| Articolo pubblicato da Il Resto del Carlino, edizione di Ferrara, martedì 20 dicembre 2016.
«Noi coltiviamo rose», confida il maestro Maurizio Bernacchia, autore e docente del Cet, la scuola fondata da Mogol per valorizzare e qualificare nuovi professionisti della musica Pop: un centro di 120 ettari nel cuore dell'Umbria, un luogo magico per imparare a esprimere sé stessi.
Mi sento fortunata ad essere qui, sono ancora incredula e grata all'editore Aletti per la borsa di studio che mi è stata assegnata con il “II premio Cet Autori per Mogol”. Oggi (sabato 17) si chiude la prima delle fasi di formazione al campus: otto ore di lezione per cinque giorni in tre mesi consecutivi; dalla prossima settimana, a gennaio, sarà presente anche il Maestro Mogol. Ho tra le mani il suo ultimo libro Il mio mestiere è vivere la vita: basta leggere l'introduzione per comprendere il valore di un artista che ha scritto non solo parole indimenticabili, ma la storia della canzone italiana.
Siamo in 60, da ogni regione d'Italia ma anche dalla Svizzera e dall’Ungheria; i più giovani hanno 16 anni, qualcuno invece ne ha più di 50. C’è chi lavora in banca, chi studia al liceo o all’Università, chi si è distinto in un talent, chi fa il giardiniere. Tutti hanno superato le selezioni per partecipare ai tre corsi: compositori, autori, interpreti. Tutti sono legati dal sogno di esprimersi con la musica, la voce e le parole.
Formiamo l’uomo per formare l'artista, non a caso, è lo slogan del Cet (www.cetmusic.it) . «Questa non è una scuola per diventare famosi. Qui si parla della canzone, una forma breve ma potentissima di comunicazione», spiega Giuseppe Anastasi - autore, compositore e cantautore che ha scritto per Arisa oltre 30 canzoni, tra cui Sincerità e La notte - docente del corso per autori al quale partecipo. Al suo fianco, Carla “Carlotta” Quadraccia nel corso interpreti e Massimo Bombino nel corso compositori.
Una scuola dove puoi fare incontri straordinari come quello con Laura Valente – cantante dei Matia Bazar e moglie di Mango – o con il maestro Alfredo “Cheope” Rapetti, che collabora con molti artisti tra cui Raf e Laura Pausini. Cheope si ferma un’intera mattina a dialogare con gli allievi, a far ascoltare brani inediti, a svelare che «nell’arte la semplicità è una complessità risolta». E a ricordare che «le canzoni sono finestre aperte sulla vita». Non mancano le conversazioni con l'avvocato Maria Grazia Maxia, per essere informati e far valere i propri “diritti d’autore”.
Io mi nutro avidamente di ogni ora e di ogni incontro. Momenti intensi, veri, vissuti.
La scuola Cet è la realizzazione di un sogno che oggi pulsa di vita: i pianoforti nella sala del camino e nelle camere degli ospiti, la stanza rossa dedicata a Battisti, la musica che ti sorprende in ogni angolo, il silenzio incantato che avvolge questa isola di note immersa nel verde. Si respira entusiasmo, energia, luce. Gli studenti sembrano conoscersi da sempre: abbracciano la chitarra, improvvisano canzoni ovunque, compongono insieme e si incoraggiano reciprocamente. Instancabili e sorridenti. In una sfida con sé stessi, con la propria capacità di creare. Di far sentire la propria voce.
«Il vero successo è quello che raggiungiamo quando chiudiamo il cerchio con noi stessi: quando facciamo arte siamo disposti a metterci a nudo, a dire la verità. La ricerca della musica che abbiamo dentro spesso coincide con la nostra vita – osserva Laura Valente –. Quello che accade qui è un piccolo miracolo».
Eleonora Rossi
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