| Trova ciò che ami e lascia che ti uccida
In questo terzo millennio, dove l’informazione è il sapere comune che frammenta le coscienze, mancano spazi reali di confronto e incontro, proprio nella stagione in cui la condivisione orizzontale dei social media ci illude di una fittizia fratellanza globale, rigorosamente dietro un monitor. Si percepisce indistintamente questa esigenza di riconoscere una zona franca per l’incontro elettivo, come dimostra il festival Letterario Il Federiciano – che si tiene ogni anno nell’unico Paese della Poesia, che ho avuto l’onore di progettare e realizzare – frequentato da migliaia di autori e visitatori, con l’intento di aderire a un evento che consente di proporre e ascoltare, che fa nascere quella contaminazione tra culture e esistenze che è da sempre il fondamento del progresso. E questo libro, come i prossimi che inseriremo in questa nuova collana, vuole ripercorrere questa incredibile esperienza, prendendo a prestito anche il nome: Il Paese della Poesia – Tre Poeti a raffronto.
Prendendo a prestito le parole di Carl Sandburg “La poesia è un’eco, che chiede all’ombra di ballare”, ci accingiamo a leggere i versi di Teresa Guadagno con Dalla solitudine all’infinito, Elisa Pasquarelli con Interludi velati, Martina Salvini con La Viola, sperando che la nostra eco possa trovare sintonie con le tonalità dei versi proposti.
Infine, vi propongo come punto di partenza e di riflessione, la frase che dà il titolo a questa silloge: Trova ciò che ami e lascia che ti uccida (Charles Bukowski).
(estratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti)
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Teresa Guadagno con Dalla solitudine all’infinito
Questa luna che dona un volto a una nuova alba,
un nuovo inizio, un nuovo giorno,
e nell’attesa avverto la pace e la gioia
che tanto mi emozionano,
così tanto che mi è difficile descriverle,
raccontare, le posso solo vivere.
Elisa Pasquarelli con Interludi velati
Nell’agio ovattato di un’esistenza
che non si può consumare
né sconfiggere, bivaccano
nel vuoto ed estirpano i silenzi
affinché mai sfugga al mio sguardo,
tutta la tristezza del nostro stato.
Martina Salvini con La Viola
Ho imparato che le parole a volte feriscono,
come un ago che punge quando viene tolto,
quando ripensiamo alle parole soffriamo…
Ho imparato che non tutti i vuoti possono essere colmati,
perché, come un puzzle, alla fine manca sempre un pezzo,
magari quello più importante…
Collana Tre Poeti a Raffronto
pp.104 €12,00
ISBN 978-88-591-3742-9
Il libro è disponibile anche in versione e-book a €5,49
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