| «Ego sine te, nec tecum vivere possum». «Non posso vivere né con te, né senza te» scriveva Ovidio alla sua amata.
Di questo meraviglioso paradosso sono impregnati i versi di Giovanna Angelis quando cantano la sua terra natale.
La poetessa siciliana, emigrata a Bruxelles, non vuole vivere sull’isola ma è naturale che questa le manchi in maniera viscerale. È soltanto attraverso un minuzioso lavoro di memoria che l’autrice trova riconforto a questa intima contraddizione: «Oh mia Sicilia, mia cara terra vivo le mie memorie». E alla fine, tra la terra natale e quella d’adozione, Giovanna Angelis sceglie - come tutti coloro per i quali scrivere è vitale - la patria universale della letteratura e della poesia.
Il verso poetico di Giovanna Angelis trova la sua più bella espressione nelle immagini che restano fortemente evocative sebbene un velo di pudore celi la nostalgia di un passato ingoiato dal tempo.
Come nella raccolta «L’Eco della tua voce», dove è la memoria del suono, quello della voce del fratello scomparso e tanto amato, che vibrando in lei si fa poesia. Un dialogo tra fratello e sorella che continua a dispetto della morte e che anzi nell’atto poetico si alimenta giorno dopo giorno.
La poesia di Giovanna Angelis, intrisa di quella sua natura profondamente mediterranea, si rivela a noi come un inno alla gioia, all’amicizia e all’amore. Leggendola, siamo accarezzati da una brezza calda che arrivando dal passato ci indirizza verso un futuro luminoso e carico di vita.
Prefazione di Eugenia Fano
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Giovanna Angelis è nata il 28 giugno 1958 a Enna, e ha vissuto a Calascibetta, un piccolo paese del centro della Sicilia. Da piccola era affascinata dalla natura, che già per lei era una fonte di ispirazione poetica. Poi nel 1978 si trasferì a Bruxelles, con profondità rimanendo sempre legata alla sua terra, la Sicilia. Nei suoi scritti confida la sua nostalgia, le sue emozioni, i suoi ricordi e tutti i sentimenti che esprime con un linguaggio poetico, questo sradicamento doloroso diede all'autrice il bisogno di osservare e scrivere. Questa città offrì diverse occasioni per dare una visibilità alla sua passione. Frequentando la Scuola Convergences di Bruxelles, adattò la pièce di teatro «Scapolo per un’ora» di Gino Bramieri, e si svolse al Teatro Molière di Bruxelles. Sempre con questa associazione pubblicò tramite un atelier di scrittura delle poesie. Nello stesso anno, presentò e vinse il primo premio in un concorso di narrativa organizzato da La Bottega dell’Arte, «Lettera aperta ad una persona meravigliosa» in parte tra inviti e collaborazioni annuali, e ricevette altresì premi di partecipazione per la poesia «Brinderò». Pubblicò dei racconti sull'immigrazione in un mensile d’informazione della comunità italiana. Qui in Italia, partecipa con associazioni comunali (Pissenlis) ed ha realizzato un libro Gouttez les cultures (libro di ricette di paesi multiculturali).
Collana Gli Emersi
pp.96 €12.00
ISBN 978-88-591-3728-3
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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