| Domanda - Partiamo dal titolo, come mai “Il mondo coi miei occhi”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Cecilia Minisci - Il titolo vuole essere il mio modo di vedere la vita che scorre inesorabile intorno a me, intorno a noi, fondamentalmente inermi dinanzi al dolore ineludibile della Natura e delle sue creature: di essa descrivo la Bellezza di un tempo, ricordandola diversa da oggi; è questo spettacolo di sofferenza che si trasforma in forza generatrice dei ricordi passati.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Cecilia Minisci - La realtà ha inciso totalmente sulla stesura. In verità, tutti i versi delle mie poesie sono momenti che ho vissuto in ambienti diversi ed in diverse situazioni, soprattutto nella mia terra del Sud, la Calabria.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Cecilia Minisci - Certamente ogni cosa, ogni ricordo, l’armonia delle tante stagioni trascorse insieme alle persone con cui ho vissuto e che non sono più con me, la mia infanzia, gli anni della mia vita accompagnati da impulsi, emozioni e sentimenti forti.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Il mondo coi miei occhi”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore, come li descriverebbe.
Cecilia Minisci - Gli elementi più sentiti sono senza dubbio l’amore, in generale, per tutte le creature e spesso insoddisfatto per eventi avversi ed incomprensioni, a causa dell’egoismo umano: sebbene si tratti di situazioni fisicamente lontane da noi, l’infuriare di guerre che, anche nei giorni nostri, annientano vite innocenti e devastano le tracce del nostro passato, è stato determinante nella produzione dei miei componimenti.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Cecilia Minisci - Le fonti d’ispirazione restano sempre i fatti e gli eventi che mi trovo a vivere collegati al mio modo di vedere la vita e come vorrei che fosse. Indubbiamente gli Autori che ritengo abbiano inciso nella mia formazione culturale sono i tanti poeti che mi sono trovata a conoscere e ad apprezzare nei miei studi classici, in particolare, restano predominanti Dante Alighieri, Giacomo Leopardi e Giovanni Pascoli.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche o artisti che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Cecilia Minisci - Pur non essendo una intenditrice d’arte, ne percepisco la bellezza ed il valore. Nel nostro panorama artistico, l’innovazione ed il modo di trasferire su tela la forza della realtà di Caravaggio, mi ha sempre affascinato: nei miei versi, infatti, si rintraccia l’essenza della vita umana attraverso gli occhi degli ultimi e degli umili, gli stessi che io ritrovo nella pittura caravaggesca.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Cecilia Minisci - Apprezzo molto i saggi filosofici e politici, nonché la commedia teatrale del geniale De Filippo.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Cecilia Minisci - Indubbiamente il libro tradizionale cartaceo; esso mi dà il senso del contatto con l’Autore e con la sua anima, come impronta che resta e sopravvive al tempo.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura durante la stesura del libro.
Cecilia Minisci - Non sapevo quasi nemmeno di scrivere, è stato come raccontare a me stessa episodi della mia vita; alcuni miei amici, apprezzando i miei versi, hanno fatto nascere in me l’idea di divulgarli. In particolare, la relazione con la stesura del libro è stato uno sfogo di dolore che contemporaneamente e successivamente mi ha aiutato molto a superare momenti difficili della mia vita, per cui mi sono ritrovata a voler rendere bello come un canto il dolore, elaborando la tristezza e sottolineando il passare del tempo.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Il mondo coi miei occhi” se non lo avesse scritto?
Cecilia Minisci - Premettendo che non amo l’auto-referenzialità e poiché, dopo aver scritto, mi sento il peggiore critico di me stessa, comprerei il mio libro perché i suoi componimenti rappresentano temi universali, poesie, alcune, che sono denunce di fatti storici, ritratti di realtà e mai di fantasia ed espressione di paradigmi umani. Mi piace sottolineare, altresì, che i termini utilizzati per esprimere i concetti sono essenziali, per essere precisi, del tutto privi di leziosità.
Infine, comprerei questo libro perché alcune mie poesie sono composte prevalentemente con una tecnica, ad oggi, inusuale e mi riferisco all’endecasillabo metrico.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene un’anticipazione?
Cecilia Minisci - Sì, ma si tratta di qualcosa che ribolle nella mia mente, che appare e scompare come il sole fra le nuvole in una giornata incerta. Aspetto che il vento spazzi via le nuvole.
Collana Gli Emersi - Poesia
pp.48 €12.00
ISBN 978-88-591-3797-9
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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