenti appassionati ed assoluti e giornate riempite dai ritmi più scanditi ma non meno mutevoli di una professione particolare come quella del giornalista.
Alcuni temi nelle poesie sono ricorrenti, come se si legassero indissolubilmente tra di loro: l'essere sradicato del poeta, tema affrontato anche nella prefazione di Lizia De Leo, docente bitontina di Lettere, e rievocato nella parola "esilio" inteso come peregrinazione incessante, l'eredità della nonna materna che studiò a Milano durante la seconda guerra mondiale ed il rapporto attuale dell'autore proprio con la città di Milano, luogo in cui ormai vive.
Il titolo "Con te io penso con le mani" acquisisce per Di Matteo più di un significato: un inno all'amore nei confronti di una donna il cui pensiero diviene ossessione dell'anima, ma anche tributo alla poesia, fonte inesauribile di riflessione profonda sul proprio essere, un "io" adesso purtroppo lontanissimo dall'oggetto della propria passione amorosa. Perché gli amori a volte finiscono, lasciandoci vuoi e disorientati, come fogli bianchi su cui ricominciare a scrivere qualcosa di sensato.
Tre i filoni fondamentali in cui poter suddividere le poesie della raccolta. Il primo, che l'autore definisce "Viaggio nel sé", è un tragitto all'interno della propria psiche, negli anfratti dell'anima, nelle zone oscure della mente e del cuore, ma anche un tentativo di analisi della concezione personale di religiosità che Di Matteo vive soprattutto a livello spirituale, rifiutando qualsiasi schematizzazione canonica del concetto di fede.
Il secondo filone è il racconto di un viaggio al di fuori del proprio "Io", tra itinerari e città reali come Milano e Roma, mentre l'ultimo è quello interamente dedicato all'amore, il sentimento profondo per una donna, nato una sera in una suggestiva Monopoli illuminata flebilmente dal magico chiarore di luna.
"Con te io penso con le mani" è un titolo che vuole far intendere l'importanza del gesto e della gestualità, non meno poetici di un pensiero nebuloso.
Di Matteo ha scoperto la poesia per caso in una notte fresca di settembre di fronte ad una distesa di acqua salata: l'immensità di un mare carico di segreti, svelati appena dalla luce di una luna complice e maliarda.
Seguici su Facebook
www.facebook.com/alettieditore
e su Twitter
www.twitter.com/alettieditore
Visita il nostro Canale Youtube
www.youtube.com/alettieditorechannel |