| Lia Sacchini, Emozioni in volo, Aletti Editore, Villanova di Guidonia, 2016.
Nota di lettura di Valeria Serofilli
“Affascinati ancora/ dalla loro capacità di sognare”. Questi versi della lirica “Marina di Pisa” racchiudono una delle possibili chiavi di lettura del libro “Emozioni in volo” di Lia Sacchini. La capacità di sognare implica la scelta e la necessità della lievità, saper assimilare il reale senza farsi annichilire dalla sua logica e dal suo peso. Chi sa sognare vede una dimensione ulteriore, e, come ha saputo fare l'autrice di questo libro, lo annota in modo schietto e diretto, regalando al lettore i colori e le sfumature lievi della dimensione onirica.
I versi del libro sono quasi sempre brevi, simili a pennellate leggere su una tela immensa, quella della sensibilità e della fantasia. Il ritmo che ne deriva è soffice e contiene quasi un invito per colui che legge a condividere l'approccio e il taglio: quelli delle emozioni colte in volo, come recita il titolo.
Emozione è tutto ciò che è degno di essere annotato, ricordato e strappato al flusso del nulla. Il fatto che sia colto “in volo” non indica trascuratezza o imprecisione. Ribadisce, al contrario, la volontà della leggerezza, la soavità del cuore che è aperto a cogliere ciò che di bello si nasconde anche nelle cose in apparenza piccole e nelle situazioni che sembrano banali o quotidiane.
Lia Sacchini canta i luoghi che le sono propri, quelli che potremmo definire i luoghi del cuore. E, accanto a loro, quasi uniti da un filo rosso, la memoria, il ricordo e l'affetto, le persone con cui ha trascorso e condiviso gli anni, i momenti belli e quelli meno felici, gli affetti veri e fondamentali.
Le descrizioni sono sincere, dirette, e in esse vengono inseriti commenti che non mutano la genuina sincerità del quadro. L'autrice non cerca frasi roboanti o ad effetto: il suo reale intento è quello di descrivere ciò che davvero l'ha emozionata, con parole dirette, sperando che anche il lettore possa cogliere assieme a lei l'attimo, il bagliore magico di un tramonto, o l'espressione di un viso che le è stato caro.
Il trascorrere delle stagioni è descritto con precisione, senza l'orrore per il tempo che passa. L'autrice infatti ha fatto tesori dei luoghi che ha visto e che l'hanno emozionata; i luoghi sono diventati per lei come persone, familiari a cui rivolgere uno sguardo amorevole. Si tratta di un volume sospeso tra l'oggi e la memoria. Lo testimonia la lirica di pagina 8: “Il ricordo affiora nella mente./ Piccole cose,/ povere e lucenti […]/ Passioni e sentimenti/ presenti/ nel ricordo della mente/ del cuore”. L'aggettivo “piccole” testimonia la consapevolezza dell'autrice: il suo evitare la pretesa di proporre al lettore verità assolute o panacee per risolvere i mali del mondo e della storia. La consapevolezza tuttavia non limita il testo: semmai ne esalta il carattere di testimonianza autentica e individuale di sentimenti e sensazioni che dal particolare raggiungono il generale, finendo per consentire a chiunque di potersi identificare. “Povere e lucenti”, prosegue il verso, ed è un accostamento mirabile, in grado di esaltare il valore della semplicità. Una povertà che non è povera per niente, perché possiede la luce del sentire, del provare emozioni autentiche. “Passioni e sentimenti”, pone l'uno a fianco dell'altro due stati d'animo fondamentali: il coinvolgimento emotivo assoluto, quello della passione, soprattutto amorosa, e quello del sentimento, più sfumato, ma non meno intenso e significativo. È interessante notare come un verso intero sia costituito da una sola parola: “presente”. Conferma che la memoria non si perde, è viva nell'attimo in cui viene recuperata nella mente, ripensata, ripercepita e rivissuta.
Per concludere il libro di Lia Sacchini è contraddistinto da una linearità non banale e non priva di spessore. Il suo emozionarsi è sincero e questa schiettezza si percepisce e viene trasmessa al lettore dall'alternarsi di realtà e sogno, ricordo e descrizione puntuale del presente. Un libro che con preziosa e gradevole leggerezza testimonia come il diario o il giornale di bordo di un viaggiatore, che gli attimi davvero da ricordare di una vita, tutto sommato sono pochi, ma, se ben vissuti e bene annotati nella memoria, possono dare emozioni e trasmettere un sorriso, consapevole ma ancora capace di sognare.
Valeria Serofilli
Pisa, Caffè dell’ Ussero, 9.12.2016
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